Final Fantasy Tactics Advance – Recensione Final Fantasy Tactics Advance
Nel 1998 approdò nei negozi statunitensi un certo Final Fantasy Tactics, gioco per Playstation destinato all’idolatria di molti giocatori di Final Fantasy o di RPG (strategici e non) in generale.
Cinque anni più tardi la Square-Enix fa uscire su Game Boy Advance quello che dovrebbe essere il "seguito spirituale" (visto che collegamenti diretti non ce ne sono) al capolavoro di allora, sperando di ripeterne il successo.
La domanda ovvia è: è riuscito questo nuovo capitolo a restare al livello del suo predecessore? Scopriamolo.
Storie di Ivalice
L’avventura si apre su uno scenario dall’atmosfera ben diversa rispetto alla precedente Ivalice di FFT. L’ambientazione è praticamente parallela a quella della vita reale, con scuole, strade d’asfalto e macchine. Il protagonista del gioco, Marche, vive insieme ai suoi amici a St.Ivalice. I personaggi sono ragazzini normali, con le loro abitudini e i loro problemi.
Un giorno, un timido amico di Marche, Mewt, trova in una libreria un antico testo che parla di una storia fantasy con cavalieri, maghi ecc… Mostrandolo agli amici tutti convengono che la storia narrata sembra presa dal "gioco Final Fantasy" (quindi autocitazione dalla Square). Quella notte ‘qualcosa’ succede, e Marche la mattina dopo si risveglia non nel suo letto, nella sua città del suo mondo, ma in un mondo fantasy di nome Ivalice: il mondo del libro.
La trama del gioco ruoterà intorno a Marche ed al suo desiderio di tornare a casa nel suo mondo insieme ai suoi amici. Ma saranno questi tutti d’accordo? Quanto è sbagliato fuggire da una realtà problematica e rifugiarsi nella fantasia, se il mondo reale non sembra essere giusto? Come è facilmente notabile, i toni e i temi di questo nuovo Tactics sono nettamente meno eclatanti se comparati con il predecessore. La Square non sembra neanche cercare di nascondere il target di utenza di questo gioco: i ragazzi giovani. Anche il ritmo dello storyline non favorisce la causa; il gioco va avanti per la maggior parte a quest indipendenti (o quasi) e davvero poco spesso viene attirata l’attenzione sulla storia principale.
Chi sperava quindi, magari dopo aver provato il FFT su psx, di ritrovare una storia piena di intrighi, tradimenti e temi adulti rimarrà inevitabilmente deluso da questo gioco. Chi invece non si aspetta una copia del capolavoro originale e non disdegna le trame "semplici" (che non per questo sono sinonimo di "brutte") potrà comunque rimanere abbastanza soddisfatto.
Razze eclettiche e Giudici
Il gameplay di Final Fantasy Tactics Advance eredita direttamente quello del capitolo per psx, immettendo alcune novità non sempre azzeccate.
Per chi non avesse giocato al primo capitolo, sappia che i personaggi in FFT potevano accedere a svariati Job, "ruoli" se vogliamo. Dai più classici come il cavaliere, il mago nero, mago bianco ecc… ai più particolari come il bardo, il samurai ecc… Ogni Job ha determinate abilità che si potevano acquisire attraverso l’esperienza in battaglia. Le abilità non si limitano ad essere di "azione" ma anche di supporto, reazione e movimento. Oltre alle abilità del Job scelto, ogni personaggio aveva anche l’opportunità di usare le abilità di un Job "secondario". Parliamo ora delle novità.
Prima di tutto la più evidente: l’introduzione delle razze. Gli individui possono essere di 5 razze diverse: umani, moogle, viere, bangaa e nou-mu. Non tutte le razze possono accedere a tutti i job disponibili, quindi avere un party eterogeneo sarà importante per essere sempre preparati.
L’introduzione delle razze potrebbe non piacere a tutti, ma in generale è un modo per diversificare il party e aumentare le possibilità di personalizzazione.
La seconda novità riguarda il sistema di potenziamento. Per l’acquisizione di abilità è stato adottato il sistema di FFIX: le abilità sono insite in armi ed equipaggiamento vario; finché sono equipaggiati, quelle abilità saranno disponibili, ma per essere usate anche senza equipaggiamento devono essere imparate attraverso l’accumulo di punti abilità, ovviamente attraverso i combattimenti.
Anche questa diversità potrebbe far storcere il naso, ma è da considerare che rende la curva di difficoltà più adeguata, visto che impedisce (come succedeva nel capitolo per psx) che un giocatore si fermi nell’avventura, faccia tanti incontri casuali per sbloccare abilità e job e continui in seguito con un party micidiale. Visto che le nuove abilità divengono disponibili solo con la vendita di nuovo equipaggiamento (disponibile solo con l’avanzare della storia) e visto che anche i Job sono sbloccabili tramite il numero di abilità, questo ‘rischio’ non sussiste.
In ultimo troviamo una delle note più dolenti dell’intero gioco: il Law System. Ogni vostro combattimento sarà controllato da un giudice che ogni volta imporrà delle "leggi" diverse; chi contravviene a queste leggi sarà penalizzato con un avvertimento tramite cartellino giallo o con uno rosso e mandato direttamente in prigione (similmente a una partita di calcio). Il problema di questo sistema è che le leggi variano da quelle più insignificanti, come il divieto di avvelenare l’avversario, a quelle più assurde, come quella di usare attacchi fisici o peggio ancora di arrecare danno (in quel caso l’unica strada da seguire sarebbe confondere l’avversario e aspettare che si ferisca da sé)!
