Figment 2: Creed Valley – Recensione
Un gioco per adulti che però è per bambini ma che in realtà è per adulti. Ah no, ecco, è per i bambini che sono dentro di noi adulti. Sì, deve essere così, proprio così. Bedtime Digital Games torna a esplorare i meandri della mente dopo il successo del primo capitolo di questa piccola saga, Figment, e lo fa nuovamente con un dolce tocco di colorata spensieratezza, elemento cardine dell’opera che ne permea completamente ogni fibra fino al midollo. Figment 2: Creed Valley è uno scanzonato inno alla leggerezza che non fa altro che gridare silenziosamente di rallentare per godere della vita, e lo fa continuamente, per tutte le poche ore necessarie al completamento della storia.
Gli eroi della mente
Dusty e Piper tornano per insegnarci che la vita è solamente una e che non dobbiamo cedere il fianco agli stress quotidiani che la società ci impone, perché ciò che importa veramente sono i piccoli momenti di felicità; una passeggiata, una cena in compagnia, un pomeriggio trascorso giocando con i propri figli, l’abbraccio di un amico o magari anche solo un semplice sorriso.
Figment 2: Creed Valley è un sequel ma non è un sequel, è un episodio completamente nuovo che non ha alcun collegamento con il primo capitolo, giocabile quindi senza alcun problema da chiunque senza che risulti necessario aver completato l’opera originale.
Insieme ai protagonisti, che simboleggiano il coraggio e l’ottimismo, e di cui non ho ben compreso le sembianze (anche se sono abbastanza certo che Piper sia una specie di pappagallo) ci troveremo ad affrontare un viaggio all’interno della mente di un uomo la cui stabilità mentale è stata alterata da una serie di incubi che lo hanno portato a smettere di godere della propria vita e a trascurare la propria famiglia, buttandosi a capofitto sul proprio lavoro. Con il progredire della storia capiremo che lo sconquasso mentale del nostro umano non è causato da un incubo qualunque ma dal Buffone, un giullare a due facce che si diverte a saltellare da una parte all’altra della valle dei pensieri causando danni ma soprattutto sabotando la bussola morale della mente, reale cagione della perdita di etica nella persona la cui psiche fa da teatro alla vicenda.
Prima il piacere e poi il dovere
Figment 2: Creed Valley è un simpatico e vivido action adventure game con spennellate di elementi puzzle, sebbene però risulti essere un titolo estremamente deciso nella volontà di comunicare un messaggio importante e curato sotto un profilo artistico grazie alla sua meravigliosa grafica illustrata, non riesce a presentarsi con un’identità completamente chiara e definita per via dell’assenza di una corretta armonia tra profondità del gameplay, sottotesto morale e l’audience per cui il gioco dovrebbe essere pensato; Figment 2 non è un gioco per bambini ma non è nemmeno per adulti, è forse per tutti e due?
Mi sono posto più volte questa domanda durante la mia partita e probabilmente solamente ora che ragiono a mente più fredda mi rendo conto che questo videogioco non è pensato per me ma è concepito per me e per i miei figli, che però non esistono. Le tematiche trattate in Figment 2: Creed Valley sono tra le più adulte che ci siano nonostante vengano messe in scena con animaletti pucciosi e colorati. Allo stesso tempo però il gioco resta interamente troppo semplice e non presenta mai il minimo grado di sfida, dando modo di pensare che il pubblico perfetto per il titolo sia proprio quello dei bambini. Però non è possibile, qualcosa non mi torna, come potrebbe un bambino capire di cosa parla veramente il gioco? Il fulcro narrativo infatti non è altro che la storia di un uomo che, stravolto da pressioni sociali, perde di vista ciò che davvero importa nella vita. La vicenda riesce a tratti anche a toccare vette di psicologia di relativa profondità. Nulla di trascendentale ma un qualsiasi adulto nel pieno dei suoi anni e con delle responsabilità non potrà non esserne attraversato in qualche modo.
Non può essere quindi un gioco per bambini ma non può essere un gioco per adulti perché troppo semplice, lineare e talvolta un pelo noiosetto. Ecco dunque arrivare la mia tardiva illuminazione; Figment 2: Creed Valley è un gioco da vivere tutti insieme, grandi e piccini. Ma non nel solito senso, quello del divertirsi in compagnia pad alla mano, perché Figment non è un videogioco ma è una favola, una di quelle da leggere insieme la sera prima di andare a nanna. Qualcuno ha pensato di prendere quel momento in cui si legge una favola ai bambini prima di metterli a letto e di trasformarlo in un videogioco. Se penso a Figment 2 in questi termini riesco a dargli un senso completo, a comprendere la sua natura armoniosa e anche la sua funzione, più pedagogica che ludica. Ed è possibile vivere la storia anche in cooperativa locale controllando separatamente i due protagonisti! Ecco che adesso tutto è al suo posto e funziona perfettamente, più o meno. Finalmente ci sono arrivato.
