Final Fantasy XV: Episode Ardyn – Recensione

Avete presente quella strana sensazione, quando un rapporto non va molto bene, ma comunque si riesce a intravedere del buono in esso? E lo si porta avanti e avanti, non tanto perché lo si apprezza, ma perché c’è la speranza che possa migliorare, la speranza di vedere la luce brillare e far dimenticare tutta l’oscurità. Quindi si persiste, e persiste, fino a quando il rapporto inevitabilmente finisce ma dopo che tutto è finito, ti senti male. Non perché ti mancheranno i momenti belli, ma perché ora sai che quella luce che si intravedeva nei problemi, non brillerà mai.

Questa è la sensazione che abbiamo provato dinnanzi ai titoli di coda di Final Fantasy XV – Episode Ardyn, ultimo DLC nel mondo di Eos. Dopo più di due anni, siamo alla fine del supporto per l’ultima fantasia di Square Enix, e la nostra sensazione è difficile da descrivere. La recensione sarà prevalentemente positiva, Episode Ardyn è un ottimo DLC, con una buona narrativa, che nell’intera cosmogonia di Final Fantasy XV è battuta soltanto dal fenomenale Episode Ignis.

Eppure, davanti all’ultimo respiro di questo progetto, non possiamo che essere dispiaciuti per il trattamento ricevuto dal gioco; per cosa è stato e per cosa poteva essere.

Come accennato poco fa, la narrativa di Episode Ardyn ci ha sostanzialmente convinto nella sua scrittura, ma abbiamo qualche riserva sull’esecuzione. Il personaggio di Ardyn è fragile in un certo senso, il suo enorme carisma è un’arma a doppio taglio. Da una parte fa crescere nei fan la voglia di conoscere di più del misterioso cancelliere, dall’altra mette sugli sceneggiatori un compito molto complesso: spiegare il passato del personaggio senza intaccare tale carisma. Tutto sommato, ci riteniamo soddisfatti del risultato; Ardyn non ha perso carisma, e ha anzi avuto qualche nuova magnifica scena che aiuta a cementare la sua figura, tuttavia la parte rappresentata in modo peggiore è la sua discesa verso la follia. Non perché sia scritta male, ma perché nella prima metà del DLC, poteva essere eseguita meglio.

Considerando come la ragione principale del suo comportamento in Final Fantasy XV sia spiegata con un grandissimo colpo di scena sul finale, abbiamo trovato non necessario e anzi dannoso rendere Ardyn tale e quale a quello mostrato nelle avventure di Noctis prima del già citato finale. Capiamo come Square Enix abbia deciso di dare al personaggio il suo caratteristico carisma il prima possibile per dar “fanservice” e farci così giocare nei panni del cattivo che abbiamo amato; ma gestire meglio la situazione per poi esplodere con quel finale avrebbe probabilmente fatto guadagnare diversi punti a questo DLC. Il contenuto aggiuntivo ha inoltre un particolare problema nella costanza qualitativa nella sua regia.

Passiamo da scene molto belle – come la prima e l’ultima – ad altre che potevano sicuramente avere miglior resa. Piccolissimo dettaglio anche sul doppiaggio: sin dal lancio vi è stata discussione sulla grandissima discordanza tra la voce giapponese di Ardyn e quella inglese: i due doppiatori sono fenomenali, ma caratterizzano il personaggio in modo distinto. Mentre il giapponese dipinge Ardyn come un personaggio più ridicolo e “folle”, l’inglese regala un villain più calmo e ironico. Con episode Ardyn la nostra personale opinione sul doppiaggio è cambiata; arrivando a preferire il giapponese, che troviamo più in linea col personaggio che Square Enix voleva rappresentare.

Il DLC inoltre funge da enorme tappabuchi per la Lore del gioco, dato che la prima metà è costellata di diari, audiolog, videolog e spiegoni sul mondo di EOS. Alcuni si rivelano molto graditi mentre altri incasinano ulteriormente un ecosistema che non ha avuto pace sin dal lancio.

Passando ad altro argomento, discutiamo del gameplay di questo DLC. Ogni DLC di Final Fantasy XV ha un gameplay unico, e fino a ora nessuno ci ha veramente deluso. Episode Ardyn non fa eccezione: utilizzare Ardyn è molto divertente e reminiscente dello stile un’altro personaggio a cui il nostro cancelliere è collegato, anche se in versione molto migliorata. Il piccolo skill tree integrato nel sistema di combattimento e il sistema di “finisher” rende il personaggio semplice, ma divertente, in grado di non annoiare per tutta la durata del DLC. Parlando di durata però, si tocca un tasto dolente: il DLC dura appena un paio d’ore, se non si punta al completismo, e circa 3 completandolo al 100%. Considerando il maggior prezzo e la più lunga attesa per Episode Ardyn, avremmo apprezzato una durata maggiore rispetto ai precedenti DLC (o perlomeno un valore tecnico più elevato).

Altro enorme difetto di Episode Ardyn è la colonna sonora. Escludendo una buonissima traccia utilizzata per lo scontro finale, la colonna sonora di Ardyn varia dall’anonimo al fastidioso; con una OST di esplorazione totalmente fuori luogo e troppi ricicli dal titolo base. Considerando come Episode Ignis abbia le migliori traccie del gioco, Episode Gladio abbia la mano del compositore di Nier, e Comrades abbia Nobuo Uematsu, Episode Ardyn non può che deludere con le sue colonne sonore sicuramente meno ispirate.

Per quanto riguarda gli elementi grafici e tecnici, vi ri-inviamo alla nostra recensione di Final Fantasy XV, dato che il titolo condivide gli stessi pregi e difetti.

Episode Ardyn è un ottimo DLC, che pone fine a un progetto che purtroppo non ha mai dato “il massimo” (tranne in Episode Ignis). Come contenuto aggiuntivo, Episode Ardyn fa tutto egregiamente, con qualche scena migliorabile, ma tutto sommato promosso. Purtroppo però è anche un doloroso reminder di cosa poteva essere Final Fantasy XV e di cosa non potrà mai più diventare. Parlando nello specifico del DLC; una buona sceneggiatura e un divertente combattimento vengono parzialmente limitati da alcune esecuzioni migliorabili e da una colonna sonora anonima. Addio Final Fantasy XV, sei stato importante, purtroppo non sempre in modo positivo