FIFA 20 – Recensione
Settembre è il mese più nostalgico ed effimero dell’anno: l’estate è ormai un lontano ricordo, l’animo umano torna ad adagiarsi sulle routine giornaliere e in men che non si dica è autunno. A sollevare le sorti di quelli che potrebbero essere trenta giorni disastrosi, giunge la nuova stagione calcistica e di conseguenza l’immancabile appuntamento con il gioco di simulazione per eccellenza di questo nobile sport, che dal lontano 1993 regala emozioni e realismo sempre più assoluto tanto ai tifosi più sfegatati quanto ai giocatori occasionali. E, immancabilmente, anche quest’anno possiamo leggervi in faccia quei sempreverdi dubbi e logoranti quesiti che affliggono gli appassionati italiani e non. Proprio come noi, siete seduti davanti a una birra ghiacciata e vi state nuovamente chiedendo: ci sono state modifiche sostanziali e aggiornamenti a sufficienza da giustificare l’acquisto dell’ultimo FIFA? FIFA 20 è ancora sul primo gradino del podio dei simulatori calcistici, o è opportuno tornare a prendere in considerazione eFootball PES 2020?
Tagliamo corto dunque, e andiamo dritti al punto: la risposta è “sì”, FIFA 20 merita i vostri risparmi e non vediamo l’ora di spiegarvene le ragioni!
Volta… una modalità “elettrizzante”
Non un omaggio al celeberrimo inventore nostrano della pila, bensì una parola portoghese traducibile con “ritorno”. Questa è la principale novità introdotta in FIFA 20, che ha l’onere e l’onore di cogliere l’eredità della trilogia “Il Viaggio” conclusasi in FIFA 19. È così che FIFA sceglie il background suburbano della cultura del futsal di strada nato nel 1930 in Uruguay, poco diffuso in Italia ma fonte di estrema spettacolarità e massima espressione della creatività del singolo. Salutiamo dunque Alex Hunter e diamo il benvenuto a Jayzinho, protagonista dal nome che omaggia non solo l’origine stessa del calcetto, ma anche l’omonimo campione di freestyle di cui i più irriducibili tra di voi ricorderanno l’apparizione alla FIFA World Cup 2014 a Rio de Janeiro, per poi ritrovarlo come personaggio giocabile in FIFA Street a fianco di Lionel Messi.
Nei panni della giovane promessa avremo modo di prendere confidenza con le dinamiche inedite del calcetto da strada proposte dalla modalità Storia: torneremo ragazzi (o, per la prima volta nella serie e in maniera assolutamente apprezzabile, letteralmente ragazze!) nel tentativo di padroneggiare le tecniche di rimpallo contro i muri e skillando i nostri passi, dribbling, tunnel e tiri al volo migliori. Sullo sfondo le cornici delle città dello street soccer tra cui New York, Amsterdam e Tokyo sono accompagnate da una soundtrack elettrizzante che rende immediatamente piacevole e coinvolgente anche il single player offline.
L’obiettivo? La vittoria dei mondiali di categoria, raggiungibile dal nostro team di sesso misto solo grazie a una particolare attenzione all’affiatamento di squadra e imparando a padroneggiare le diverse modalità che saranno poi disponibili anche nella controparte online. Non solo futsal classico dunque, ma anche 3 vs 3 con portiere volante, 4 vs 4 con portiere volante opzionale e 5 vs 5 tra le modalità confrontabili in Volta. Considerando però la deontologia “di strada” della modalità Volta, usufruire di opzioni quali la rimozione dei muri o estendere il numero dei giocatori a dieci in campo risultano subito forzature che privano di velocità, sagacia e immediatezza il gameplay che dà il suo meglio nel 3 contro 3.
Presa la giusta confidenza sarà possibile avventurarsi nell’online, dove avremo occasione di sfidare in giro per il mondo nuovi giocatori scalando le vette delle divisioni della Lega Volta in quello che vuole a tutti gli effetti porsi come il FIFA Street secondo i canoni della generazione corrente. Una benvenuta distrazione che strizza l’occhio anche ai videogiocatori che si approcciano per la prima volta alla serie e che cercano un ritmo di gioco non istituzionale senza attaccamento alle regole classiche.
Squadra che vince: Carriera e FUT
I detrattori di FIFA e i videogiocatori più critici, da anni puntano il dito contro le orecchie da mercante che Electronic Arts porge ai propri fan. Nonostante la modalità Carriera non abbia subito rivoluzioni rispetto al precedente capitolo, va riconosciuto ai ragazzi dei team EA Canada ed EA Romania l’impegno nell’introduzione di alcune feature apprezzabili: le Conferenze Stampa pre e post partita segnano un primo sforzo verso una gestione più manageriale della grande macchina sportiva. Attenzione alle vostre risposte: influenzeranno direttamente l’umore dei singoli e dello spogliatoio, condizionando anche le statistiche personali degli atleti o le loro richieste di ingaggio al prossimo rinnovo!
Esattamente come per la modalità Volta, anche l’aspetto fisico dell’allenatore che decideremo di impersonare è altamente personalizzabile e la varietà complessiva di opzioni e accessori è più che soddisfacente. Piacevole diversivo in prima battuta, questa opzione è però poco incisiva e alla lunga ripetitiva sul medio termine, non riuscendo così a spostare l’attenzione dei videogiocatori da quello che è ancora cuore e fortuna di FIFA: il FIFA Ultimate Team.
