Ganryu 2 – Recensione
I ragazzi del team di sviluppo, i prodi ronin del team di Storybird Games in collaborazione con i publisher samurai di Just For Games, decidono di aprire il sacro tempio dei ricordi di VISCO, che su NEOGEO nel 1999 pubblicò il primo capitolo di Ganryu. Non era propriamente un periodo feudale ma comunque parliamo di tanto tanto tempo fa, quando i cabinati monolitici arcade dominavano incontrastati le sale giochi e avevano ai loro piedi folle di ragazzini urlanti armati di monetine pronti a rifocillarli.
In quel periodo in molti avrebbero sognato un Platform Arcade come Ganryu 2, che atterra su PlayStation 4, Nintendo Switch, Xbox One e PC tramite l’immortale Steam. In quel periodo.
Aell’avvio del software, che tra l’altro pesa solo 550 MB, vestirai i panni di Minamoto Musashi mentre, alla ricerca dello spirito del suo rivale Kojiro apparsogli in sogno, percorre il Giappone immaginario del XVII secolo. L’incipit offerto da Ganryu 2 è tutto qui, davvero.
Oltretutto questo scarno inizio è scritto in un italiano discutibile e con caratteri difficili da leggere, almeno sullo schermo della portatile di casa Nintendo tanto che mi sono chiesto come sia possibile, dovendo tradurre a mala pena mezza pagina di testo, non affidarsi a un revisore per valutare il lavoro finito, specie poi se a dirla tutta potevi anche risparmiarti la traduzione di un testo così semplice. Per darti un idea potevi anche solo scrivere:
“Miyamoto Musashi, il nostro combattimento non è finito: ti aspetto per terminarlo una volta per tutte! Tutto il Giappone pagherà per il tuo insulto! Ti aspetto, Musashi!“.
Ma purtroppo le pecche non finiscono qui e ci si ritrova davanti a un menù di gioco che comprende solo tre voci: Inizia, Opzioni e Comandi. La prima è ovvia, la seconda permette di regolare l’audio e la terza penserai che serva a una personalizzazione dei tasti di gioco, ma ti sbagli: serve solo a farti vedere quali sono i comandi ma non ti permette nessun cambio e chi ha mappato i tasti deve aver bevuto troppo a Pasquetta.
Troviamo quini il tasto di attacco posto in alto, a sinistra il tasto preposto al lancio dei kunai, a destra il dash e in basso il salto. I dorsali L1 e R1 sono preposti allo scambio delle magie, qui chiamate Kami e attivabili solo previa carica dell’apposita barra, e la loro attivazione è designata alla pressione dell’analogico destro. Si: alla pressione di un analogico non deputato a nient’altro, hai capito bene.
Non capisco perché mappare i tasti in quel modo e non capisco perché non permettere di cambiarli senza contare che il dash e l’attacco base hanno tasti che seppur non designati sono da sempre gli stessi, il dash sta sui dorsali, l’attacco a sinistra.
Cosi come l’utilizzo di una magia o di una mossa speciale da sempre è deputato a un tasto che non si deve poter preme per errore, quasi sempre sul dorso del pad ma in Ganryu 2 no e ti giuro che mi piacerebbe parlare con chi ha studiato quest’opera di alta ingegneria.
Passando all’azione in sé e dopo aver superato lo scoglio della mappatura ci si rende conto subito che Ganryu 2 è un platform che richiede di essere affrontato di corsa, con precisione e ritmo, al fine di ottenere il punteggio migliore.
I nemici sono originali, metodici ma non prevedibili e con pattern con cui è si facile familiarizzare allo scopo di portare a termine una run pulita ma che offrono comunque un buon livello di sfida nel percorrere la vostra strada, respingendo kunai e affettando i cattivi per giungere al boss finale, sempre da non sottovalutare. Se stai pensando che se non fosse per la fantasiosa mappatura dei tasti l’operazione sembrerebbe fattibile ti sbagli: non è così.
Al netto di una grafica molto spoglia, in pieno stile cabinato anni ’80, con fondali statici e animazioni legnose, quello che davvero trovo sconcertante e che non riesco a tollerare è un calo di frame rate a tratti talmente evidente da fare male agli occhi e da rendere difficile la coordinazione mano occhio. Questo è un difetto inaccettabile da un titolo cosi leggere e soprattutto offerto a un prezzo così elevato.
Peccato, perché per migliorare Ganryu 2 sarebbe sufficiente intervenire su alcuni aspetti e sono certo che anche a livello di programmazione sfruttare meglio la potenza di Switch non è cosa impossibile. Parliamoci chiaro: se sono riusciti a farci girare The Witcher 3 o Doom Eternal, non vedo quale sia il problema a far funzionare Ganryu 2.
Ganryu 2 approda su PlayStation 4, Nintendo Switch, Xbox One e PC tramite Steam direttamente dalle mani di StoryBird Studio in collaborazione con Just For Games, ma sinceramente sarebbe stato meglio aspettare e rifinire quei difetti che bocciano l’esperienza di gioco e che invece potevano promuoverla, se solo si fosse passato più tempo a testare il prodotto finito.
Pro
- Buona l'idea di base
Contro
- Pessima gestione delle potenzialità della console
- Orripilante mappatura dei tasti
- Menù scarni
- Frame rate inaccettabile