FIFA 19 – Recensione
Quando si parla di videogioco di calcio, si parla di FIFA. Electronic Arts, forte di un’esperienza pluriventennale, è la software house leader nel settore; certo, nelle ultime edizioni il titolo di EA sta lentamente spostandosi sul mercato online, tuttavia la componente offline resta solida e in FIFA 19 con tante nuove aggiunte. Forse, proprio questa lenta deriva verso il quasi totale multiplayer delle ultime edizioni ha dato l’idea a Electronic Arts di svecchiare e migliorare il comparto offline.
Lo abbiamo già detto con FIFA 18 e lo ribadiamo in questa edizione: FIFA 19 nelle sue componenti offline e online è un videogioco completamente diverso. Se, offline, edizione dopo edizione la simulazione di Electronic Arts riesce a migliorarsi, lo stesso non si può dire della sua controparte online: FIFA Ultimate Team sta lentamente diventando sempre più una modalità pay-to-win. Divertente, certo, però le microtransazioni si son forse ritagliate uno spazio troppo importante.
L’intera modalità ricalca quasi completamente quello che avevamo già giocato in FIFA 18 per questo vi consigliamo, prima di proseguire nella lettura, di leggere il nostro editoriale. L’unica novità risiede nelle principale modalità online, le Division Rivals, partite settimanali in cui in base ai risultati verrà determinato il nostro livello di abilità e in cui, ottenendo abbastanza punti, potremmo guadagnare la promozione in una divisione più alta. Electronic Arts ha deciso quindi di abbandonare la scalata delle divisioni per una sfida sempre maggiore. In base ai risultati ottenuti, come detto, avremo l’opportunità di qualificarci al FUT Champions Weekend League, una competizione che assicurerà premi e pacchetti sempre più elevati.
Electronic Arts ha fatto un lavoro eccezionale per migliorare un prodotto che già di suo era di fattura eccellente. Certo, va sottolineato che le difese e i portieri hanno sempre i soliti problemi. Soprattutto gli estremi difensori sembrano avere passo diversi passi indietro: capaci di parate straordinarie, sempre più spesso incorrono in papere eccessive. In più di un’occasione abbiamo notato che tendono a uscire spesso dei pali facendosi sorprendere anche con dei semplici tiri: in diverse circostanze proprio questa tendenza ha permesso agli attaccanti di superare facilmente i portieri con banalissimi e non irresistibili colpi di testa a pallonetto.
Diverso, invece, il risultato ottenuto nelle restanti zone del campo. Le azioni si fanno sempre più ragionate e la creazione di tattiche personalizzate diventa quasi indispensabile per cerca di arginare le difese più solide. Richiamando le tattiche con le frecce direzionali, potremo cambiare modulo e intensità difensiva e offensiva, oltre che il sistema di gioco scegliendo fra pressing continuo o lungo possesso di palla. Il nuovo sistema di controllo della sfera riesce a personalizzare ancora di più i calciatori: con l’Active Touch System ogni singolo atleta ha un modo di controllare il pallone diverso dall’altro e questo riesce a caratterizzare ancora di più le fasi di gioco. A ciò va ad aggiungersi il nuovo sistema di contrasti che adesso sembra meno scriptato, rendendo il recupero della sfera molto più combattutto, soprattutto fra attaccanti e difensori dotati di grande forza fisica. Inoltre è stato ridisegnato il sistema di tiro. Un po’ come già avviene in NBA 2K, ai piedi dei calciatori comparirà una barra e rilasciando il tasto al momento giusto riusciremo a colpire la sfera a insaccarla alle spalle del portiere. Ovviamente, qualora non riuscissimo a effettuare un tiro calibrato, ci ritroveremmo molto spesso a sbagliare anche gol facili.
Come detto in fase di introduzione, Electronic Arts ha aggiunto qualche nuova modalità interessante per il Calcio d’Inizio. Oltre alle semplici amichevoli, adesso sarà possibile personalizzare anche le regole di gioco: “Tiri da fuori” in cui ogni gol segnato da fuori area vale doppio, “Sopravvivenza” in cui a ogni squadra che segna un gol viene espulso un calciatore casuale, “Colpi di testa e tiri al volo” in cui vale segnare solo colpendo il pallone mentre è in aria, “Il primo a…” in cui bisogna raggiungere un determinato numero di gol per vincere, e “Niente regole” in cui non ci sono falli e fuorigioco. Decisamente un notevole passo in avanti per modernizzare una modalità che nelle ultime edizioni era diventata piuttosto di nicchia.
Una menzione in particolare va alla modalità “Il Viaggio”, una parte fondamentale da qualche edizione a questa parte. Questo nuovo conclusivo capitolo segue le vicende di Alex Hunter in cerca di un top club europeo dopo l’esperienza negli Stati Uniti del suo migliore amico Danny Williams e della sorella Kim Hunter. Le storie si intrecceranno nel solito alternarsi fra allenamenti, cut scene cinematografiche e partite ufficiali. Chiudono le modalità Pro Club, il Campionato Mondiale femminile e la Carriera, come sempre giocabile nei panni di un calciatore o di un allenatore.
FIFA 19 eccelle nella sua componente offline. Il gameplay è migliorato ulteriormente, nonostante qualche lacuna, e le nuove modalità potranno dare centinaia di ore di gioco. Online è un titolo diverso, divertente certo, però sempre più improntato sulle microtransazioni. Se cercate un videogioco di calcio da giocare in locale con gli amici, FIFA 19 è la scelta giusta. Se cercate un titolo online, forse bisognerebbe virare altrove, se non fosse che la concorrenza sembra ormai anni luce distante. Quindi scegliete FIFA che, nonostante i suoi difetti, ha una componente offline decisamente solida.
Pro
- Gameplay migliorato
- Nuove modalità
- Offline è davvero superlativo
Contro
- Ultimate Team sta diventando pay-to-win