FUT 20 si prepara a ospitare nuovamente decine di migliaia di giocatori, più e meno esperti, con la miriade di contenuti ed eventi a cui siamo abituati e a cui vanno a sommarsene alcuni inediti: a fianco agli obiettivi giornalieri e settimanali, i giocatori competeranno per centrare i nuovi traguardi a lungo termine negli inediti obiettivi stagionali. L’interfaccia risulta ora più snella e user friendly, risparmiandoci qualche click tra i vari menu e offrendo un nuovo livello di personalizzazione che creerà nel nostro subconscio un’empatia e connessione ancora più forti con la squadra che risulterà “nostra” oggi più che mai grazie a un pool di stemmi, temi per gli stadi, divise, esultanze e amenità varie. Tra le Icone aggiunte per la stagione 2019/2020 segnaliamo i grandi ex italiani Andrea Pirlo e Gianluca Zambrotta, che affiancano finalmente a grande richiesta dei fan Zinedine Zidane.
Nulla di nuovo per quanto riguarda i pilastri FUT Champions e Division Rivals, ma interessante l’introduzione delle Amichevoli e l’aggiunta di quattro regole speciali in aggiunta a quelle già presenti in FIFA 19. Adrenalina alle stelle con la nuova “Scambi” (regola che scambia con la squadra FUT avversaria tre giocatori a caso) e Palla Matta (che assegnerà a ogni interruzione di gioco bonus importanti alla squadra attaccante), che aggiungono un tocco di imprevedibilità a spezzare la regolarità delle sfide classiche.
Gameplay, favorite tattica e realismo
Un tocco di realismo e un giro di vite è stato aggiunto a qualche gesto tecnico, che vede ora punite maggiormente le sbavature sui tempi di contrasto e di placcaggio. Nonostante gli aggiornamenti al realismo del dribbling nella seconda metà campo, ci ritroveremo in difficoltà a mantenere la palla contro le IA delle modalità di gioco più avanzate. Se avete speso qualche decina di ora su FIFA 19, risulterà una buona idea investire parte del tempo sui campi pratica per assimilare al meglio i nuovi standard onde evitare brutte figure durante i primi match online contro gli amici di sempre.
Un nuovo livello di manovrabilità contribuisce a diminuire il numero di goal spettacolari a cui siamo stati abituati in passato, in favore di un maggiore rigore strategico dove uno scatto con classico passaggio filtrante rischierà di avere ora la peggio contro una più oculata costruzione di passaggi in avanti e dovremo imparare ad assaporare (e soppesare) ogni nuovo movimento. Tangibile il rinnovo dell’algoritmo difensivo delle IA, che si stringeranno immediatamente a contrastare un cross giunto anche con un solo secondo di ritardo.
Ad aggiungere profondità al gameplay giunge una rinnovata gestione dei calci piazzati, che permetteranno di personalizzare lo spin con la levetta analogica destra e il puntatore su griglia. Se da una parte la nuova gestione spezza il ritmo di gioco, dall’altra garantisce una estrema personalizzazione del colpo che vuole rispondere nella fisica del gesto quanto più possibile all’idea che avete in testa. Con un po’ di pratica, saprete apprezzare l’attenzione riposta negli algoritmi dedicati ai posizionamenti e alle più spiccate individualità di gioco, dribbling compreso.
Chi va piano, va sano e lontano: torniamo sui banchi di scuola e lasciamoci guidare nell’apprendimento di un nuovo stile di gioco, meno immediato, più controllato e verosimilmente più lento, ma in grado di regalare soddisfazioni tecnica e tattica sul medio e lungo termine senza precedenti.
Un piacere per occhi e orecchie
Al Fox Engine di PES 20 si contrappone l’ormai rodato Frostbite di Electronic Arts, che a prescindere dalla modalità di gioco ci regala un livello di dettaglio senza precedenti. Le iconiche esultanze generali e verticali degli atleti raggiungono livelli di fotorealismo, gli stadi gremiti e i campetti della modalità Volta vivono di vita propria. Nonostante EA detenga la stragrande maggioranza dei diritti sportivi, Champions League inclusa, ci saremmo aspettati qualcosa di più nella cura del dettaglio dei volti dei giocatori di seconda e terza fascia, che non tiene il passo se messo a confronto con i render di PES 20. Ci rassegniamo dunque all’idea di dover aspettare la prossima generazione di console e motori per un nuovo salto di qualità apprezzabile e degno di nota.
La soundtrack accompagna incalzante ogni menu e si mixa ai cori e alle grida dei migliaia di tifosi contribuendo a rendere ogni singolo match esaltante, complice la telecronaca dei riconfermati Pierluigi Pardo e Stefano Nava: i commenti sono intelligenti e la tempistica calcolata, nonostante qualche frase di troppo comprensibilmente riciclata dalle passate edizioni.
Non possiamo parlare di rivoluzione compiuta, ma d’altra parte ne sentivamo davvero il bisogno? FIFA ogni anno fa del suo meglio per alzare l’asticella del realismo, introducendo interessanti novità che contribuiscono ad aumentare la profondità di gioco garantendo una impareggiabile quantità di contenuti, tanto offline quanto online. Per quanto non vi terrà con gli occhi incollati allo schermo per profondità di trama, la nuova modalità Storia di VOLTA risulta una piacevole distrazione di fattura squisitamente pregiata nel gameplay e per il livello di coinvolgimento che propone. Tanto in testa al Club Piemonte quanto al Nuñez, FIFA oggi saprà garantire la ricetta giusta per ogni tipo di palato, grazie all’attenzione messa in campo per il coro della community più numerosa al mondo tra i simulatori sportivi!
Pro
- VOLTA è sinonimo di entusiasmo e ventata di aria fresca
- Grafica, sonoro e coinvolgimento generale
- Una infinità di modalità garante di 12 mesi di divertimento
Contro
- La modalità Storia di VOLTA risulta debole e poco attraente
- Manca quel colpo di reni al novantesimo a coronare FIFA come Re dei simulatori calcistici
- Extra rigore applicato su alcuni gesti tecnici che ne minano la fluidità