FIFA Soccer 11 – Recensione FIFA 11
Il calcio è lo sport più bello del mondo? Per noi italiani lo è senz’altro: basta vedere come seguiamo le nostre squadre e che importanza mediatica ha acquisito questa disciplina. Inoltre è possibile palesare questa grande passione anche osservando il successo che hanno i giochi di calcio sul nostro territorio. In molti pensano ancora che il videogame è un qualcosa per pochi appassionati, e forse in alcune occasioni è così, ma quando si parla di Fifa o Pes, i fatti rivelano l’esatto contrario. Sono anni ormai che Fifa cresce edizione dopo edizione: forse, però, quest’anno le cose si sono un po’ complicate a causa dell’uscita ravvicinata con il capitolo dedicato ai mondiali. Scopriamo, quindi, cosa realmente di nuovo ha da offrirci Fifa 11.
Le classiche cose
Partiamo subito col precisare una cosa: se vi aspettate grandi miglioramenti e introduzioni rispetto all’edizione passata, questo nuovo capitolo di Fifa vi deluderà altamente; se invece vi "accontentate" di miglioramenti marginali e piccole introduzioni atte a migliorare l’esperienza di gioco, il titolo EA vi sorprenderà. Il primo cambio netto rispetto alla passata edizione è la schermata dei menù principali, graficamente non elaboratissima ma estremamente funzionale; oltre ciò è possibile notare come sia stato nettamente alleggerito quantitativamente: infatti sono presenti meno voci: ciò non significa che le modalità siano diminuite, ma semplicemente sono state distribuite meglio all’interno di sottomenù. Purtroppo, già sfogliando le varie opzioni presenti, è possibile riscontrare l’assenza assoluta di novità: le modalità presenti sono tutte riprese dall’edizione passata e non c’è stato quello sforzo creativo, nel dare al giocatore la possibilità di affrontare varianti ai soliti tornei e alle carriere, che tanto avevamo apprezzato in Mondiali Sud Africa 2010. In tal senso, oltre all’aggiunta della modalità "calciatore allenatore", nella quale c’è una fusione tra ciò che si è visto nella carriera da professionista e quella da allenatore appunto, l’unica novità degna di nota è l’introduzione della carriera da portiere, che ha aggiunto una parte di gameplay totalmente inedita, rappresentata dalla possibilità di controllare l’estremo difensore. Impersonare il ruolo del portiere ha inoltre reso possibile la tanto attesa e desiderata sfida 11 contro 11 nella modalità online, della quale parleremo più avanti.
Finalmente portieri!
Iniziando a parlare del gameplay, cioè la parte che più dovrebbe interessare ai giocatori, andiamo subito a raccontare ed esprimere il nostro giudizio su questa, a tratti rivoluzionaria, introduzione tra i ruoli giocabili: il portiere. Prima di gettarsi in una partita da estremo difensore, non è mai stato così importante vedere il video tutorial che introduce i controlli e provarli praticamente nell’arena: con la levetta sinistra si controlla il movimento del giocatore, con quella destra la direzione dove tuffarsi e con i tasti frontali è possibile effettuare delle uscite sui calci d’angolo oppure buttarsi sui piedi dell’attaccante intento a tirare a pochi passi dalla porta. Durante le partite, controllando il portiere si rischia di annoiarsi presto, visto che l’estremo difensore è completamente tagliato fuori dall’azione e interviene solo in qualche frangete. Per cercare di rendere più dinamico questo particolare ruolo, i ragazzi di EA sports hanno aggiunto la possibilità di seguire la partita (completamente gestita dalla cpu) e di suggerire ai compagni di squadra le azioni da svolgere; sfortunatamente la situazione non migliora molto e il divertimento maggiore che scaturisce dall’utilizzo del portiere rimane all’interno dell’arena, dove ci si diverte a parare tiri a ripetizione. Il sistema di controllo funziona egregiamente, ma solo dopo una buona preparazione: è davvero difficile, inizialmente, effettuare parate precise, e molto spesso ci si esibisce in goffe respinte o papere degne del peggior Dida. Ciò accade principalmente nelle palle lente che (anche a causa della non ottima intelligenza artificiale che ci viene in aiuto) non vengono bloccate dal portiere: in questi momenti sembra instupidirsi e cerca la palla senza trovarla, causando quasi sempre il goal avversario. A parte queste occasioni, ci ha stupito positivamente tale introduzione, permettendoci anche di giocare intere partite online 11 contro 11; chi ha provato nelle edizioni passate tale modalità sa bene che è già molto difficile coordinare i movimenti di 10 persone che vogliono tutte segnare a ogni costo, figuriamoci l’aggiunta del controllo del portiere: diventa davvero frustrante subire reti, anche stupide, a causa dell’inesperienza (o incapacità) dei giocatori con cui si capita in squadra. Comunque sia, tirando le somme su questa gradita novità, non possiamo che rimanere soddisfatti e sperare in un miglioramento e bilanciamento del ruolo nel prossimo capitolo.
