Flashback 2 RECENSIONE | Il ritorno di Conrad Hart
Una breve ma super-suggestiva introduzione composta solamente da voci fuori campo e titoli di testa ci introduce a Flashback 2 RECENSIONE, seguito dello storico e acclamato titolo a scorrimento laterale creato da Paul Cuisset che purtroppo non riesce nemmeno lontanamente a convincere, proponendo una linea narrativa tutto sommato intrigante, pur nella sua semplicità, ma dimostrandosi talmente poco ottimizzato da rendere talvolta impossibile godere serenamente dell’esperienza videoludica pubblicata da Microids.
Flashback 2 RECENSIONE | I Morph sono ancora tra noi
Nonostante il classico del 1992 si chiudesse con un’enorme esplosione nucleare al centro del pianeta originario degli alieni, e la fuga di Conrad B. Hart, il protagonista, costretto a vagare nello spazio profondo di una galassia sconosciuta, i primissimi minuti di Flashback 2 mettono immediatamente in chiaro che la minaccia nemica è stata tutt’altro che sventata e i bellicosi extraterrestri conosciuti nel primo episodio sono ancora operativi, intenti a sostituirsi al genere umano.
La storia di Flashback 2 spiazza fin dal principio, mettendoci nuovamente nei panni dell’impavido Conrad, agente della Galaxia Bureau of Investigation che ricordavamo essersi ibernato in seguito alla distruzione del Cervello Maestro dei Morph, risvegliatosi all’interno di una sconosciuta struttura tecnologica di New Washington, su Titano.
L’inizio dell’avventura è talmente simile a quanto vissuto nel primo capitolo della saga da mettere in discussione tutte le nostre credenze: Flashback 2 è un seguito o un nuovo remake? Dubbi che fortunatamente si dissiperanno relativamente presto alzando il sipario su una vicenda fantascientifica di stampo cyberpunk poco originale ma costellata di profondi intrighi politici e crimini contro l’umanità, il tutto a favore di un’invasione aliena apparentemente inarrestabile.
Cyberpunk e azione 2.5D
Il classico e apprezzato gameplay bidimensionale a scorrimento laterale di Flashback, un assoluto achievement tecnologico che ai tempi permise di ammirare animazioni particolarmente realistiche, viene comprensibilmente abbandonato in favore di un moderno gameplay 2.5D che però, nonostante possa essere ritenuto più al passo con i tempi, non si mostra in una forma particolarmente smagliante e non regge il confronto con altri titoli recenti vagamente analoghi, come per esempio The Ascent.
Il mondo cyber-futuristico di Flashback 2 appare infatti canonico, del tutto identico a quello di qualsiasi titolo che ne condivida l’ambientazione, con l’aggiunta sfavorevole di un comparto tecnico e visivo nettamente inferiore, segno che, molto probabilmente, per rendere unico anche questo seguito Paul Cuisset, nuovamente game director, avrebbe dovuto continuare a sposare l’estetica dell’originale senza voler inseguire uno stile grafico più convenzionale per gli standard odierni, tempi in cui comunque la pixel art è tutt’altro che di nicchia e gode di notevole apprezzamento.
Il dono della profondità e le quasi tre dimensioni
La scelta di abbandonare l’antiquato scorrimento laterale tanto amato su Amiga, Super Nintendo, PC, Jaguar e compagnia bella ha chiaramente aperto le porte a una miriade di novità sul lato del gameplay e delle possibilità ludiche, dando modo agli sviluppatori di giocare con la profondità degli scenari e i movimenti della camera.
Potenzialità che però, come anticipato, non riescono a mettere in scena un prodotto realmente solido da un punto di vista artistico, con il rischio – secondo me più una certezza – di aver pubblicato un videogioco semplicemente mediocre, di cui si poteva fare a meno.
Risulta lodevole però il tentativo, in questo caso riuscito, di riproporre le medesime sensazioni pad alla mano del gioco precedente, regalando, soprattutto ai veterani della serie, l’idea di trovarsi fra le mani un rivisitato ritorno ai titoli di una volta, come Another World o l’insormontabile Prince of Persia, con cui Flashback ha condiviso l’uso della tecnica del rotoscoping per realizzare i movimenti del protagonista.
Conrad è lento e rugginoso, costretto ad avanzare quadro dopo quadro eliminando i nemici sfruttando la sua fidata pistola laser e risolvendo semplicissimi enigmi al fine di sbloccare porte o hackerare sistemi di sicurezza; esattamente come nel primo episodio, con l’aggiunta di una veste grafica rivista che sfrutta l’ormai noto scorrimento in 2.5D.
Nonostante il differente comparto visivo, l’idea di provare a ricreare lo spirito videoludico dei titoli vintage è fondamentalmente l’unica nota veramente positiva che ho riscontrato nel nuovo lavoro di Paul Cuisset; un progetto che, al netto di quanto appena descritto e dell’amore che può esser stato investito nel suo sviluppo, vive di scelte artistiche discutibili e di molteplici gravi sporcature tecniche che potrebbero stare “bene” solo in una versione beta.
