Fire
Inutile nasconderlo, le avventure grafiche, anche più comunemente note come giochi punta e clicca, hanno ormai visto passare la loro epoca d’oro e non sono più il prodotto prediletto dai PC Gamer. Vi sono, tuttavia, alcune Software House che credono ancora nella magia di questo genere. Ecco quindi Fire, la nuovissima avventura grafica sviluppata da Daedalic Entertainment e pubblicata da EuroVideo Medien. Andiamo a scoprire assieme di cosa tratta.
Presentazione
La prima cosa che balza all’occhio è la grafica cartoonesca di Fire, che lascia intuire come il titolo sia destinato principalmente a un pubblico di bambini. I colori sono accesi, vivaci e ricordano il tipico stile della Daedalic apprezzabile in Deponia.
Il secondo elemento impossibile da non notare appena lanciato il gioco è la totale assenza di scritte. In nessuno dei menù né nelle opzioni è possibile trovare delle parole, ma solamente simboli e disegni. Questa scelta stilistica è dettata principalmente da due ragioni: da un lato risulta una interfaccia più intuitiva, diventando facilmente comprensibile anche a un pubblico non adulto, d’altra parte il gioco si svolge in epoca preistorica, dove nessuno, tanto meno il protagonista, conosce l’uso della parola.
Trama
La trama è molto semplice: in Fire rivestiremo i panni di un paffuto uomo preistorico, e dovremo accompagnarlo nella sua quest alla ricerca del fuoco. Il nostro Prometeo dovrà esplorare il mondo in lungo e in largo, passando da paludi abitate da ippopotami preistorici a giungle presidiate da idoli schizzofrenici, per poi finire addirittura sulla luna per riuscire a trovare il fuoco e riportarlo al proprio villaggio.
Ambientazione
La trama non risulta quindi essere profonda, ma fornisce agli sviluppatori un’ occasione per presentare al giocatore delle ambientazioni sempre diverse, assolutamente ben caratterizzate e all’occhio estremamente piacevoli.
Inoltre, in ogni scenario ci imbatteremo in animali e creature strane, come il sopracitato ippopotamo al quale sarà possibile aprire la bocca spostando lui il cervello, dopo aver aperto il suo cranio come se fosse il telo di un palcoscenico. In altri mondi saremo addirittura noi a trasformarci in qualcosa di diverso, come ad esempio un topolino o un simpatico e grassoccio orso biondo. Non mancano inoltre alcune Easter Eggs apprezzabili da un pubblico più adulto: durante il nostro viaggio, grazie all’aiuto di alcune scimmie riusciremo a svelare il segreto del monolite nero, scoprendo come in realtà esso non fosse altro che uno smartphone, attivabile grazie a una giusta combinazione.
Colonna sonora
Oltre alle ambientazioni, un altro punto di forza del gioco è la colonna sonora. Non solo risulta sempre azzeccata e in linea con l’ironica giocosità del titolo, ma in alcune aree essa diventa addirittura interattiva, permettendo al giocatore di creare proprie melodie accendendo o spegnendo le stelle o allungando le gambe a dei paffutelli mostriciattoli che vivono sugli alberi, in questo caso replicando una vera e propria ensemble musicale.
L’attenzione posta al reparto sonoro lascia intendere l’influenza che possono avere avuto titoli come Botanicula su Fire. Benché non si raggiungano i picchi del videogioco della Amanita Design, la colonna sonora contribuisce in maniera decisiva a mantenere l’atmosfera piacevole e non annoiare.
Gameplay & Longevità
Ciò che può far storcere il naso ai “puristi” delle avventure grafiche può essere l’estrema semplicità degli enigmi che ci vengono proposti. Il gameplay, infatti, si riduce in molti punti in una semplice caccia a trovare l’elemento cliccabile sullo schermo che permetta di proseguire nel livello. La difficoltà è quindi praticamente nulla, rischiando dunque di annoiare i gamer più esperti. Non dimentichiamoci però che questo gioco è destinato a un pubblico molto giovane, che dunque non si porrà il problema del livello della sfida offerta.
Una seconda nota di demerito potrebbe essere rappresentata dalla longevità del gioco. Bastano infatti 4-5 ore a completare ogni scenario, ore che scendono in caso non vi sia interesse nell’esplorare le graziose quanto ristrette aree di gioco. In questo caso, tuttavia, la brevità può essere una nota di merito, in quanto allungare ulteriormente il gioco avrebbe corso il rischio di annoiare.
[signoff icon=”quote-circled”]Fire è una avventura grafica indicata prevalentemente a un pubblico non adulto di pregevole fattura, dotata di una colonna sonora meritevole e ambientazioni in stile cartoon molto ben fatte. Le uniche sue pecche sono la difficoltà praticamente inesistente e la scarsa longevità. [/signoff]