Final Fantasy Tactics – Recensione Final Fantasy Tactics
Il team di sviluppo che ha dato vita a Final Fantasy Tactics è costituito per la maggior parte dai componenti della Quest, e della Artdink, team di sviluppo che hanno dato vita in passato ai giochi Ogre Battle (per SNES) e Tactics Ogre (per PSX), portati in occidente dalla Atlus. Il gioco è uscito negli USA nel febbraio del 1998 ed è il primo tentativo della Squaresoft di portare la sua saga più famosa nell’ambiente degli strategici. Il gioco si propone di creare un buon bilanciamento tra una storia intricata e un profondo gameplay, e ci riesce benissimo.
La Guerra dei Leoni
La storia di Final Fantasy Tactics prende luogo nella terra di Ivalice, sconvolta dalla Guerra dei 50 Anni contro la vicina Ordalia e appena finita con la pace, ma una pace pagata ad alto prezzo di vite umane e risorse. I poveri si ribellano alle classi nobili e la criminalità aumenta. Come se non bastasse, il Re muore e sua figlia Ovelia viene rapita. Ne nasce un conflitto tra due schieramenti della famiglia reale: il Principe Larg, fratello della regina (rappresentato dallo stemma del Leone Bianco), e il Principe Goltana (rappresentato dallo stemma del Leone Nero), che rivendica il trono per il figlio minore del Re, Orinas, e che vuole ovviamente acquisire il potere nella posizione di Reggente. Il conflitto sarà poi conosciuto come Lion War (la Guerra dei Leoni). L’aspetto affascinante di questa storia è che essa viene ‘raccontata’ dallo storico Alazlam J. Durai, che vuole ‘accompagnare’ il giocatore/lettore alla scoperta della verità dietro questi fatti storici. Perché spesso le verità della Storia vengono nascoste, alterate, raffinate…e alcuni fatti e persone importanti non vengono riportati, o vengono riportati in maniera errata. La Storia vuole che un certo Delita Hyrule, di origini semplici, mise fine alla guerra, divenne un eroe e salì al trono. Niente viene detto di un certo Ramza Beoulve, se non che egli fosse un eretico. Ma la verità è che il vero eroe che giocò un ruolo fondamentale nella risoluzione della Guerra dei Leoni è proprio Ramza Beoulve; il giocatore dovrà proprio calarsi in questo personaggio per seguirlo nella sua avventura. La trama di Final Fantasy Tactics è quanto estremamente affascinante ed intricata. Essa coinvolge in maniera primaria intrighi politici, tradimenti, manipolazioni e giochi di potere. Il tutto viene gestito in maniera originale, allontanandosi dai luoghi comuni della storia d’amore o dell’intero mondo in pericolo di distruzione. E’ la storia di un paese e dei suoi movimenti interni, ed in questo è perfettamente realistico, dimostrando che non è necessario il coinvolgimento di un intero mondo per dar vita ad una trama complessa ed intricata. Le vere sfumature geniali però sono su altri ‘strati’ della narrazione. L’idea stessa di voler far riflettere il giocatore sull’affidabilità dei libri di storia è quantomeno encomiabile. Alcuni eventi inoltre riflettono chiaramente la posizione della Chiesa nella nostra Storia, un altro tema di profondo valore, maturità e attualità. La trama si dipana su vari livelli e non fa altro che aggiungere "legna al fuoco", introducendo una moltitudine di personaggi affascinanti e convincenti, che entrano ed escono dalla trama principale, ma che danno il giusto spessore e realismo alla trama principale. Purtroppo però, dato anche il loro considerevole numero, non tutti vengono approfonditi sufficientemente. In verità ben pochi sono i personaggi che sono approfonditi in maniera considerevole; ovviamente le eccezioni sono Ramza e Delita, ai quali è stata data un’attenzione davvero superba, mettendoci di fronte a due personaggi dai tratti decisamente umani, sia nel bene che nel male della loro natura. L’unica pecca che va segnalata non riguarda il vero e proprio contenuto della trama, quanto la sua ‘forma’. Purtroppo Final Fantasy Tactics è afflitto da numerosi errori di traduzione, errori che non sono ammissibili in un gioco Squaresoft e ancora di meno in un gioco che porta il nome di "Final Fantasy". Il primo esempio lo troviamo nel tutorial, dove troviamo frasi palesemente errate. Imprecisioni simili se ne trovano sporadicamente anche nel gioco. Troviamo sbagli grossolani come gli attacchi dei draghi che dovrebbero essere "Breath" e sono stati resi con insensati "Bracelet". Ci sono anche inopportuni cambi di nomi per le classi di gioco: i Black Mages sono diventati "Wizard", i White Mages "Priest", i Dragoon "Lancer"… Scelte e sbagli del tutto fuori luogo. Davvero un peccato.