Tanti, troppi problemi tecnici per Flashback 2
Mi piange il cuore ma è impossibile non mettere in luce il treno merci di problemi in cui mi sono imbattuto impersonando Conrad in questo seguito diretto dell’originale.
Da appassionato del genere, e della fantascienza in generale, un discreto intreccio narrativo e un gameplay onesto sono generalmente quanto basta per rendermi felice; grafica e limiti tecnici non sono infatti qualcosa a cui pongo così tanta attenzione.
Tuttavia, in questo caso specifico mi sono confrontato con sporcature talmente vertiginose, talvolta davvero ingombranti, da non riuscire a far finta di niente.
Comandi poco responsivi, compenetrazioni, nemici e comprimari che si incastrano ovunque, framerate talmente instabile nelle situazioni più concitate e nelle inquadrature più larghe da far venire il nervoso, glitch di vario genere disseminati alla bisogna, telecamera che sembra muoversi in ritardo rispetto agli spostamenti del protagonista e chi più ne ha più ne metta.
Il tutto condito da una resa grafica globalmente scarsa a causa di un corposo aliasing e di occasionale stuttering.
Il gioco non propone alcuna opzione di bilanciamento grafico e, avendolo provato su un pannello 4K, credo di aver semplicemente posato lo sguardo su un’immagine malamente scalata dalla console a partire dal FullHD.
Flashback 2 RECENSIONE | Limiti della sola versione PlayStation 5?
Sottolineo di aver testato il gioco unicamente su piattaforma PlayStation 5, spero quindi che le build costruite per le altre console, ma soprattutto per PC, appaiano ben più rifinite.
Nondimeno trovo imbarazzante che un titolo relativamente “semplice” come Flashback 2 riesca a funzionare così male su una console di ultima generazione mancando totalmente di ottimizzazione.
Evidenziare i lati negativi di un progetto che ha richiesto ore e ore di lavoro a molteplici sviluppatori è qualcosa che fa davvero male e che non si vorrebbe mai fare, per questo motivo il mio augurio più sincero è che quanto ho notato venga corretto nel più breve tempo possibile o che per qualche strana congiunzione astrale sia un problema solo mio.
Non che la correzione dei numerosi disguidi tecnici rappresenti l’ancora di salvezza di un progetto tutt’altro che ispirato, ma se non altro potrebbe rendere l’avventura più piacevole sia ai vecchi appassionati della saga che a chiunque abbia conosciuto Conrad B. Hart solamente oggi, con la release di questo seguito.
Per fortuna le scene d’intermezzo sono sempre un piacere
Come il capitolo originale, anche Flashback 2 spezza e arricchisce lo svolgimento degli eventi con intermezzi animati particolarmente piacevoli, impreziositi in questo caso da un motion design decisamente diverso rispetto al passato ma che fa abilmente uso di un moderno stile fumettistico, oltre che di un ottimo comparto di sound design.
Illustrazioni che mi hanno fatto scoprire un Conrad ben più giovane di quanto mi fossi immaginato anni fa e che tornano anche in molti altri momenti di gioco in corrispondenza di dialoghi chiave che ho trovato di una banalità disarmante, seppure doppiati – non in Italiano – in maniera assolutamente convincente.
Flashback 2 RECENSIONE | Le conclusioni
L’ultima fatica di Microids riesce nell’impresa di proseguire le avventure di Conrad e del genere umano ma perde l’occasione di proporre ai giocatori di oggi un capitolo di vero impatto, a causa di una storia poco originale – anche se fedele sia nello sviluppo che nell’essenza al primo episodio – ma soprattutto di una direzione artistica priva di ispirazione e di un comparto tecnico che su PS5 mi sento in autorizzato a definire un “colabrodo”.
Ciononostante, rimane notevole e degna di nota la volontà di proporre un gameplay il più possibile vicino a quello del 1992, anche se la semplicità delle meccaniche e la legnosità dei movimenti del protagonista non arrivano a sposarsi in maniera del tutto efficace con lo stile visivo, la reattività dei comandi e la struttura dei titoli contemporanei a cui siamo ormai abituati.
Flashback 2 è disponibile dal 16 novembre 2023 per PC, PS5 e Xbox Series X|S. Le versioni PS4, Xbox One e Nintendo Switch dovrebbero essere rilasciate nel primo quadrimestre del 2024.
Una perfetta occasione mancata stemperata nella nostalgia
Pro
- Conrad è tornato!
- Si respira aria di classico
- Si lascia giocare senza impegno
- Comparto audio di buon livello
Contro
- Tanti problemi tecnici
- Storia poco ispirata
- Artisticamente scontato