Football Manager 2015

Appuntamento annuale rispettato per Football Manager che arriva nella sua versione 2015 confermando le caratteristiche vincenti degli anni passati e con l’obiettivo di modernizzarsi ulteriormente, offrendo un’esperienza sempre più appagante e quanto più vicina a quella che è la reale vita di un manager à l’inglese, impegnato tanto dal punto di vista della gestione del campo e dello spogliatoio quando nel regolare il mercato in entrata e in uscita, in un percorso che sempre più sta abbracciando anche il calcio italiano. Disponibile dallo scorso 7 novembre, abbiamo avuto modo di provare Football Manager 2015 grazie a una copia inviataci da Halifax e di approfondire alcune delle tematiche principali durante l’evento di presentazione tenutosi negli studi di Digital Bros alla presenza di Ciaran Brennan, PR Director di Sports Interactive, David Kempshall, marketing manager, e Pierpaolo Marino, direttore generale dell’Atalanta.

Partiamo subito dalle novità, perché appena avviato il gioco ce ne si parerà innanzi una fondamentale: è la possibilità di scegliere la filosofia che andremo ad adottare durante la nostra carriera da manager, che passa dalla possibilità di essere un allenatore in tuta o un allenatore tattico. Il primo è logicamente riferito a tutti quei tecnici che arrivano da una forte esperienza sul campo, come può essere un Filippo Inzaghi, attuale tecnico del Milan, o un Sinisa Mihajlovic, allenatore della Sampdoria; la seconda, invece, fa riferimento a chi invece nel calcio, sui campi, non ha trascorso molto tempo, ha ancora i piedi in ottime condizioni e si è seduto in panchina per insegnare tattica, come per esempio José Mourinho o, se vogliamo pensare più in piccolo, Maurizio Sarri e Fulvio Pea. Sarà assolutamente lasciata al libero arbitrio la scelta, perché Football Manager 2015 non vi costringe a essere né un tipo di allenatore né l’altro. L’approccio potrà posizionarsi perfettamente in maniera equa, oppure potrete propendere per una versione a discapito di un’altra: ugualmente potrete azzerare i punti abilità e assegnarli alle vostre reali competenze, modificando la vostra psicologia e il vostro modus operandi. Nel caso in cui poi non sappiate che titolo affibbiarvi, che tipo di Patentino prendere, potrete sempre chiedere supporto alla IA, che deciderà per voi che grado di esperienza avete in relazione della squadra che avete scelto di allenare. Il background, quindi, stavolta diventa fondamentale e non è più un semplice palliativo per arricchire il vostro diario con una caratteristica fine a se stessa: se siete stati giocatori dilettanti allora vi toccherà avere, di conseguenza, qualche conoscenza inferiore per quanto riguarda, ad esempio, la gestione dello spogliatoio. La disposizione dei punti richiama moltissimo la creazione di un personaggio in un RPG, che le skills che vanno a modificarsi a seconda di quante cifre assegnerete a ognuna delle vostre competenze. La particolarità risiede anche nella guida che vi offre il titolo: accanto a ogni novità troverete dei pallini gialli, dei supporti, che vi permetteranno di entrare subito in confidenza con quella che è la nuova feature inserita all’interno del prodotto.

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Superata questa decisione avremo la possibilità di confrontarci con quella che è la nuova veste grafica di Football Manager 2015, che cambia layout e anche disposizione dei menù. Innanzitutto è di grande utilità poter avere la barra in cima alla nostra schermata che funge da perenne search: vi basterà scrivere lì quello che vi serve e oltre all’autocompletamento avrete anche la possibilità di trovare immediatamente quello che state cercando, che sia una squadra o un giocatore o anche un dirigente. Inoltre tutto il menù è stato spostato sulla sinistra, lasciando più spazio al vertice della schermata e risultando anche più immediata nella gestione dal punto di vista pratico: la navigazione è velocizzata, semplificata, migliorata. Anche nella sezione dedicata alla tattica potrete notare delle importanti migliorie dal punto di vista dei compiti da assegnare a ogni giocatore: la formazione, come punto di partenza, adesso è di più facile compilazione, perché i giocatori saranno filtrati a seconda del ruolo che possono coprire, quindi se vi trovate ad allenare una squadra che ancora non conoscete alla perfezione potrete lasciarvi suggerire chi sono i giocatori che possono essere collocati nel ruolo di terzino sinistro o difensore centrale. Inoltre ognuno dei giocatori può ricevere delle indicazioni generali, da adottare in tutte le partite o comunque modificabili di match in match: parliamo anche di nuove disposizioni in campo, come il playmaker basso – un Andrea Pirlo, per intenderci – o anche il terzino che taglia al centro del campo. Situazioni tattiche che aiuteranno tantissimo gli allenatori, i manager, perché una scelta a discapito di un’altra vi permetterà di migliorare ampiamente le vostre possibilità di riscossa, di ripartenza. La stessa disposizione in campo della formazione, come potete notare dall’immagine in allegato, è più omogenea e più vicina alla realtà: non ci sono schemi precisi, incredibilmente simmetrici, ma c’è più libertà di movimento in campo, quindi il tridente sarà schierato con il fulcro del gioco leggermente più avanzato rispetto alle seconde punte, così come il playmaker basso – o il mediano, come in questo caso – sarà leggermente arretrato rispetto al centrocampista di contenimento e ancor più indietro rispetto all’incursore, in questo caso Soriano.

