Final Fantasy XV: Episode Ignis – Recensione
Ancora una volta, Square Enix stupisce e compie un piccolo miracolo: dopo oltre un anno dal rilascio di Final Fantasy XV – titolo, ricordiamo, improntato su un’esperienza single player e nemmeno troppo longevo per il genere di cui fa parte – la community è ancora davanti lo schermo per giocare, commuoversi e infuriarsi con Final Fantasy XV: Episode Ignis. E l’annuncio di Episode Ardyn e di un secondo Season Pass – con annesso supporto e aggiornamento del software per tutto il 2018 – fa presagire che il quindicesimo capitolo della saga non verrà dimenticato molto presto.
Evitando di discutere le problematiche narrative dei titolo principale, ormai ufficialmente riconosciute anche dagli stessi sviluppatori, va detto che Final Fantasy XV: Episode Ignis riesce a porre una pezza non da poco alla mancata caratterizzazione di ben due figure incontrate durante la campagna principale, una delle quali, Ravus Nox Fleuret, è anche un personaggio di una certa importanza. In Final Fantasy XV: Episode Ignis il giocatore ha modo non solo di apprendere il punto di vista del giovane, ma anche di vederlo agire al fianco di Ignis Scientia, protagonista del DLC nonché fedele attendente del principe Noctis.
Il risultato di alcuni sondaggi tenutisi sul suolo nipponico ha fatto riscontrare agli sviluppatori il desiderio dei giocatori di poter vivere l’avventura di Noctis con finali multipli; non potendo per ovvi motivi intaccare il gioco principale, il team a lavoro su Final Fantasy XV: Episode Ignis ha quindi implementato un Extra Verse, ovvero una “route alternativa” posta alla fine dell’ultimo capitolo del DLC, i cui avvenimenti – non canonici – consentono una conclusione differente, quasi opposta, rispetto alla storia principale, oltre alla possibilità di conoscere informazioni su alcuni personaggi non ottenibili durante il corso ufficiale degli eventi; ultima, ma non meno importante, la presenza di una boss fight di tutto rispetto, in certi aspetti persino più tecnica e curata dello scontro finale del titolo base.
La versione “canonica” di Final Fantasy XV: Episode Ignis offre invece una prospettiva nuova e approfondita degli eventi del Capitolo 9, per quanto siano presenti pesanti spoiler del finale del gioco ed è quindi sconsigliato l’avvio del DLC se non ad avventura conclusa. Sicuramente non può esser nascosta l’amarezza di chi, fruitore day-one di questo gioco, ha dovuto vivere la storia di Final Fantasy XV in maniera assai più sbrigativa, frammentaria e superficiale, ma il lavoro fatto con questo DLC dal punto di vista prettamente narrativo rasenta la perfezione raggiungibile in un prodotto con debolezze interne ormai insanabili.
L’intero Final Fantasy XV: Episode Ignis sembra puntare all’essere “la pezza finale”, più di ogni altro contenuto aggiuntivo finora rilasciato: gameplay dinamico e (quasi) senza problemi d’inquadratura, boss fight assai diverse tra loro e legate agli eventi della storia anche nelle meccaniche che le costituiscono; mappa di gioco dall’ampio respiro e con spiccata componente verticale; collezionabili di puro flavour e assolutamente opzionali, ma visibili a schermo e con descrizioni curate; numerose cutscene dall’ottima regia e animazioni dei modelli di ottimo livello, a differenza di alcuni – troppi – filmati ingame, chiaramente di serie B rispetto a scene più importanti e magistralmente realizzate.
Ogni cosa, dalle interazioni coi vari comprimari fino all’utilissima possibilità di raccogliere oggetti da terra anche durante gli scontri, pare una dimostrazione di come Square Enix abbia compreso e imparato dai propri errori e abbia cercato di offrire, in quest’ultimo DLC, la migliore esperienza di gioco possibile.
Ovviamente Final Fantasy XV: Episode Ignis non è esente da difetti. Gli sviluppatori hanno implementato un “minigioco” grazie al quale sarà possibile riconquistare i vari quartieri di Altissia, strappandoli dalle grinfie imperiali; il problema è che la liberazione della città non richiede alcuno sforzo o tattica che vada oltre il semplice “uccidi senza farti uccidere” e il completamento della subquest non offre alcun premio al giocatore, se non un incremento del punteggio di fine capitolo.
È possibile acquistare diverse fogge di occhiali da equipaggiare, ciascuna delle quali causerà variazioni nelle statistiche del protagonista; purtroppo anche in questo caso il gioco non vale la candela, dato che la raccolta di oggettistica da rivendere per far denaro è lunga e tediosa, le modifiche parametriche di questi equipaggiamenti sono trascurabili, la loro acquisizione non viene mantenuta al momento di una nuova partita e soprattutto la parte cruciale del DLC non permette di utilizzarli, rendendo l’acquisizione limitata quasi solo a un effetto estetico e temporaneo.