Nome in codice: spensieratezza
Le circa 5 ore di gioco con la vostra Nintendo Switch vi condurranno all’interno di un mondo folle in cui razzolerete attraverso paesaggi illustrati divinamente incontrando puzzle ambientali di fattura decisamente semplice, la cui soluzione sbloccherà l’accesso alle successive aree del gioco, tutto costruito intorno all’inseguimento del testardo Buffone e alla ricerca di quattro pietre con cui potremo riattivare la bussola morale della mente. Un altro elemento determinante per la progressione nel gioco e per la risoluzione degli enigmi sarà il meccanismo della Mente Aperta e della Mente Chiusa, un sistema con cui potremo sostanzialmente andare a modificare lo stato dell’ambientazione aprendo o chiudendo l’accesso a zone altrimenti inaccessibili. La corretta impostazione del mondo sarà sempre essenziale per poter interagire con oggetti e nemici altrimenti inavvicinabili, piccoli esserini malefici dalle giocose forme che potremo sconfiggere eroicamente grazie all’amatissima spadina di legno di Dusty, tutti scontri che si riveleranno comunque di una semplicità disarmante per quanto in prima battuta il gameplay (e il gioco in generale) possa ricordare titoli come Tunic o Death’s Door. Figment 2 è tutt’altro genere di videogioco e non vuole nemmeno assomigliare particolarmente alle due avventure isometriche appena citate. Anche le rare boss fight si confermeranno essere quasi più delle semplici (ma divertenti) prove di velocità e schivata che dei reali combattimenti.
Il titolo scorre in fin dei conti più che linearmente avvolto da un’aura di totale leggerezza e semplicità, per questo non può che risultare ben più divertente per un bambino che per un adulto, la cui presenza di fronte allo schermo rimane comunque determinante per poter fornire la giusta chiave di interpretazione delle vicende a chi non può ancora comprenderne le sfumature. La storia viene narrata in maniera competente e diretta mantenendo costante un livello di scrittura di ottima fattura sempre sopra le righe grazie alle fugaci chiacchiere con gli svariati abitanti della Creed Valley e ai botta e risposta tra Dusty e Piper, simpaticissimi fin dai primissimi istanti di gioco e in grado di strapparvi una genuina risata in più di un’occasione.
Qualche scheletrino non poteva mancare
Nonostante la semplicità un po’ troppo accentuata Figment 2: Creed Valley resta quindi un titolo in grado di riuscire egregiamente nell’intento di coprire un paio delle vostre serate (anche tre, volendosi prendere tutto il tempo del mondo per completarlo al 100%) facendovi rilassare e riflettere godendo di qualche battuta, di brevi ma trascinanti sezioni musicali esilaranti e naturalmente di un comparto visivo davvero magico e ispirato. Ciò però su cui i ragazzi di Bedtime Digital Games cadono rovinosamente è il comparto tecnico, se non altro nella mia esperienza su Nintendo Switch. Il gioco purtroppo non risulta quasi mai fluido e arranca in continuazione nel tentativo di restituire un’esperienza più bilanciata possibile in termini di performance, ma ci riesce raramente.
Dopo poche decine di minuti di gioco in modalità dock ho iniziato a guardarmi intorno cercando di capire da dove provenisse uno strano ronzio, sinceramente nuovo per le mie orecchie. Prima ho cercato di capire se qualcuno avesse aperto un rubinetto nel bagno a fianco, poi mi sono avvicinato al computer per sentire se mi stesse parlando in qualche lingua antica, sono andato anche a controllare il frigorifero in cucina, niente, non capivo. Poi con potentissima incredulità mi sono reso conto che era proprio la Switch a soffiare come un drago in preda alle convulsioni, non avevo davvero mai sentito la console Nintendo spingere così forte con la ventola in modalità TV, nemmeno con un Breath of the Wild. A quel punto ho pensato che il gioco stesse spremendo eccessivamente per qualche motivo la console e che l’invio del segnale allo schermo potesse disturbare le prestazioni, decido quindi di andarmene a giocare in modalità portatile sul divano. Niente, mi sbagliavo, stessa situazione, la console si è a quel punto comportata meglio a livello di temperatura ma le performance del gioco sono purtroppo rimaste in linea con quelle sperimentate precedentemente. Non stiamo parlando di ingiocabilità, assolutamente, ma di uno sforzo eccessivo per un titolo relativamente povero graficamente invece sì. Pesante inoltre la presenza di un bug incontrato a circa metà gioco dove l’impossibilità di interagire con un oggetto mi ha inizialmente impedito di procedere con la storia, problema fortunatamente aggirato resettando i progressi del capitolo (per fortuna appena iniziato) e ripetendo una piccola sezione di gioco.
Non fermatevi alle apparenze e lasciatevi catturare
Non vogliano però queste mie parole spaventarvi, se siete appassionati di colorate, semplici e rilassate avventure isometriche con una punta di serietà non potete permettervi di lasciare Figment 2 per strada, è un titolo che rimane valido e che comunque non vi ruberà poi così tanto tempo. Vale quindi la pena provarlo lasciandovi trasportare per viverne la sua adorabile essenza perché qualcosa vi lascerà sicuramente. Un gioco con diverse pecche ma costruito con il cuore da chi non ha paura di volersi bene e di voler bene agli altri. Tante, troppe opere cercano di trasmettere messaggi analoghi ma poche riescono nell’operazione come in questo caso grazie a una struttura e a una messa in scena talmente semplici da risultare disarmanti ed efficaci allo stesso tempo.
Figment 2: Creed Valley è disponibile per PC, PlayStation 5, Xbox Series X|S, Xbox One e Nintendo Switch, la console perfetta per un action come questo al netto di cali di performance non propriamente comprensibili. Abbandonatevi alle simpatiche avventure di Dusty e Piper, ma se potete, fatelo su altre piattaforme di gioco.
Una folle e colorata avventura isometrica ambientata nei meandri della mente di un uomo che ha perso la bussola della vita.
Pro
- Rilassante e spensierato
- Comunica un messaggio importante
- Visivamente eccelso
Contro
- Eccessivamente semplice
- Cortino
- Performance su Switch per nulla solide