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Arriviamo quindi alla sezione dedicata agli osservatori, rinnovata anch’essa. All’interno della nuova integrazione avremo la possibilità di indicare ovviamente, come sempre, le caratteristiche del giocatore di cui abbiamo bisogno, ma dovremo anche dare un limite di tempo massimo di osservazione, che è stato allungato, così da poter dare maggior realismo alla pratica di scouting: Pogba non lo troverete in una settimana, insomma. Inoltre gli scout ci daranno degli intervalli numerici per indicare le potenzialità e le capacità del giocatore che stanno osservando, senza dare un concetto chiaro, espresso in cifre, di quello che potrete avere in squadra a breve: starà a voi, quindi, decidere se puntare o meno su quel giocatore, attraverso una caratteristica che è stata mutuata da Fifa 15, con il titolo Electronic Arts che anche nella crescita delle giovani promesse ha deciso di adottare l’intervallo numerico per non dare un parametro chiaro e certo del giocatore analizzato.

Le innovazioni dal punto di vista della giocabilità, però, non devono farci mettere in secondo piano quanto accade per le innovazioni dal punto di vista grafico. Con Football Manager 2015 avremo la possibilità di gestire tutte le nostre azioni salienti su Twitch, integrandosi col social network dei video, che oramai nel mondo videoludico ha conquistato la piazza in maniera decisamente convincente. Migliorato ovviamente anche il motore 3D, perché grazie al motion capture ci sono molti dei movimenti virtuali che richiamano quelli reali, almeno nella varietà da essi proposta. Non siamo ancora ai livelli di Fifa o di Pro Evolution Soccer, ma è indubbio che non stiamo cercando questo da Football Manager, che non ha permesso a nessuno di lamentarsi della resa grafica della simulazione delle gare. Chiudiamo con una particolarità, che ci è stata presentata durante l’evento di lancio del titolo negli studi di Halifax: il nuovo capitolo di Sport Interactive ha deciso di affiancare anche alcune realtà benefiche come quella di Movember, autrice del No Shave November, che nel mese di novembre porterà molti dei giocatori in campo a farsi crescere baffi e barba. Lo potrete notare quando arriverete al virtuale mese di novembre: aguzzate la vista, quindi.

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[signoff icon=”quote-circled”]Football Manager 2015 arriva ancora una volta soddisfacendo quell’attesa che molti videogiocatori trascinano per un anno intero, aspettando quel momento in cui diventa possibile ripartire da zero, dalla realtà, con le rose aggiornate e con numerose novità da quello che oramai è il re e il detentore dello scettro di miglior gioco di simulazione calcistica. Quest’anno, purtroppo, dobbiamo segnalare qualche imprecisione dal punto di vista del database, in particolar modo quello italiano, che nel nostro centellinare in maniera capillare tutti i dettagli ha dimostrato qualche imprecisione (ne abbiamo riscontrate alcune in particolar modo nella Sampdoria e nel Milan). Non possiamo incolpare assolutamente Sport Interactive, che affida la gestione del db a dei service esterni, ma indubbiamente spiace dover vedere un prodotto così perfettibile essere inficiato da situazioni del genere. In ogni caso ci troviamo dinanzi a un ennesimo ottimo lavoro, con il team di sviluppo che è riuscito anche quest’anno a innovarsi e a sorprenderci con importanti aggiunte. Appuntamento, adesso, all’anno prossimo.[/signoff]

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