Luci e ombre di Ivalice
L’aspetto grafico di Final Fantasy Tactics è ottimo. I personaggi, disegnati da Akihiko Yoshida (il quale ha anche lavorato per Tactics Ogre e in seguito al gioco a Vagrant Story, FFTAdvance e FFXII) sono resi da sprites 2D; la loro ridotta dimensione non ha permesso, comprensibilmente, di dare ai volti una grande espressività, ma a questo rimedia l’ottima mimica dei corpi, animati da numerosi movimenti e gesti, sia nelle battaglie che al di fuori di esse. I personaggi risultano solidi e sono esenti da deformazioni, neanche ruotando continuamente i campi di battaglia. Questo ci porta al secondo aspetto della grafica: gli sfondi. Questi sono resi in 3D e in battaglia possono essere ruotati di 90° alla volta; è compreso anche lo zoom. Gli ambienti sono ricchi di dettagli, mantenendo comunque un’elegante semplicità; molto ben fatti, tanto che sembrerebbero disegnati a mano. Il loro vero punto di forza è l’estrema varietà; difficilmente troverete ripetitivi gli ambienti di battaglia, neanche quelli dei combattimenti casuali. Troviamo pianure, foreste, castelli, cattedrali, dungeons e così via… La fusione tra sprites e ambienti poligonali funziona alla perfezione, entrambi sono sulla stessa linea di ‘stile’ e non si scontrano l’uno con l’altro. Anche gli effetti speciali sono buoni. Le magie sono rese con ottimi effetti di luce e trasparenze e sono tanto più spettacolari quanto è potente la magia in un buon rapporto. Le Summon sono l’apice di questo aspetto. Diversamente da altri giochi, come FFVII, non sono costituite da modelli poligonali, ma sono veri e propri artworks che eseguono la loro tecnica coinvolgendo l’arena di battaglia nella loro scena di evocazione e ovviamente dando vita a bellissimi effetti speciali. Solo ogni tanto, durante le evocazioni, la capacità di gestione della Playstation viene spinta un pò troppo oltre e si verificano dei leggeri rallentamenti, ma davvero niente di particolarmente disturbante.
Una piccola accortezza sul piano della realizzazione poteva essere data a riguardo dei soldati. L’aspetto di questi purtroppo è standard per tutti, sia i modelli 2D in campo che quello degli avatar nelle caselle di dialogo. Quindi se avete (per esempio) due cavalieri nel vostro party, vi ritroverete due personaggi esteriormente identici. L’unica variazione consiste nei colori dei vestiti delle truppe nemiche che variano a seconda di una determinata battaglia. Qualche accortezza in più, come un cambiamento random di colore di capelli (possibile che i cavalieri del gioco debbano essere TUTTI biondi?) o di piccoli tratti del viso o del colori dei vestiti sarebbe stata molto gradita.
La strategia vincente
La giocabilità di Final Fantasy Tactics è una delle più alte della saga. Essa presenta un complesso e accurato Job System (già visto in FFIII e FFV) che permette di conferire al proprio personaggio diverse abilità. Si parte da due Job di base, Squire e Chemist (Scudiero e Farmacista), e da questi si sviluppano vari altri Job come il Cavaliere, il Mago Nero ecc… Oltre ai punti esperienza normali, si acquisiscono anche dei Job Points che possono venire utilizzati per apprendere le abilità di un determinato Job. Ogni Job poi non ha solo abilità di combattimento, ha anche abilità di reazione agli attacchi nemici e di movimento; una volta imparata una particolare abilità di movimento di un Job sarà possibile utilizzarla anche cambiando Job al personaggio. Anche le abilità principali vengono integrate con abilità secondarie; quindi sarà possibile avere, ad esempio, un Mago Nero che oltre alla magia nera sa anche usare le magie di cura e che ha abilità di difesa movimento ecc… di altri Job Questo apre la strada ad un numero di combinazioni altissimo. Trovare diversi modi per personalizzare il proprio party è già di suo un divertimento unico. Nelle battaglie questo si risolve con un’esperienza di gioco decisamente non restrittiva, ma anche non ripetitiva, in quanto ci si potrà sempre divertire (anche dopo aver finito il gioco) a trovare altre e migliori combinazioni da utilizzare). Chi è abituato ai normali RPG troverà pane per i suoi denti. Già dai primi combattimenti, il gioco vi metterà a dura prova. Non ci saranno più attacchi nemici random, come spesso accade negli RPG normali; se avete un personaggio in fin di vita e l’avversario è nella condizione di finirvi, state certi che lo farà senza riserve, come state certi che se c’è un punto debole nella vostra formazione questi verrà scoperto presto.
