Forgotton Anne – Recensione
Il mondo dell’animazione giapponese è sempre fonte di ispirazione per i videogame: che sia un tie-in alla Bandai Namco, come il recente One Piece: Pirate Warrior 3 Delux Edition, o un’opera originale come Ni No Kuni II: Il Destino di un Regno, gli anime fanno sognare gli sviluppatori di tutte le nazioni del mondo. Oggi partiamo dalla Danimarca, con il team ThroughLine Games, alla scoperta di una piccola opera che disegna un mondo 2D sublime e costruisce attorno a esso un gioco con alcuni limiti ma anche tanta meraviglia: stiamo parlando di Forgotton Anne, prodotto da Square Enix Collective.
Ci troviamo nelle Forgotton Lands, un piovoso mondo popolato da Forgotlings, oggetti dimenticati dai propri possessori: che siano un calzino, un orsacchiotto o un manichino, questi ottengono una personalità e un’anima al loro arrivo. Tra mobili parlanti e giocattoli semoventi, però, troviamo Maestro Bonku e Anne, gli unici esseri umani di questo regno incantato. Maestro Bonku, un anziano costruttore, è il governatore della città dei Forgotlings, mentre Anne, la protagonista della vicenda, è la giovane tutrice dell’ordine. Tutto inizia quando dei ribelli fanno esplodere alcune bombe e Anne riceve l’ordine di andare a indagare. Ci metteremo quindi nei panni della ragazza ed esploreremo questo mondo magico.
Pad alla mano, ci troviamo di fronte a un’avventura 2D con sezioni puzzle e limitate fasi platform. Esplorando il mondo di gioco dovremo regolarmente saltare e arrampicarci: i controlli, purtroppo, non saranno sempre precisissimi. L’opera non diventa mai un vero e proprio platform e non richiede attenti tempismi, quindi le leggere limitazioni del sistema di controllo non andranno a inficiare particolarmente l’esperienza complessa.
Ad affiancare l’esplorazione ci saranno sezioni da puzzle game sempre molto semplici. Anne è in possesso dell’Arca, uno strumento che le permette di controllare una limitata quantità di energia chiamata Anima. Attraverso questo potere, dovremo attivare macchinari di vario tipo capendo come portare l’Anima a essi. Il basso tasso di sfida permette all’opera di scivolare senza intoppi e mantenere un buon ritmo, ma se si è alla ricerca di un’opera un po’ impegnativa, si rimarrà delusi da Forgotton Anne.
Il vero focus del gioco è infatti l’avventura cinematografica: il mondo dei Forgotlings è stato costruito con attenzione e con un’ampia visuale. La trama di Forgotton Anne è fondata su una grande quantità di dialoghi, ottimamente scritti, che definiscono la natura di questa terra fantastica in cui si mescolano molte tematiche: la libertà personale, sia fisica sia di identità, la speranza per una vita migliore e l’egocentrismo di sapere sempre qual è la giusta soluzione per tutti. Questi sono alcuni dei temi più interessanti, ma la bellezza dell’opera di ThroughLine Games risiede nel modo in cui ce li fa vivere: saremo noi, in prima persona, a dover decidere come agire. Le scelte, di natura morale, non solo porteranno a un finale tra i quattro disponibili, ma ci permetteranno di vivere l’opera in maniera personale, esplorando il senso di “giusto” e di “sbagliato” come più preferiamo e notando come esso varierà man mano che avanziamo nella trama.
È anche vero che, in alcuni momenti, ci dimenticheremo di tutti questi discorsi e non potremo fare altro se non fermarci a fissare i fondali del gioco. La città in cui ha luogo l’avventura è stupendamente realizzata: vi è una grande ricerca del dettaglio e grande varietà. Anche le animazioni della protagonista sono bellissime, sebbene in questo caso alcuni potrebbero storcere un po’ il naso: gli sviluppatori hanno sacrificato una certa “elasticità di gioco” in favore di una maggiore ricercatezza visiva. In altre parole, saltare e arrampicarsi saranno spesso azioni lente poiché la protagonista si deve esibire in un tutta una serie di animazioni, da attivare con precisione: realistiche e belle nella loro “fisicità” ma anche poco accomodanti nell’esecuzione.
A chiudere il cerchio c’è il doppiaggio e la colonna sonora realizzata dalla Copenhagen Philharmonic Orchestra: il parlato (solo inglese con sottotitoli in inglese) e le tracce musicali aiutano il mondo di Forgotton Anne a incantarci scena dopo scena, donando una forte personalità a ogni Forgotlings che incontreremo, sia esso centrale nella vicenda o una semplice comparsa.
Forgotton Anne è una piccola opera molto concentrata sui propri obbiettivi. Nel tentativo di creare un’avventura cinematografica lineare, fluida e artisticamente deliziosa, il team di sviluppo ha lasciato da parte il senso di sfida e alcune accomodazioni nei controlli. Quello che ci troviamo di fronte è un viaggio animato che soddisferà tutti coloro i quali hanno sempre voluto vivere in prima persona un anime giapponese, ma che non convincerà appieno i videogiocatori che, da un puzzle-platform, vogliono prima di tutto essere messi alla prova.
Pro
- Stilisticamente sublime
- Ottima narrazione e dialoghi
Contro
- Controlli imperfetti
- Per alcuni troppo facile