Front Mission 2 Remake RECENSIONE Un gradito ritorno
Sviluppato da Storm Trident e pubblicato da Forever Entertainment, Front Mission 2 Remake rappresenta il primo contatto con un pubblico occidentale del secondo capitolo della serie Front Mission, risalente al 1997 ma fino ad ora confinato al solo Giappone.
Il titolo arriva a poca distanza dal recente remake del primo Front Mission, e sarà seguito in futuro dal remake di Front Mission 3, la cui esistenza è stata confermata ufficialmente, seppur non ci siano ulteriori dettagli per quanto riguarda le tempistiche di lancio.
Si tratta dunque di un periodo di grande fermento per la storica serie di RPG tattici, da sempre caratterizzata dal combattimento tra mecha e da trame mature e ben raccontate. Vediamo dunque se Front Mission 2 Remake sia stato in grado di presentare queste sue caratteristiche come un punto di forza, nonostante gli anni trascorsi dall’originale e i grandi cambiamenti occorsi nell’industria videoludica.
Front Mission 2 Remake, un mondo in conflitto
Front Mission 2 Remake ci porta nell’anno 2102, dove un’improvvisa insurrezione porta ad un colpo di stato nella Repubblica Popolare di Alordesh, un paese impoverito dalle politiche di sfruttamento messe in atto dall’O.C.U. (Oceania Cooperative Union).
Il giocatore controlla un cast composto da una dozzina di personaggi, ciascuno con una propria storia e personalità, per la maggior parte affiliati all’esercito dell’O.C.U., che dovranno cercare di sopravvivere nel caotico Alordesh destreggiandosi tra le varie fazioni in campo, fino a scoprire la verità sul colpo di stato.
La trama è indubbiamente il punto forte di Front Mission 2 Remake: sebbene presi singolarmente i personaggi manchino di mordente in certi frangenti, l’assenza di un vero protagonista rende il gruppo stesso protagonista dell’avventura, che da questo punto di vista funziona egregiamente.
Un sistema di combattimento complesso
Come dicevamo in apertura, Front Mission 2 Remake è un RPG tattico, i cui combattimenti a turni tra mecha, chiamati Wanzer nel mondo di gioco, si svolgono su un campo di battaglia a griglia che include vari tipi di terreno ed effetti legati ad esso.
Ciascun Wanzer sul campo è equipaggiato con diversi tipi di arma, nel caso di quello controllati dal giocatore equipaggiabili liberamente prima del combattimento, pur seguendo alcune limitazioni che vedremo più avanti.
Un attacco contro un altro Wanzer è seguito da una reazione dello stesso, che può essere un contrattacco con una delle armi equipaggiate, un tentativo di difesa usando uno scudo o di schivata come ultima spiaggia.
Al contrario di veicoli più tradizionali presenti sul campo di battaglia e controllati dall’IA, quali carri armati o elicotteri, i Wanzer hanno punti salute separati per le varie parti del corpo, il che rende le battaglie più dinamiche.
La distruzione del torso porta all’eliminazione completa del Wanzer, ma ad esempio la distruzione di entrambe le braccia e di conseguenza delle armi ad esse collegate rende l’unità impossibilitata ad attaccare, di fatto neutralizzandola.
Le opzioni di personalizzazione non mancano
Front Mission 2 Remake mette a disposizione del giocatore varie opzioni di personalizzazione, al punto da risultare inizialmente complesso per un nuovo giocatore capire come muoversi.
Innanzitutto è bene notare come, nonostante le unità controllabili dal giocatore siano unicamente composte da personaggi aventi una propria identità e ruolo nella storia, esse non abbiano equipaggiamenti, abilità speciali o limitazioni di alcun tipo che li rendano “unici” sul campo di battaglia, almeno inizialmente.
Sono infatti presenti tre livelli di esperienza, legati al tipo di arma utilizzata, mischia, corto raggio e lungo raggio, che sbloccano nuove abilità per il pilota portandolo quindi a specializzarsi in un certo ruolo sul lungo periodo.
Per quanto riguarda i Wanzer invece, le opzioni di personalizzazione sono veramente tante: è possibile scegliere le parti stesse del mecha, come braccia, torso e gambe, ciascuna con determinate caratteristiche in termini di resistenza, agilità e peso che possono sostenere.
Le armi sono equipaggiabili a piacimento su entrambe le braccia e le spalle, facendo però attenzione appunto al peso; tante armi concedono più possibilità di attacco a corto e lungo raggio oltre a fungere da alternativa in caso alcune di esse siano danneggiate o a corto di munizioni (limitate nei combattimenti), ma appesantiscono il Wanzer rendendolo molto più lento nei movimenti e portando alla perdita di iniziativa in battaglia.
Sono inoltre presenti tre tipologie di danno legate al tipo di arma utilizzata e lo stesso vale per le parti dei Wanzer, rendendo dunque alcune di esse più o meno adatte contro determinati nemici, un sistema “triangolare” simile a quello di Fire Emblem (qui la nostra recensione di Engage). Questo aggiunge un’ulteriore dimensione strategica al combattimento, seppur non di semplice gestione.
Un titolo non esente da difetti
Per quanto Front Mission 2 Remake sia nel complesso un titolo piacevole e a tratti emozionante, in grado di apportare miglioramenti non solo alla formula originale del 1997, ma anche al recente remake del primo capitolo della serie, non riesce purtroppo a raggiungere l’eccellenza.
Il sistema di combattimento ha infatti grandi potenzialità tattiche, ma si rivela alla lunga piuttosto ripetitivo, e limitato, dal momento che la grande quantità di punti salute dei Wanzer alleati e nemici, in parte causata dalla presenza di varie parti da distruggere in ciascun mecha, rende la maggior parte dei combattimenti un ammasso di unità che occupano caselle adiacenti della griglia, rendendo molto difficile muoversi senza aver sconfitto i nemici ingaggiati.
La ridotta capacità di munizioni delle armi da fuoco, specialmente quelle in grado di colpire caselle non adiacenti al proprio Wanzer, riduce drasticamente l’utilità di specialisti a lungo raggio nei combattimenti più lunghi, dal momento che finite le munizioni essi diventano praticamente inutili.
E’ possibile ricaricarle tramite oggetti consumabili trasportabili in numero estremamente limitato da ogni unità a patto di aver assegnato al Wanzer parti extra come uno zaino, che però portano malus ad altre statistiche, ma dal momento che tali oggetti ricaricano al massimo le cariche dell’arma, si rivelano comunque poco efficaci per armi che hanno un limite di munizioni molto basso.
Front Mission 2 Remake ha inoltre una curva di apprendimento estremamente ripida, dal momento che il gioco è piuttosto difficile di per sé, ma manca soprattutto di tutorial approfonditi su certi aspetti fondamentali del combattimento e della creazione ed equipaggiamento dei Wanzer.
Conclusione
Front Mission 2 Remake è dunque un titolo che susciterà l’interesse degli appassionati di strategia disposti a investire del tempo per imparare alcune meccaniche di gioco non proprio immediate, e di chi cerca una trama matura e appassionante, focalizzata su un gruppo di soldati in una situazione di guerra piuttosto che su un individuo in particolare. Se volessi acquistare Front Mission 2 Remake ad un prezzo scontato, puoi trovarlo qui!
Un remake molto interessante ma non esente da difetti.
Pro
- Trama matura e ben raccontata.
- Grandi possibilità di personalizzazione.
Contro
- Sistema di combattimento interessante ma alla lunga ripetitivo.
- Curva di apprendimento piuttosto ripida.