Esistono poi delle carte che permettono di evitare l’effetto delle leggi, ma se ne possono portare con sé solo 15, un po’ pochine rispetto alle esigenze, dato l’elevato numero di combattimenti. Inoltre, se esiste un modo di evitare le leggi è lecito chiedersi se la loro introduzione serva davvero a qualcosa.
L’evidente tentativo degli sviluppatori è stato, probabilmente, di cercare di "forzare" i giocatori a trovare strategie alternative a quelle classiche, per non rendere i combattimenti simili tra loro. Ma il risultato è più un senso di pesante frustrazione, piuttosto che un livello di sfida implementato.
In generale quindi il gameplay di FFTA rimane appagante (soprattutto per merito della sua eredità), ma non certo molto originale. Inoltre vari piccoli (relativamente) difetti lo colpiscono.
Ad esempio l’impossibilità di ruotare o zoomare la telecamera; a volte può succedere di ritrovarsi di fronte avversari che poco prima erano nascosti da un ostacolo visivo.
Anche i menù possono essere molto antipatici. Un esempio palese è l’impossibilità di verificare se un’arma in un negozio aumenta o meno le statistiche di un personaggio; solo dopo averla comprata ed equipaggiata si può vedere se l’acquisto è stato conveniente.
In generale poi c’è da rilevare un calo del livello di difficoltà, sempre rispetto al capitolo per psx. Non solo generale, ma nelle meccaniche stesse di gioco (basti pensare che le magie non necessitano più di tempi di caricamento ma vengono eseguite all’istante).
Insomma il gameplay risulta soddisfacente, ma non è certo scevro da difetti. Anche in questo caso gli amanti del capitolo precedente è molto probabile che restino insoddisfatti.
Un mondo tra le pagine
Graficamente parlando il gioco si presenta bene. Le arene di battaglia hanno perso la terza dimensione, quindi il gioco risulta interamente in 2D. Gli sfondi rimangono comunque ben realizzati, con numerosi dettagli e particolari.
Gli sprites che costituiscono i personaggi del party e avversari sono ora (date le limitazioni) più semplici e con meno dettagli. Il vero problema è che, venendo a mancare la varietà, i personaggi su schermo risultano molto simili tra di loro, ed è quindi facile che si possa far confusione tra un componente del proprio party con uno avversario.
Gli effetti speciali sono sufficientemente buoni e gli artwork nelle finestre di dialogo sono semplici ma curati.
Tutto sommato c’è poco da lamentarsi sul piano visivo.
Musiche di un tempo remoto
Il reparto sonoro ha subito un passo indietro rispetto a FFT su psx. La qualità è ovviamente inferiore (visto che per GBA è stato necessario utilizzare il formato MIDI). I brani si adattano abbastanza bene all’atmosfera del gioco, il che è una nota sia positiva che negativa. Positiva perché non si sentiranno sfasamenti tra situazione e sottofondo sonoro, negativa perché l’atmosfera di gioco è ora molto più ingenua e bambinesca, quindi il genere s distacca nettamente da quello epico già ascoltato in precedenza.
Il lavoro sulla colonna sonora (frutto della collaborazione di Hitoshi Sakimoto, Nobuo Uematsu, Kaori Ohkoshi e Ayako Saso) rimane comunque di qualità e le composizioni sono notevoli; semplicemente però non arriva minimamente al capo-lavoro che il maestro Sakimoto fece a suo tempo su psx.
Quante pagine, quanti combattimenti…
L’avventura mette a disposizione ben 300 combattimenti, la maggior parte dei quali però non sono obbligatori da per proseguire nella trama. Per completare l’avventura principale saranno sufficienti circa una cinquantina di scontri, ma imbarcarsi in quelli facoltativi sarà naturale.
Oltre a questi saranno disponibili gli scontri random e le battaglie tra clan, in cui si affronta un party per liberare una città.
Per il resto, il gioco offre abbastanza sfide, personaggi segreti ecc… Per completare tutto potrebbero anche essere necessarie un centinaio di ore di gioco.
Per concludere
Rispondendo finalmente alla domanda iniziale: Final Fantasy Tactics Advance riesce ad eguagliare il suo predecessore? Decisamente no.
Troppa è la differenza di qualità, sia al livello di gameplay che al livello di trama. Le innovazioni nel sistema di gioco sono molto altalenanti; il Law System da solo può far passare la voglia di giocare (voglia non certo incentivata dal ritmo narrativo scarso). Come già detto una trama semplice non necessariamente deve essere brutta, ma la differenza di genere e di qualità rispetto a quella che rimane una delle trame più riuscite dell’intera saga Square è semplicemente troppo grande.
Nonostante questo, Final Fantasy Tactics Advance è un buon gioco? Direi comunque di si.
Se si evita di paragonarlo al capolavoro su psx e si riescono a digerire i difetti (che comunque ogni videogioco ha), FFTA risulta comunque un titolo godibile, con un gameplay difettato ma efficace, una storia che può offrire degli spunti di riflessione relativamente interessanti e una realizzazione tecnica in generale più che sufficiente.
Se avete giocato (e probabilmente amato) Final Fantasy Tactics, provatelo prima di acquistarlo.
Se non avete avuto modo di giocare il capolavoro su psx, non avete particolari pretese narrative o siete alla ricerca di un RPG strategico, acquistatelo pure. Nella media dei giochi per GBA rimane comunque su livelli alti.