Far Cry 3 – Recensione

Recensito su PlayStation 3

Finalmente dopo quasi 5 anni Ubisoft ci delizia con il seguito di Far Cry 2 decidendo per un cambio di ambientazione: si passa, infatti, dai climi torridi dell’Africa a quelli umidi e soleggiati di un’ isola del sud est Asiatico. La realtà di Far Cry 3 ci fa letteralmente precipitare in un paradiso dell’est asiatico, un’ isola incontaminata e bellissima ma, anche, inferno in terra, casa della follia dove la legge del più forte (o del più pazzo) regna sovrana, tra una fauna ostile e aggressiva, pirati assetati di sangue e signori della droga.

Un paradiso di follia

La trama inizialmente sembra presa da uno dei tanti action movie che la televisione continua a proporci. Sarete chiamati ad impersonare Jason Brody, tipico ragazzo Californiano che, durante una vacanza nelle bellissime isole asiatiche, tra feste, giri in acqua-scooter, belle ragazze e alcool, decide insieme ai sui fratelli e ai suoi amici di buttarsi da un elicottero con il paracadute. Una volta atterrati non ci saranno urla di gioia o di felicità, perchè l’allegro gruppo sarà finito a Rook Island: l’isola dei pirati, dove verrà fatto prigioniero da Vaas. È questo un personaggio complesso, la mente di questo formidabile antagonista spazia tra pazzia e follia omicida, il tutto alimentato da un frequente uso di droga.

Il personaggio inizia ad interagire dalla cattura quando, grazie a suo fratello maggiore Jason, riesce ad evadere, ritrovandosi in un ambiente inospitale e completamente diverso dalle sicure e razionali strade della California. Per fortuna nell’isola vi sono anche persone buone che decidono di guidarlo in cambio di aiuto contro i pirati con i quali sono in lotta da  tempo.

La storia sarà una lunga ricerca dei compagni perduti, ma anche una scoperta di se stesso. Una maturazione interiore che porterà il protagonista, che all’inizio non è altro che un ragazzino impaurito e spaesato, a scoprirsi uomo e ad accettare un destino più grande di lui tra sparatorie mozzafiato, inseguimenti, cacce nella giungla profonda, incredibili viaggi onirici e misteriosi riti tribali.

Esplorare non è mai stato cosi divertente

Le meccaniche di gioco sono fortemente incentrate sull’elemento dell’esplorazione, quindi un’altra volta il free roaming sarà, come già visto nel secondo episodio, la colonna portante del gameplay. Nuovi elementi come il fattore stealth, la caccia, la raccolta di fiori e piante, tesori nascosti, missioni secondarie, sfide e l’aggiunta di un vasto multiplayer aiuteranno a rendere questo titolo sempre vario ed estremamente longevo nonostante tutto.

Il nostro scopo, oltre a quello di completare la sequenza di missioni, suddivise tra primarie e secondarie, sarà quello di liberare avamposti in mano ai pirati e sbloccare le torri radio. Gli avamposti permettono di liberare la zona circostante dalla minaccia nemica, spostarci con una sorta di viaggio rapido tra un avamposto e l’altro, un po’ come in Skyrim, e rifornirci di armi e munizioni tramite speciali armadietti/negozi. Le antenne radio, invece, permettono, una volta arrivati in cima ad una di esse ed averla disattivata, di svelare la zona circostante della mappa e di ricevere gratuitamente forniture di armi. Questa fase del gameplay ricorda molto le torri da scalare in A.C. usate per il medesimo scopo. L’altro elemento innovativo è il fattore sopravvivenza: la caccia agli animali è molto importante non per un fine di nutrimento ma, piuttosto, di raccolta di determinate pelli di animali con le quali saremo in grado di migliorare il nostro equipaggiamento per riuscire nelle parti più avanzate delle missioni. Non dimentichiamoci, poi, della raccolta delle erbe sparse per l’isola con le quali potremo creare kit di siringhe utili sia per curarci che per ottenere diversi effetti positivi ai fini della partita.

Ubisoft decide, inoltre, di inserire nel titolo un vero e proprio sviluppo del personaggio tramite livelli e punti esperienza che prenderemo grazie alle missioni o semplicemente grazie alle uccisioni. Queste ci forniranno più o meno punti in base a come le eseguiremo; per esempio, uccidere un nemico silenziosamente alle spalle fornisce più esperienza che arrivare a fucile spianato sparando su tutto ciò che si muove. Ogni volta che raggiungeremo la soglia di punti sufficiente per un nuovo livello otterremo un punto abilità da spendere in uno dei tre rami disponibili: ragno, airone e squalo. Questi determinano in che modo si svilupperà il personaggio, in quanto ogni ramo rappresenta una diversa specializzazione. Potremo infatti decidere se migliorare il nostro uso delle armi, la nostra salute o la sopravvivenza nella giungla e la lotta con gli animali selvatici. Un altro elemento estremamente interessante e nuovo per il titolo è il fattore stealth, inserito probabilmente ispirandosi alla saga di A.C. Infatti tramite alcune mosse molto sceniche potremo uccidere ignari avversari alle spalle con il nostro fidato machete, ma anche “infilzarli” letteralmente dall’alto o addirittura trascinarli sott’acqua per poi ucciderli. Il gameplay stesso premia le azioni stealth; per esempio, quando dovremo liberare un avamposto riceveremo più o meno punti a seconda se ci faremo scoprire durante l’attacco o se verranno attivati allarmi. Addirittura alcune missioni particolari ci impongono di eliminare determinati bersagli senza essere visti pena il fallimento delle stesse.