Fifa 10.5
Le novità rilevanti a livello di gameplay sono purtroppo finite: non ci sono sconvolgimenti, nonostante siano state altamente pubblicizzate diverse nuove feature che, alla prova dei fatti, non risultano incisive come ci si sarebbe aspettati. Tanto parlare si era fatto del pro passing, ma, almeno a nostro avviso, la sensazione che si ha durante gli scambi veloci è la stessa dello scorso anno. Anche il controllo a 360° nei contrasti sembrava dover essere un miglioramento vistoso: forse qualcosa è stato migliorato, ma assolutamente non come ci era parso di capire durante le presentazioni. Non fraintendeteci: il titolo è ottimo sotto tutti i punti di vista e il gameplay è a tratti eccezionale, ma quel che noi critichiamo al titolo EA è l’assenza del fattore sorpresa che aveva colpito i giocatori con le altre introduzioni come, tanto per citarne una, e forse anche la più importante, il controllo a 360°. L’intelligenza artificiale della linea difensiva è stata migliorata: in Fifa 10, soprattutto nelle sfide online contro i giocatori più forti, si sentiva pesantemente la debolezza difensiva della propria squadra, in quanto veniva aggirata troppo facilmente da passaggi filtranti e improvvisi. Ciò, unito al miglioramento dei portieri nelle situazioni di contropiede, ha aiutato a limare i difetti più marcati del predente capitolo, ma questi cambiamenti, bisogna dirlo, erano già più che evidenti nella versione mondiale. Proprio a causa del capitolo intercorso tra fifa 11 e fifa 10, il nuovo gioco di calcio targato Ea non riesce a convincerci, mostrandosi davvero troppo simile, lo ribadiamo, al passato.
La modalità multiplayer off-line e on-line riprende quella dello scorso anno, ma c’è stato un miglioramento abbastanza evidente del matchmaking, con partite sempre equilibrate ma molto più veloci da iniziare: non capiterà più di dover provare più volte prima di iniziare una nuova sfida con uno sconosciuto. Il lag è praticamente assente e sembra quasi di giocare una partita multiplayer off-line. Per quanto riguarda la modalità a squadre non c’è molto da aggiungere rispetto a quello detto in precedenza mostrandosi piacevole e divertente.
Ci vuole personalità
Una novità che doveva portare miglioramenti, oltre che nel gameplay anche nel comparto grafico, doveva essere il personality+: purtroppo tale aggiunta non ha portato a netti miglioramenti. Scesi in campo avremmo dovuto osservare una migliore caratterizzazione dei giocatori, ma francamente non ci è parso alcuna novità evidente, nè nelle animazioni nè nella ricostruzione fisica dei calciatori. Anche se come sempre è stata migliorata la ricostruzione facciale dei giocatori, non c’è stato quello step che avremmo voluto: molti calciatori risultano ancora irriconoscibili, nonostante la loro fama; un esempio evidente è il povero Milito, ancora raffigurato in maniera alquanto irrealistica. Andando a valutare il quadro generale, non possiamo che lodare come sempre il lavoro fatto alle animazioni, fluide e realistiche (la critica di prima riguardava le animazioni che avrebbero dovuto caratterizzare i diversi giocatori). Le texture del campo appaiono ottime ed estremamente varie da stadio a stadio; il pubblico è realizzato discretamente, anche se sarebbe stata gradita una maggior varietà di animazioni che muovono gli spettatori. Nel complesso, quindi, il comparto grafico si attesta su ottimi livelli, l’unico appunto da fare sta nel motore fisico che gestisce gli scontro senza palla, dove è ancora irrealistica in alcuni casi la reazione dei giocatori alle varie sollecitazioni fisiche subite. Ottima invece la fisica del pallone. La telecronaca, recitata da Caressa e Bergomi, è buona ma non stupisce, diventando a tratti monotona, soprattutto se si tende a usare sempre la stessa squadra. Le musiche che ci accompagnano nei menù sono più che ottime e gli effetti dello stadio, i vari cori e le comunicazioni da parte dello speaker, immergono il giocatore nell’azione. A tal proposito segnaliamo la possibilità di personalizzare i cori anche aggiungendo delle proprie registrazioni. Ovviamente ritornano tutte le vecchie introduzioni: come la possibilità di creare schemi personalizzati e inviare replay al sito ufficiale EA sports.
Commento
Se paragonato al capitolo dedicato ai mondiali, Fifa 11 sembra lo stesso gioco, ma con in più le squadre di club (moltissime delle quali licenziate ufficialmente); invece, se come termine di paragone prendiamo Fifa 10, le cose cambiano, ma non troppo. Questo può riassumere il nostro giudizio finale sul gioco, che ci è parso davvero poco migliorato rispetto al capitolo passato, se non fosse per l’introduzione del portiere, in grado di aggiungere una parte completamente inedita al gameplay, ma purtroppo non rivoluzionaria come fu l’introduzione della carriera professionista. Nonostante ciò, il titolo ha avuto tanti piccoli(ssimi) miglioramenti e risulta sempre bellissimo da giocare e vedere. Forse il vero problema è l’impossibilità di migliorare sugli hardware della corrente generazione o il poco tempo avuto per lo sviluppo, fatto sta che se volete provare il gioco di calcio più bello mai creato non dovete lasciarvelo sfuggire.