Farming Simulator 17 – Recensione
Viviamo in un mondo dove la tecnologia ci tiene in pugno, imprigionati in una gabbia di cristallo dove il contatto umano è negato a meno che non venga effettuato tramite dispositivi senza fili: ultimo baluardo di connessione. Viviamo in un mondo dove la pressione del lavoro e i ritmi serrati ci tengono sotto scacco, rendendoci schiavi del consumo e della pubblicità, con il traffico di macchine che ci ingloba senza pietà. Non c’è da stupirsi quindi se la sera, per rilassarsi un po’, che chi decide di prendersi un gioco come Farming Simulator 17.
Questa recensione non seguirà binari canonici e il perché è presto detto: simulatori di questo tipo sono spesso indirizzati ad appassionati, siano essi studenti di agraria o gente che vuole sperimentare sulla propria pelle la veridicità del detto “braccia rubate all’agricoltura”. Il fatto che sia io a parlarne, uno che ha il pollice verde sbiadito, mi impone di parlare del gioco in modo più personale, soprattutto in virtù dell’immedesimazione necessaria per giocare.
Non vi è di fatto una trama in giochi del genere: siamo semplicemente degli agricoltori che devono mandare avanti un’azienda agricola. Una cosa molto terra terra (non potevo non scriverla, ndr) che però nasconde un impianto di gioco complesso e affascinante, con una curva di apprendimento decisamente poco permissiva.
In tal senso, la presenza di numerosi tutorial mi ha permesso di prendere confidenza con tutte le basi del lavoro, dall’aratura alla semina, passando per la concimatura e la raccolta. Senza scordare poi delle ottime spiegazioni sul commercio e, dulcis in fundo, l’allevamento di bovini e suini.
Ma non solo: questo nuovo episodio Giants Software ha introdotto numerose aggiunte in termini di gameplay, permettendoci ad esempio di lavorare per altri contadini: messa così può sembrare una cosa di poco conto ma in realtà si rivela un vero mondo di opportunità per prendere confidenza con tutto l’enorme apparato di gioco, una vera e propria scuola che permetterà a chiunque di padroneggiare senza troppa fatica le basi del gioco.
Un’altra introduzione molto positiva è la possibilità di noleggiare i vari macchinari agricoli presenti nel gioco: parliamo di un parco macchine di oltre 250 unità e suddivise in trattori, seminatrici, carri bestiame e tanto altro, spesso e volentieri tanto costose quanto utili. Poter noleggiare un veicolo piuttosto che spenderci migliaia di euro virtuali rischiando il fallimento, oltre a essere una manna dal cielo nelle fasi iniziali, permette di sperimentare a fondo per trovare la nostra identità campagnola.
E se proprio non ci bastano, Farming Simulator 17 offre addirittura il supporto completo alle mod, una cosa che su console già si vede poco, figuriamoci su un simulatore del genere. Tramite le mod le possibilità di personalizzazione diventano pressoché infinite, dando linfa vitale a un gioco che, già da solo, ha una durata indefinita ma lunga, davvero lunga.
Giocare a Farming Simulator 17 è un’attività seria e metodica, che richiede pazienza e voglia di fare: in questo senso assurge a essere un simulatore solido dove è richiesta un’attenta gestione dei campi curando al tempo stesso il lato economico, con numerose schermate che terranno conto dell’andamento del mercato di tutti i prodotti che possiamo produrre e vendere, nonché delle giacenze di magazzino e tanto altro.
Come potete immaginare la cosa si rivela tutt’altro che intuitiva e richiederà del tempo per essere padroneggiata a dovere: nonostante gli sforzi profusi nel cercare di rendere l’esperienza accessibile può capitare di perdersi nei tanti menu di gioco: problematiche che però sono facilmente risolvibili andando avanti e facendo pratica con i meccanismi. Va da sé che il gioco è sconsigliato a chi non ha molto tempo da dedicargli, dunque cercate qualcosa di più immediato se volete qualcosa di rilassante in tempi brevi.
Il comparto grafico si difende molto bene da ogni critica, offrendo un bel colpo d’occhio sulle nostre coltivazioni e agli ambienti di gioco grazie ai colori vividi delle campagne statunitensi e, se preferite, più freddi e grigi se sceglieremo il setting russo. I macchinari appaiono realistici e ben realizzati, ricchi di dettagli da osservare.
Quanto al comparto sonoro, ammetto di essere ignorante sulle tipologie di rumore di una mietitrebbia, dunque mi limiterò a dire che l’audio di gioco sembra convincente e, per la prima volta, avremo anche la radio a bordo dei trattori, compagna imprescindibile durante le numerose operazioni nonostante una certa insistenza nel proporre musica country ma tant’è: se siamo campagnoli è giusto esserlo fino in fondo.
Farming Simulator 17 è un simulatore eccellente che, soprattutto in questa edizione, riesce a rendersi anche più accessibile a chi non conosce la differenza tra una zappa e una pala. Va comunque tenuto presente che la sua complessità lo rende un prodotto perlopiù di nicchia e dedicato solo a chi ha voglia di passare molte ore su un gioco che, per i non patiti del settore primario, può annoiare nel giro di pochissimo tempo. Ma non per questo va considerato un brutto gioco, tutt’altro.
Pro
- Tutorial esaustivi
- Vasto parco macchine
- Supporto alle mod
- Le mucche
Contro
- Richiede molta pazienza
- Menu non molto semplici
- Ancora di nicchia