La possibilità di giocare online è sicuramente una delle più grandi innovazioni della saga: Far Cry 3 permette una campagna in cooperativa dove insieme ad altri giocatori dovremmo rivivere le avventure di un gruppo di ragazzi in visita sull’isola prima degli eventi di gioco. Una sorta di prequel nel gioco stesso. Il multiplayer appare come un classico fps online come potrebbe essere un qualsiasi CoD. Vi sono diverse modalità, dal classico DM e TDM ad altre modalità dove bene o male bisognerà conquistare determinati punti nella mappa e controllarli il più a lungo possibile. Anche qui il giocatore riceverà punti esperienza in base alla sua performance nel game, salendo di livello e così sbloccando nuove armi, accessori o abilità vere e proprie. Molto particolare la possibilità di, se posizionati nel podio della partita, umiliare, uccidere o perdonare gli sconfitti della squadra avversaria tramite un animazione a fine match.

Tecnicamente parlando

C’e poco da dire: Ubisoft, in questo caso, ha fatto un lavoro eccellente ricreando un ambientazione molto vasta dove l’interazione non è mai ripetitiva, con una qualità grafica di altissimo livello senza però andare a intaccare il gameplay, che risulta sempre fluido anche ad alte prestazioni o con pc datati. Gli effetti visivi sono ammirevoli grazie sopratutto ad un abbondante uso di effetti particellari, shader e grazie a un più che credibile ciclo giorno e notte con tanto di pioggia che, nell’insieme, fanno sentire il gioco più vivo e reale.

Si rivelano comunque degli aspetti negativi, anche se veramente minimi: per la versione pc si riscontrano alcuni lievi problemi di interazione con l’ambiente di gioco; ad esempio, più di una volta ci si ritrova bloccati davanti a un entrata o in procinto di un gradino perchè è presente un minimo dislivello nel suolo e quindi il personaggio ha bisogno di saltarlo per accedervi. Vi sono altri bug minori come nemici che si “incastrano” all’interno di rocce, casse o altri elementi; ed infine, quel fastidioso effetto grafico che avviene quando nel cambio di un’arma il display continua a rappresentare l’arma precedente. Ad ogni modo questi piccoli bug non intaccano la bellezza del titolo nè la sua giocabilità in quanto veramente sporadici e comuni in molti titoli. Possiamo dire, quindi, che il nuovo motore Dunia Engine 2 della casa canadese svolge un egregio lavoro, sopratutto considerando l’ampiezza del mondo e la varietà di elementi presenti al suo interno. Parlando dell’aspetto audio, anche qui è presente una buona scelta delle musiche da parte del team: la colonna sonora ci accompagna per tutta la partita incalzando durante i momenti adrenalinici e accrescendo il senso di immersione nella follia collettiva che sembra colpire gli abitanti dell’isola. Anche la scelta di usare musiche contemporanee e di artisti attuali della scena musicale, come “Skrillex” o “Noisia”, fa avvertire il prodotto in maniera più presente aumentandone il coinvolgimento.

La vera punta di diamante del reparto grafico è la caratterizzazione dei personaggi e le loro mimiche facciali. Il doppiaggio completamente in italiano rende piuttosto bene le loro sfumature caratteriali sia dallo psicotico Vaas, in primis, che dell’assente Dottor. Earnhardt o della misteriosa Citra. Ultimo elemento che Ubisoft ha deciso di regalare ai suoi clienti è un poliedrico e, tutto sommato, intuitivo sistema di editor livelli che ci permetterà di dare spazio all’immaginazione e di usufruire delle nostre creazioni, come anche di quelle di tutti gli altri giocatori che desidereranno pubblicarle alla massa.


L’ultima creazione dello studio Canadese è un titolo che non spreca nessuna delle sue potenzialità ma, anzi, le usa con sinergia facendo in modo che la fase esplorativa diventi un tutt’uno con la storia e viceversa. Far Cry 3 ti fa immergere in un universo di follia quasi palpabile che promette ore ed ore di solido gameplay. Il fattore stealth è la vera sorpresa, sembra quasi di giocare ad A.C. senza perdere il suo stile da Fps. La grafica aiuta perfettamente a farci sentire dentro un mondo vivo e variegato oltre che estremamente vasto, il tutto per incentivare ancora di più l’esplorazione: l’elemento proprio del Free Roaming. Gli unici fattori negativi, se alla fine così vogliamo chiamarli, sono la presenza dei classici glitch e la mancanza di un multiplayer un po’ più competitivo e coinvolgente. A completare il tutto rimane comunque un più che solido comparto tecnico che ha regalato a questo titolo un posto nella Top Ten dei prodotti venduti su piattaforma Steam del 2012.

7.7

Pro

  • Avvincente e innovativo
  • Vasto da esplorare
  • Ottima componente FPS

Contro

  • Niente di rilevante
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