Insomma siamo di fronte ad un gameplay vario e profondo. Ci sono purtroppo alcuni difetti. Innanzitutto il bilanciamento della difficoltà nell’arco del gioco è abbastanza sfasata. Ci sono delle battaglie parecchio difficili mentre altre sono ridicolmente facili. Non si tratta di un livello generale di difficoltà alto, si tratta di ‘picchi’ di difficoltà sparsi che male si amalgamano con il livello generale. E gli sbilanciamenti non riguardano solo la difficoltà, ma anche la facilità. I personaggi ‘speciali’ che si uniranno nel corso dell’avventura presentano dei Job unici che i vostri soldati normali non possono ottenere. Alcuni di questi Job speciali sono o troppo forti o troppo deboli; in particolare un personaggio che si unisce a voi verso la fine del gioco (non faccio nomi) si rivela sensibilmente troppo forte. Anche alcuni Job vivono nell’eterna ombra di altri senza dubbio più utili in ogni caso, o Job che sono irrimediabilmente destinati ad essere usati come secondari. Insomma viene a mancare l’ideale curva di difficoltà che si richiede da un gioco. Inoltre c’è da dire che come tactic-RPG presenta notevoli limitazioni. Nel voler cercare, probabilmente, una via di mezzo tra un gioco strategico e un Final Fantasy classico, gli sviluppatori hanno soffocato un pò la natura stessa del genere strategico. I campi di battaglia sono davvero troppo piccoli rispetto a quelli di altri giochi strategici, come pure il numero di unità massimo è al di sotto della media. Questo ha effetto purtroppo sul concetto di gameplay tattico, non permette manovre articolate e strategie evolute. E’ vero che le battaglie vi occuperanno spesso per molto tempo (a volte anche 20 minuti), ma altrettanto vero è che con queste limitazioni viene data troppa importanza al potenziamento del personaggio piuttosto che alla strategia. Molte situazioni possono essere volte a proprio favore semplicemente livellando un pò e sbloccando alcune abilità chiave. Sia chiaro, questo non peggiora il gameplay stesso, solo lo rende ‘diverso’ dai giochi strategici usuali. Il gameplay in sé rimane altissimo.
Inno agli eroi
Il reparto sonoro del gioco è davvero di alta qualità. Le musiche, composte da Hitoshi Sakimoto e Masaharu Iwata, sono spettacolari e sempre adatte alle esigenze delle scene. I temi di battaglia sono numerosi e vari, senza mai essere ripetitivi. Troviamo largo uso di strumenti classici e persino celtici, che conferiscono un’atmosfera perfetta. I temi vanno dall’epico al drammatico, dall’emotivo e melodico ai martellanti e coinvolgenti ritmi di battaglia, in una vasta gamma di tonalità che rimangono comunque collegate dallo stesso filone stilistico, spesso proponendo nel bel mezzo delle traccie il tema del gioco. Anche gli effetti sonori sono buoni. Le magie sono piacevoli da sentire e i suoni che le accompagnano danno l’esatta idea della loro potenza. C’è forse qualche suono strano e poco naturale, come le urla di morte, ma davvero niente di disturbante; tutto funziona alla perfezione.
Le Trame della Storia
L’avventura di Final Fantasy Tactics vi terrà occupati per parecchio tempo. L’enorme quantità di combinazioni che possono essere sviluppate aggiunge al tutto una profondità "out-battle" particolare. Sono presenti anche alcune sub-quest, che permettono di arruolare tra le vostre fila dei personaggi segreti e molto utili, o per ottenere le armi e le protezioni più forti del gioco. Adoperarsi per ottenere un party perfetto è davvero stimolante.
Per concludere…
Final Fantasy Tactics è un gioco senza alcun dubbio superlativo. Ha una storia coinvolgente e profonda come poche se ne trovano in giro (anche nella stessa saga madre), un gameplay solido e coinvolgente, grafica e musiche appaganti.
Esso è tutt’oggi un’"autorità" del genere ed un vero e proprio cult per gli appassionati di Final Fantasy e non. Ci sono alcune imprecisioni e pecche che potevano essere evitate, ma non sono assolutamente così gravi da minare la qualità del gioco generale.