Gears of War – Recensione Gears of War
Recensione a cura di: mcdeath
Il nuovo Halo?
Signori e signori, la Epic Games dopo un lungo periodo di gestazione è tornata nuovamente a rinverdire i fasti di un tempo,quelli in cui Unreal, il primo, si imponeva come metro di paragone per tutti gli sviluppatori di shoot ‘em up, compresa la pluridecorata id software di John Carmack . In realtà questo Gears of War (GoW d’ora in poi) è uno sparatutto in terza persona con davvero pochi elementi innovativi, ma che riesce a migliorare il genere in maniera stupefacente : tutto ma proprio tutto è stato rifinito con la massima cura, dal gameplay al mostruoso motore grafico, come nessuno era mai riuscito fino ad ora. Un titolo che di sicuro andrà a scontrarsi con “l’altro” sparatutto di mamma Microsoft, Halo 3 il quale dovrà fare i conti con uno dei più impressionanti giochi che la storia ricordi. Alla fine la prima, vera, killer application per Xbox360 e le vendite lo dimostrano, viste le oltre 2.000.000 di copie vendute sino ad ora, stabilendo un record per i giochi di nuova generazione.
C’era una volta…
Il gioco inizia al buio, in una cella di una non precisata prigione di un pianeta, Sera, simile alla terra. All’improvviso sentite dei rumori, è qualcuno che cerca di tirarvi fuori di lì : vi da un’ uniforme e vi chiede di seguirlo, la Coalizione ha bisogno del vostro aiuto per salvare ciò che rimane di Sera. Impersonerete i panni di un detenuto dal passato misterioso, Marcus Phoenix, l’ultima speranza per il genere umano, in un pianeta devastato dalle locuste,esseri mostruosi e senza pietà che sin dal “giorno dell’emersione”(il giorno in cui sono usciti dalla terra e hanno rotto la pace che regnava sul vostro pianeta) stanno cercando di darvi una seria ragione per odiarli,e viste le cose ci sono riusciti in pieno. Come potete ben vedere la storia non è che brilli per originalità, sa di già visto e sentita così potreste avere dei dubbi sull’effettivo coinvolgimento del gioco: potete dormire tranquilli, infatti, nonostante la trama sia davvero il punto debole di GoW, il gameplay farà si che quel poco a vostra disposizione sia abbastanza per tenervi incollati al televisore fino alla fine.
Facile da imparare,difficile da gestire: perfetto!
A prima vista Gears of War potrebbe essere etichettato come uno sparatutto in terza persona simile a Quake o Halo : nulla di più sbagliato! Il gioco ha molti più elementi in comune con Resident Evil 4 che con i titoli di ID software e Bungie. In primis la telecamera, è in terza persona ma si sposta in “seconda” (esattamente sulla spalla) quando premete il grilletto per sparare. Per seconda cosa,ma non meno importante, il pulsante A,come in RE4, è il tasto su cui si basa totalmente il gameplay di GoW,rendendo il tutto semplice da imparare e da giocare. Tenendolo premuto, infatti, inizierete a correre rannicchiati (e qui la telecamera si avvicina per rendere lo spostamento decisamente più hollywoodiano,e l’effetto in movimento è qualcosa di veramente unico), premendolo vicino ad un ostacolo vi riparerete per poi decidere con una seconda pressione del tasto come uscirvene, se tuffarvi a destra, correre verso l’ostacolo vicino o semplicemente aspettare che la salute torni al massimo. Questa è una procedura fondamentale per giocare, da imparare a gestire velocemente, visto che il gioco è incentrato proprio sul riparati-spara-ricarica, un sistema di gioco che può sembrare noioso ma che invece risulta vincente e rende anche abbastanza tattico il gameplay. Gli altri tasti hanno compiti classici: il tasto B serve ad eseguire l’attacco fisico,il tasto Y serve per fissare un obiettivo da raggiungere ed il tasto X serve per premere bottoni o azionare leve. Controlli essenziali, nulla di più semplice da imparare. Una novità del genere invece, è rappresentato dal sistema di ricarica dell’arma, da effettuare con il bumper destro. In alto a destra dello schermo c’è una barra, che vi indica il momento giusto per ricaricare: se viene premuto in tempo la ricarica verrà eseguita velocemente e qualche colpo nel caricatore farà danni extra, mentre se viene premuto troppo tardi la vostra arma si incepperà raddoppiando il tempo di ricarica e lasciandovi alla mercè dei nemici. Potrà sembrarvi una sciocchezza ma nel gioco anche un secondo può essere vitale vista l’ottima intelligenza artificiale dei nemici, specialmente nei livelli più avanzati. Anche se il livello casuale rappresenta una bella sfida, è con il livello difficile che le cose cominciano a farsi davvero interessanti. Rimarrete sbigottiti quando noterete il tempismo che le locuste avevano nel coprirsi le spalle, solo in F.E.A.R. si sono visti bot tanto “intelligenti”, bravi sì nell’attaccare, ma anche e soprattutto nel difendersi, riparandosi e scappando quando si presenta un pericolo. Stesso discorso vale per i nostri compagni di squadra, intelligenti quanto basta per esserci di aiuto ma non invadenti nel toglierci la soddisfazione di essere noi gli eroi della situazione.
