Fullmetal Alchemist: Dual Sympathy – Recensione Fullmetal Alchemist: Dual Sympathy
Il Principio dello Scambio Equivalente
Fullmetal Alchemist è un anime di successo (in Italia trasmesso da MTV), che come spesso accade è derivato da un omonimo manga. L’autrice è Hiromu Arakawa. Mentre l’anime si è concluso da tempo ed è proseguito con un multi-premiato film, il manga è ancora in corso. Se quest’ultimo non ha ancora prodotto spin-off videoludici (a parte l’illegale ma ottimo Bluebird’s Illusion), l’anime ha dato vita a parecchi videogiochi, spesso indipendenti dalla trama principale, ma i cui protagonisti sono sempre e comunque i due alchimisti Edward e Alphonse Elric. Dual Sympathy è il primo titolo della serie per DS e, nonostante la presenza di molti elementi che hanno reso grande la serie animata, non riesce mai a convincere del tutto. Vediamo perchè.
La trasmutazione in pixel
La grafica di "FMA: DS" è minimalista: i due protagonisti, gli avversari che incontrerete e i personaggi di contorno, così come gli sfondi e gli scenari, sono realizzati in un 2D puro e semplice e sono purtroppo decisamente scarni nei particolari. Effetti speciali non ce ne sono e neanche le animazioni riescono a convincere pienamente; inoltre, il fatto che i nemici siano praticamente tutti uguali (capita spesso di dover affrontare gruppi di cloni), scoraggia il giocatore fin dai primi istanti di gioco. Alcuni livelli (come la Foresta di Dante o la Città sotterranea), presentano scenari estremamente ripetitivi. Ciò oltre a risultare tedioso dal punto di vista visivo, influisce non poco sul gameplay: il giocatore in più occasioni non riuscirà a distinguere le zone già visitate da quelle inesplorate e verrà quindi costretto a tornare sui suoi passi per cercare sentieri non ancora intrapresi (che spesso e volentieri sfociano in superflui vicoli ciechi). Una nota va spesa anche per le scene di intermezzo, realizzate utilizzando screenshot dall’anime (ovviamente non animati), che raccontano grossolanamente la storia. Lo scarso impegno nella realizzazione delle stesse e gli enormi tagli alla storia rendono evidente l’impressione che siano stati messi lì per giustificare le botte, più che raccontare in modo appropriato le avventure dei due alchimisti (che comunque vengono riassunte tramite testo dal fratello minore Alphonse).
Il sonoro è dietro il portale
Anche il comparto audio merita una ramanzina: gli unici suoni che sentirete, a parte le musichette di sottofondo, sono i "Gwaaah" e "Aaaargh" di Edward, sporadicamente interrotti dai versi di alcuni nemici e in casi miracolosi dai commenti degli stessi (specie nella battaglia finale). Gli effetti sonori sonori altrettanto scarsi, ma raggiungono la sufficienza solamente per la loro quantità. Le suddette scene di intermezzo hanno sì il doppiaggio Inglese ad accompagnarle, ma questo più che altro vi spingerà ad abbassare il volume del DS (in particolare, la voce di Mustang vi farà star male oltremodo). Da segnalare la presenza di un "remake" della prima opening della serie (Melissa dei PornoGraffiti) che accompagna il filmato iniziale.
Il Principio dello Scambio di Mazzate
Se il gioco è un picchiaduro a scorrimento, il gameplay non potrà essere vario: questo paradigma dei videogiochi viene rispettato anche in questo caso. In sostanza, tutto ciò che il gioco ci richiederà di fare è avanzare lungo un livello di una certa lunghezza, facendo fuori qualsiasi cosa ci si pari davanti sfruttando pugni, calci e alchimia. Dei 4 pulsanti disponibili, due sono adibiti all’attacco e uno al salto. Lo schermo inferiore presenta un grosso cerchio alchemico e due pulsanti, che se premuti permettono rispettivamente di scatenare un attacco alchemico (diverso a seconda del personaggio) o di difendersi creando una barriera. Nello schermo superiore si svolge l’azione vera e propria. Alla fine di ogni livello vi toccherà affrontare un boss, e se morite sarete costretti a ripartire dall’ultimo checkpoint raggiunto (se non ne avete raggiunto nessuno, vi divertirete un mondo a ricominciare il livello daccapo – sì, era sarcasmo). Completando il gioco verrà sbloccata la "Character Mode" che vi permetterà di ricominciarlo con altri personaggi della serie (inspiegabilmente e sfortunatamente non è possibile interpretare alcun Homunculus). Inoltre sbloccherete alcuni (pochi e di scarso valore) extra, più che altro costituiti da immagini e profili dei personaggi. Il gioco è costellato da minigiochi più o meno divertenti, che saranno motivo di ulteriore tedio, in quanto la difficoltà di alcuni è impressionante e c’è un limite di tempo per ognuno di essi.
L’Alchimista d’Acciaio
Fullmetal Alchemist narra delle avventure di Edward e Alphonse Elric, due fratelli che hanno perso la madre quando erano bambini e che per resuscitarla hanno praticato un tabù dell’alchimia: la trasmutazione umana. Come risultato Edward ha perso una gamba e Alphonse l’intero corpo, fallendo nell’intento di riportare alla vita la genitrice. Edward, offrendo un braccio e una gamba in sacrificio, riesce comunque a mantenere al mondo l’anima di suo fratello, e la lega ad una imponente armatura. Tornato ai sensi, Alphonse porta il fratello dai Rockbell, una famiglia costituita da una nonna e una nipote (Winry) che costruiscono degli arti prostetici di metallo (denominati auto-mail) allo svenuto Ed. Dopo un duro allenamento Ed diventa Alchimista di Stato e insieme a suo fratello si mette in viaggio per recuperare la Pietra Filosofale, oggetto mitico che spera lo aiuterà a recuperare i loro corpi originali. Ad ostacolarlo troverà gli Homunculus e molti altri avversari.
Il gioco copre tutti i 51 episodi della serie animata, ma la storia è raccontata in modo grossolano e i molti tagli impediscono al giocatore di capire qualcosa della trama, se non ha mai visto l’anime.
Se siete dei fan…
…Pensateci bene lo stesso: "Fullmetal Alchemist: Dual Sympathy" è sì l’unico gioco per DS sui due alchimisti, ma farlo importare è un procedimento costoso e la vostra ammirazione per la serie potrebbe scemare pericolosamente una volta iniziato il gioco. Siete avvertiti.