Fractured Space – Recensione
Dimenticate la trama, dimenticate il single player, dimenticate la parte gestionale della strategia. Fractured Space si presenta come uno strategico ma è in tutto e per tutto un FPS!
Astronavi pachidermiche
Non appena avvierete Fractured Space rimarrete colpiti da due cose: la lentezza del caricamento e la leggerezza del menu principale. Per riuscire ad arrivare al menu vi serviranno almeno tre minuti buoni e una volta fatto non avrete ottenuto granché. Di fatto, vi troverete davanti soltanto una sorta di scheda molto semplice nella realizzazione grafica (per la serie: l’abbiamo fatta perché “dovevamo”) su cui vedrete apparire di tutto. Oltre al bellissimo sfondo con una delle enormi astronavi disponibili nel gioco, verrete invasi da decine di righe, nomi, tasti, schede di astronavi e chi più ne ha più ne metta. Ma tranquilli: il tutorial è obbligatorio perciò l’unica cosa che potrete fare sarà avviarlo e capire come diavolo si gioca a Fractured Space. I ragazzi di Edge Case Games sono all’esordio e hanno scelto di proporre qualcosa di nuovo e pressoché intentato: creare un FPS fantascientifico in cui non si è al comando di un solo personaggio ma di un intero equipaggio intento a manovrare come si deve un’astronave di circa venti chilometri. Ambizioso!
Il problema del primo impatto risiede in un tutorial molto lacunoso, all’interno del quale sarà difficile orientarsi a causa delle numerose schede dello HUD su schermo. Avremo infatti un ologramma per quanto riguarda i punti ferita e lo stato degli armamenti della nave, una barra a fondo schermo con tutto il nostro armamentario e i tasti in grado di attivare armi o utilità della nave, al lato destro i potenziamenti che abbiamo sbloccato e al lato sinistro lo stato delle navi alleate e la loro posizione. Facile, no? Come se questo non bastasse, su schermo abbiamo anche una mini mappa sulla destra, una chat in basso a sinistra e, in alto, un resoconto del tempo rimanente e lo stato del punteggio. Ah sì, c’è anche la nostra nave in mezzo a tutto questo. Non dimentichiamocelo.
Il problema che subito si presenta davanti ai nostri occhi, e stanca irrimediabilmente, è la capacità di comprendere cosa la voce del tutorial ci stia effettivamente spiegando. La voce infatti è aiutata da un sotto testo che va a cozzare, per colore e trasparenza, proprio con l’HUD facendoci sentire come gli unici fessi italiani in una festa mongola piena di gente che continua a rivolgerci la parola. Il problema non è la lingua, il problema è che è tutto un miscuglio di suoni. Boe che suonano, voce del tutorial, HUD che fa suoni metallici quando lo tocchiamo, uomini dell’equipaggio che ci informano dello stato della nave: non ci si capisce niente, ma va bene così.
“Qualità o morte” diceva il buon René Ferretti
Buttata giù così sembra proprio che Fractured Space sia un gioco non riuscito. Ma le cose non stanno esattamente così. Per la verità, se uscite indenni da quel diabolico tutorial, non saprete fare niente lo stesso ma riuscirete comunque a manovrare la nave e a interagire con la maggior parte dei tasti, cosa che non guasta. La parte migliore di questo gioco risiede certamente nella grafica e in una giocabilità che si spande su più livelli. Per quanto riguarda la prima va segnalata una qualità di dettaglio davvero pregevole. Le astronavi sono delle immense macchine d’acciaio dalle forme più disparate e lontane dalla perfezione di design a cui altri titoli ci hanno abituato. Ci troviamo in mezzo a enormi carrette con un potenziale distruttivo assai grande. Guardando con attenzione i modelli ci accorgeremo che nulla è stato lasciato al caso. Sul corpo della nave troveremo antenne radio luminose, bombole di carburante, ponti per i caccia e perfino qualche piccolo, sparuto oblò. La sensazione è che gli sviluppatori volessero creare delle astronavi il più possibile realistiche, con tutti quegli elementi che le rendono ciò che effettivamente sono ben visibili al giocatore e cercando di ipotizzare delle forme realistiche senza tanto design fantascientifico.
Per ciò che concerne la giocabilità invece, tutto dipenderà dalle vostre capacità. Sicuramente c’è una larga parte di strategia, problem solving e tattica che non tutti possiedono ma allo stesso tempo bisognerà premere i tasti giusti col tempismo giusto che, almeno per quanto riguarda il sottoscritto, è la cosa più difficile. Il tutto dando anche una direzione alla nave, facendola salire o scendere di “quota” e ancorandola ad una base per le riparazioni o gli upgrade. Tutto chiaro? Di certo Edge Case Games ha scelto di puntare più sull’abilità intellettiva (finalmente!) che sulla velocità di clic, regalandoci un gioco free-to-play in cui non è il più veloce a vincere ma il più sveglio.
FPS atipico
Ma perché all’inizio abbiamo definito Fractured Space un FPS? Beh, è presto detto: lo scopo del gioco è proprio somigliare ai famosissimi titoli sparatutto che ognuno di noi conosce. Semplicemente l’ambientazione è stata spostata dalla Terra allo spazio e il model non è un essere umano ma una nave fatta e finita. Per il resto, però, è un FPS vero e proprio, con tanto di zoom per lo sniping e varietà di armi a seconda della classe che si sceglie. Già, perché in Fractured Space avremo la possibilità di scegliere diversi tipi di astronave secondo le nostre inclinazioni. Avremo un modello multiuso di base, una nave-cecchino, una nave portascudi, un bombardiere e così via: nonostante le apparenti differenze fra l’una e l’altra, col tempo cominceremo a notare le grandi similitudini che le rendono tutte simili.
Un bell’esperimento
Lo scopo, in Fractured Space, è conquistare tutti i settori presenti sulla mappa ed arrivare, infine, a distruggere la base nemica facendo in modo, ovviamente, di mantenere intatta la propria. Se messa in questo modo sembra una cosa facile in realtà non lo è affatto. La divisione in settori ci metterà davanti a scelte tattiche rischiose. Scegliere le vie traverse o la via centrale farà una grande differenza tra la vittoria e la sconfitta perché avremo davanti un altro giocatore con una sua testa che cercherà di prevenire le nostre mosse e di accaparrarsi la vittoria. In questo, Fractured Space somiglia molto a una partita a scacchi e fare fuoco a volontà non sarà l’unica cosa necessaria ai fini della vittoria.
Al di là di pregi e difetti, Fractured Space si lascia giocare abbastanza volentieri. Le modalità multiplayer e Co-op sono realizzate molto bene e il gioco non pesa quasi nulla anche perché, va detto, il livello di dettaglio davvero profondo e ben fatto riguarda soltanto le navi e qualche grossa base. È da giocare anche solo per la ventata di novità che porta.
Pro
- Graficamente perfetto in molti casi
- Mette alla prova l'intelligenza
- Idea innovativa
Contro
- Un po' lento da giocare
- Non sempre all'altezza delle aspettative