Sogno o son Desto?
C’è da fare una precisazione: la Epic Games è riuscita a sviluppare il gioco tecnicamente più spaventoso mai creato, né playstation 3, né PC di fascia alta sono riusciti fino ad ora ad ottenere un risultato migliore di questo. GoW infatti si appoggia sull’Unreal Engine 3, un motore capace di visualizzare su schermo una quantità immensa di dettagli e il tutto, grazie alla potenza della console Microsoft, viaggia senza incertezze fisso a 30 fps (frame per secondo). Bellissimo anche su un normale televisore CRT ,è con un televisore HD che la vostra mascella faticherà a non cadere; di sicuro questo è il primo gioco che sfrutta tutte le potenzialità nascoste dei tre core della console! Peccato solo per qualche problemino a livello di aggiornamento delle texture che ogni tanto rimangono per qualche secondo in bassa risoluzione per poi tornare in alta di colpo, niente di determinante per il gioco, ma in un contesto così impressionante anche il minimo errore stona un po’. Il sonoro poi è magnifico, orchestrale ed epico come pochi titoli sono riusciti a fare, ma il vero picco qualitativo lo tocchiamo grazie ai vari effetti sonori, quali lo scroscio della pioggia o più semplicemente il rumore dei proiettili sparati, resi in maniera splendida, pronti a rendere felici i possessori di impianti Surround. Altra nota positiva è il doppiaggio in italiano, recitato splendidamente e capace di rendere i personaggi dei veri e propri “attori videoludici”, i quali vi trasmetteranno la tensione del momento anche con dialoghi e imprecazioni varie. Di sicuro la caratterizzazione dei personaggi è un’altra nota positiva del titolo: vi strapperanno più di una risata i discorsi del protagonista Marcus Phoenix con il compagno di squadra Baird, rozzi e goliardici come solo dei protagonisti di film d’azione possono essere. Un’altra chicca che col gioco centra poco e niente è l’accordo tra la band dei Megadeth con la Microsoft, i quali, in concomitanza dell’uscita del gioco, hanno rilasciato un brano ispirato al gioco GoW appunto.
Ma quanto dura?
Se fate parte della schiera di giocatori che giocano solo per vederne il finale sappiate che GoW a livello difficile vi porterà via solo 9-10 ore di gioco, ma state attenti, saranno le 9-10 ore di gioco più intense che la vostra vita di videogiocatori abbia mai vissuto. Mentre se siete nella schiera di persone che vogliono finire il gioco a tutti i livelli di difficoltà sbloccando tutto beh, le ore di gioco salgono esponenzialmente: il livello di difficoltà più alto vi porterà via molto tempo, e sbloccare i vari premi non sarà cosa da poco, vi richiederà di finirlo più e più volte. Se invece addirittura volete dedicare il vostro tempo alla versione multiplayer di GoW, che lo giochiate in cooperative o competitive, il gioco rischia di diventare eterno. Le modalità multiplayer infatti sono 4. Il cooperative: potrete giocare l’intera avventura, dall’inizio alla fine con un amico (o sconosciuto nel caso si trattasse di qualcuno al di là della rete). Zona di Guerra: un classico Deathmatch a squadre, umani contro locuste. Assassinio: ogni squadra ha un capofazione, per vincere bisogna distruggere quello avversario. Esecuzione: né umani né locuste muoiono con i proiettili ma bisogna avvicinarsi e dilaniarli con la motosega. Davvero ce n’è per tutti i gusti e fermarsi solo alla (seppur strepitosa) modalità single player sarebbe un vero peccato, anche perché non si rischia mai di non trovare qualcuno con cui giocare. In soli 2 mesi di vita, GoW è diventato immediatamente il titolo più giocato su xbox live, surclassando il quotatissimo Halo 2, e lasciando ben sperare per il futuro, grazie al anche al fenomenale supporto online di Microsoft (già sono state rilasciate 2 mappe da scaricare e giocare in multiplayer).
In conclusione
Nella recensione già è stato detto tutto. Il gioco è bellissimo da vedere sia su una TV CRT che su una TV HD (con le dovute proporzioni). Le musiche fanno venire la pelle d’oca e immergono in questa specie di “film interattivo” dove i personaggi recitano in modo superbo e immersivo. La trama non sarà delle più originali ma è funzionale per una storia che, comunque sia, è in grado di tenere chiunque incollato alla console fino in fondo. Il sistema di gioco, semplice da apprendere ed impegnativo da giocare, è un mix riuscitissimo della frenesia di Serious Sam e il tatticismo di Ghost Recon. Il livello di difficoltà è ben calibrato e tocca vette altissime ma mai frustranti. Il multiplayer è bellissimo e rende infinito un gioco già rigiocabilissimo in single. Allora è il gioco perfetto?Direi di no, ma è una buonissima base di partenza per la Epic Games, creatrice di un brand duraturo e di qualità, termine di paragone per tutti gli aspiranti sviluppatori di giochi d’azione. Da oggi in poi il mondo dei videogiochi non sarà più lo stesso, Master Chief è avvisato.