Anche la longevità complessiva (ma soprattutto la rigiocabilità) di Final Fantasy XV: Episode Ignis non fa parte dei punti di forza. Per il costo del contenuto aggiuntivo (4,99 Euro di listino sul PlayStation Store) la spesa è pienamente giustificata e la sfida opzionale contro il principe Noctis, accessibile solo dopo aver terminato la storia, è senza dubbio la migliore della tripletta di Episodi dedicati ai compagni del protagonista, ma non si può negare che la sezione realmente interessante del DLC sia l’ultimo capitolo (in entrambe le sue varianti, canonica e non) e che quindi tutta la sezione esplorativa e tattica iniziale, per quanto coinvolgente alla prima esperienza, non invoglia in alcun modo a essere ripetuta una seconda volta.
Come già accennato, il gameplay di Final Fantasy XV: Episode Ignis è il più fluido e veloce dei tre Episodi. Ignis Scientia si farà strada per le vie di Altissia armato di pugnali, lancia e rampino. Le armi principali sono imbevibili di un potere elementale per volta, a scelta tra fuoco, ghiaccio ed elettricità; in base alla situazione, l’impiego di un elemento rispetto agli altri risulterà la scelta migliore, in quando non solo alcuni nemici risulteranno deboli o resistenti a quel determinato tipo di attacco, ma il moveset stesso del protagonista cambierà drasticamente.
Portare a segno gli attacchi incrementerà il moltiplicatore danno fino a un massimo di 4x durante le situazioni “standard”, anche se in determinati momenti della storia sarà possibile vedere numeri di tre cifre abbondanti. Mantenere costante il ritmo degli attacchi ed evitare di farsi colpire aggiunge strategia a scontri altrimenti molto semplici che, grazie a un uso oculato di elementi, abilità, contrattacchi e moltiplicatore danni, potranno essere portati a termine molto più in fretta di quanto ci si possa aspettare.
Ignis ha a disposizione ben due tipi di attacchi speciali: il primo, Total Clarity avrà effetti diversi a seconda dell’elemento attivo sui pugnali; il secondo tipo di azione è la classica barra delle Tecniche a sinistra dello schermo, che si riempirà man mano durante gli scontri e permetterà di eseguire un High Jump in pieno stile Dragoon o l’Overclock, potenziamento temporaneo dell’efficacia del buff elementale alle armi.
Esiste anche una terza tecnica “segreta”, sbloccabile solo durante la seconda partita e previo acquisto di tre – costosi – utensili da cucina: la tanto pubblicizzata “Quick Recipeh” è la combinazione casuale di più effetti sul campo di battaglia, il cui risultato dipende solo dall’RNG: una ricetta ben riuscita renderà Ignis una vera e propria macchina di morte, mentre un piatto scadente lo indebolirà e, in alcuni casi, arriverà persino ad avvelenarlo… letteralmente.
Al di là della componente comica (e assai “meme culture“) procurata dal vedere l’attendente del Prescelto alle prese coi fornelli nel bel mezzo di un assalto magimilitare e un cataclisma divino, va detto che la Quick Recipeh è una variabile del tutto fuori controllo durante le battaglie, per cui va considerata più come una sfida, un azzardo in più e poco altro. Anche l’Overclock potenzierà casualmente uno dei tre elementi a disposizione, rischiando a sua volta di risultare inutile in base alla situazione.
Gli scontri, per quanto elementari, riescono comunque a regalare soddisfazioni grazie a comandi responsivi, animazioni splendide e una colonna sonora che ha visto la partecipazione di Yasunori Mitsuda, già conosciuto per essere il compositore di diversi titoli Square Enix, fra cui Chrono Trigger, Xenogears, Chrono Cross. L’eccessiva semplicità del titolo base viene leggermente smorzata in Final Fantasy XV: Episode Ignis, anche se ovviamente i giocatori più navigati si troveranno davanti come unico, reale ostacolo la lunghezza sconfinata dei caricamenti intra capitolo.
Final Fantasy XV: Episode Ignis è senza dubbio il DLC meglio riuscito e l’unico ad aggiungere elementi narrativi effettivamente importanti per il titolo principale. Con i primi due capitoli divertenti ma senza troppo mordente, si riprende alla grande nelle battute finali e regala scene memorabili e boss fight epiche sia nella route canonica che in quella alternativa. Si tratta di un must have per i fan del titolo Square Enix e una piacevole – ed economica – boccata d’aria fresca per tutti gli altri fruitori. Lo scontro opzionale con il Principe Noctis è una sfida ben pensata e con qualche chicca nascosta.
Pro
- Ottima gestione della narrativa
- Comparto musicale d'eccezione
- Gameplay veloce e divertente
- Mappa estesa sia in orizzontale che in verticale
Contro
- Tecniche dagli effetti spesso casuali
- Le meccaniche strategiche sono solo apparenti
- Collezionabili noiosi da trovare e inutili
- Tempi di caricamento immani