Fell Seal: Arbiter’s Mark – Recensione
Combattimenti tattici di casella in casella firmati 6 Eyes Studio.
Quando la fantasia divaga fino a sconfinare nei meandri del ricordo videoludico, spesso incappa nei giochi di ruolo tattici appartenenti al secolo scorso. Come dimenticare l’ascesa al potere di Delita in Final Fantasy Tactics o le struggenti vicende di Tactics Ogre?
Vere e proprie pietre miliari del genere. Grazie alla loro eredità nel corso dei decenni abbiamo avuto l’opportunità di improvvisarci strateghi per guidare le nostre truppe in elaborati scontri all’ultima casella.
Tanti in questi anni hanno rielaborato le formule classiche, proponendo una personalissima e gradita interpretazione dei Tactics. I ragazzi di 6 Eyes Studio dalla loro sede in Florida hanno proposto con successo la loro visione e, grazie ad una campagna Kickstarter da appena 45.000 dollari, sono riusciti a confezionare un tattico tutto loro: si torna alle radici del genere, in un viaggio nostalgico puntellato da graditi cliché e turbinosi fraseggi di lame.
C’era una volta
Narra la leggenda di un gruppo di 7 campioni che nei secoli passati si frappose tra la furia distruttrice di un insaziabile demonio e la prosperità del creato. Ne seguì una sanguinosa battaglia che vide il trionfo dei nostri eroi, che oltre alla gloria guadagnarono la vita eterna. Il gruppo si erse a protettore del globo, formando il Concilio degli Immortali, faro della giustizia nei secoli a venire. Le vicende che vedranno impegnati il gruppo di Arbiters che guideremo in battaglia hanno luogo durante il declino morale degli Immortali, dove un fuligginoso complotto sembra prendere forma durante il sacro rito di successione.
Come il genere impone, Fell Seal: Arbiter’s Mark è il racconto di un lungo viaggio, ricco di sequenze di dialogo che fanno da inframezzo tra un combattimento e l’altro. In questo binomio si sviluppa l’intera esperienza di gioco, con una navigazione a tappe su di una world map piacevolmente illustrata che svolge ottimamente il ruolo di tabellone di navigazione.
Le vecchie abitudini
Una volta messo piede sulla griglia di combattimento, i veterani del genere troveranno intuitivo e familiare lo svolgersi delle battaglie: ogni personaggio possiede un valore di iniziativa, che confrontato con quello di alleati e nemici genera un’intuitiva barra di turnazione, che mostra a chi toccherà agire e quando. Ogni personaggio durante la sua attivazione ha diritto a un movimento e a un’azione a piacere, in qualsiasi ordine. Le azioni spaziano dal semplice attacco base, che varia in base all’arma selezionata, fino a incredibili e potenti incantesimi.
Le azioni e abilità a disposizione variano a seconda della classe in uso, la quantità e la diversificazione delle classi sono il fiore all’occhiello della produzione. Ogni personaggio avrà diritto a selezionare una classe principale e una secondaria, permettendoci così di acquisire abilità ed esplorare nuovi jobs senza rinunciare alle nostre mosse preferite. Tanto del divertimento di Fell Seal: Arbiter’s Mark è rappresentato nella crescita e nel setting del personaggio, alla scoperta delle personalizzazioni preferite o ottimali.
Sbloccare nuove classi ha per la maggior parte dei casi come requisito il raggiungimento di un livello specifico in un’altra disciplina, invogliandoci così a sperimentare nuove configurazioni. Ogni classe offre uno Skill Three non troppo esteso, in cui poter spendere i punti abilità che guadagneremo semplicemente portando a compimento azioni durante la battaglia. Nulla di nuovo per i veterani del genere, che di sicuro gioiranno davanti al level design intelligente offerto dai ragazzi di 6 Eyes Studio.
Buone nuove
Naturalmente non siamo davanti a un “more of the same” e sono innumerevoli le novità di Fell Seal: Arbiter’s Mark in grado di snellire e impreziosire la rodata formula di gameplay: ad esempio possiamo dire addio alla morte permanente dei personaggi, croce e delizia del genere. Una volta sconfitti, i nostri personaggi lasceranno semplicemente il campo di battaglia ma saranno comunque disponibili durante le battaglie future (A meno che non avvenga una resurrezione durante lo scontro stesso).
Gli sconfitti subiranno tuttavia una ferita che ridurrà le loro statistiche del 10% e torneranno invece in perfetta salute se resteranno in panchina durante uno scontro. Perfino l’utilizzo dei consumabili è stato rivisto: ne avremo un utilizzo limitato e comune a tutti i personaggi per scontro e non dovremo mai preoccuparci di rimpinguare le nostre scorte, in quanto verranno ripristinate automaticamente e gratuitamente alla fine di ogni battaglia.
L’avventura di Fell Seal: Arbiter’s Mark può non solo essere vissuta scegliendo tra le numerose difficoltà di gioco proposte, ma la difficoltà stessa può addirittura essere calibrata in base a innumerevoli parametri modificabili manualmente. Questa precisa scelta permette al giocatore di forgiare un’esperienza aderente il più possibile alle proprie necessità.
Estetica anestetica
Sebbene la colonna sonora accompagni piacevolmente ogni momento di gioco, fornendo l’adeguato tappeto musicale alle vicende dei nostri Arbiters, il colpo d’occhio non può dirsi altrettanto soddisfacente. È proprio circa il versante grafico che i limiti imposti dal budget della produzione si fanno evidenti, con la rappresentazione grafica dei personaggi davvero poco ispirata che frena le ambizioni di un titolo promettente.
Fell Seal: Arbiter’s Mark è il gioco di ruolo tattico di cui avevamo bisogno: un viaggio classico in un mondo vivo e pulsante, dove passare ore e ore in compagnia di personaggi interessanti, perdendoci in un infinito turbinio di battaglie, personalizzazione e rigiocabilità. Davvero un ottimo banco di prova per i ragazzi di 6 Eyes Studio, che nonostante il budget a disposizione sono riusciti a confezionare un titolo avvincente, dal level design interessante e ben calibrato, che si fa ampiamente perdonare del versante grafico dai modelli e dalle animazioni spartane. FFell Seal: Arbiter’s Mark, nonostante sia un titolo non adatto a tutti, farà la gioia degli appassionati del genere.
Pro
- Gameplay solido
- Notevole personalizzazione
- Ottima longevità
Contro
- Esteticamente claudicante