Fantastic 4 – Recensione Fantastic 4: Rise of the Silver Surfer
Quattro supereroi e un guastafeste
Eccoci qua, ad analizzare l’ennesimo videogioco su licenza cinematografica, titoli che solitamente sono piuttosto mediocri, complice un tempo spesso troppo breve per la realizzazione, team di sviluppo non proprio eccelsi per risparmiare sui costi di produzione e chi più ne ha più ne metta.
Con I Fantastici 4 e Silver Surfer, la tradizione è stata rispettata.
Il gioco prende spunto dalla trama del medesimo film, presente da qualche tempo nelle sale italiane.
Questa volta, i quattro supereroi scaturiti dalla fantasia di Stan Lee e Jack Kirby, vere e proprie leggende dell’universo Marvel, dovranno vedersela con un temibile nemico, Silver Surfer. Questo essere, una sorta di alieno umanoide formato da una strana e duttile sostanza argentea, ha il potere di volare, passare attraverso svariate superfici e non mancherà di devastare intere città al suo passaggio.
Dato che il soggetto in questione ha il dovere di distruggere il pianeta, il nostro quartetto non starà certo a guardare lo scempio nemmeno questa volta: bisogna intervenire e subito!
Sarà quindi compito dei nostri beniamini salvare il mondo da questa ennesima minaccia.
Per i pochi che ancora non sono a conoscenza delle abilità e le caratteristiche dei 4 ragazzi, ecco un breve riepilogo: i poveri supereroi un tempo erano scienziati che si occupavano di tecnologie spaziali, seguendo un programma spaziale della NASA. Durante il collaudo di un razzo vengono esposti a una quantità molto vasta di raggi gamma, che invece di abbrustolirli gli conferisce poteri straordinari.
Reed Richards (leader del gruppo, alias Mr. Fantastic) può allungare le sue parti anatomiche a piacimento come se fosse fatto di gomma; sua moglie, Sue Richards, può ora rendersi incorporea e invisibile, potere che le darà l’appellativo di Donna Invisibile; La Torcia Umana, alias Johnny Storm, può prendere fuoco e volare. Infine Beg Grimm, La Cosa, si è ritrovato una dura materia arancione al posto dei muscoli e possiede una forza sovrumana. Un ottimo spunto per un videogioco, purtroppo non è così: il gioco si rivela una mera conversione del film, neanche troppo fedele a dir la verità. L’ennesima mezza delusione.
Alziamo le mani
Se da una parte le dovremo alzare per contrastare gli innumerevoli nemici che ci si pareranno davanti, dall’altra le abbasseremo per la scadente realizzazione tecnica: da questo punto di vista il gioco non arriva neanche alla sufficienza. Si tratta di un prodotto in stile Dinasty Warriors, ovvero con orde di cattivi da abbattere e qualche sezione alla Tomb Raider, in cui saremo impegnati ad azionare meccanismi e premere pulsanti. Ovviamente sfrutteremo le varie abilità dei nostri eroi per sopravvivere e proseguire nel gioco: se avremo bisogno di sgominare decine e decine di nemici, ci affideremo al “focoso” stile di Johnny Storm o alle più efficaci animazioni della Cosa. Se invece ci toccherà passare per un area senza farci scoprire o premere un pulsante fuori dallo nostra portata, ci converrà fare un sapiente uso delle abilità della Donna Invisibile o del gommoso Mr. Fantastic.
Tutto ciò, abbinato ad una grande varietà di mosse e tecniche speciali e combinate, (come lo spettacolare volo della Torcia Umana) sembrerebbe creare i presupposti giusti per un titolo vario e divertente.
Invece no, per esempio l’intelligenza artificiale degli avversari rasenta la nullità e gli sviluppatori hanno pensato di risolvere il problema aumentando il numero di questi su schermo. Anche quella dei nostri tre compagni, gestiti dalla CPU, non è delle migliori: spesso ci capiterà di dover prendere in fretta e furia il controllo di un nostro vicino tramite la croce direzionale, perché quello sta soccombendo sotto i colpi di decine di cattivi. Anche il sistema di recupero dell’energia andrebbe rivisto: per ripristinare l’indicatore dovremo raccogliere dei gettoni nel corso dei livelli, e se verremo uccisi prenderemo il controllo di uno del gruppo ancora in vita, aspettando che il personaggio a tappeto rinvenga; spesso ci capiterà di girare per intere locazioni sfuggendo dagli stolti avversari aspettando il reborn dell’eroe caduto in battaglia. In fin dei conti la gestione dei vari membri del quartetto è ben concepita, ma poco sfruttata in game: passeremo il 90% del tempo a percuotere tutti quelli che ci passano davanti con la Torcia e la Cosa, premendo ripetutamente le stesse quattro o cinque combinazioni di tasti, usufruiremo di Sue e di suo marito solo in determinati passaggi, dato che la potenza di attacco dei due soggetti in questione è notevolmente più bassa dei due damage dealer per eccellenza del gruppo. Le ambientazioni di gioco sono monotone e troppo simili tra loro, spoglie e con un temi ripetitivi. Di positivo c’è da segnalare la piccola componente GDR implementata dagli sviluppatori: tra uno stage e l’altro potremo infatti potenziare le nostre mosse preferite e applicare bonus, come un tempo di risveglio dal K.O. più breve.
A parte questo, la giocabilità de I Fantastici 4 e Silver Surfer non si può definire tale: ripetitività, gameplay stantio e un background a dir poco old-gen invogliano poco il giocatore a cimentarsi nell’ennesima impresa di salvare il mondo.
Occhio non vede…
Graficamente parlando, il titolo sviluppato dai ragazzi di Visual Concepts rasenta la sufficienza: non è altro che la conversione dell’episodio PS2 in HD. Così se non si è in possesso di un HDTV c’è ben poco da fare; gli effetti di illuminazione e quelli particellari sono degni di nota.
I personaggi sono discretamente realizzati, sia nel volto che nell’aspetto fisico, i nemici anche, pur essendo troppi e poco vari. Per quanto riguarda le ambientazioni, il gioco delude molto: oltre alla già citata ripetitività e monotonia, le locazioni sono molto anonime, e mancano di personalità. I dettagli sono pochi, ma il sistema di illuminazione dinamica è ben realizzato, arricchendo un po’ un background che da solo è molto triste sia da vedere che da giocare. Un punto a favore anche delle animazioni, realizzate egregiamente grazie a un sapiente sfruttamento di Motion Capture e di editing computerizzato.
In sintesi
I Fantastici 4 e Silver Surfer è uno dei tanti riproponimenti in chiave videoludica di film di successo, giochi che attirano più per il nome che per l’effettiva realizzazione. Il titolo 2K è una mezza delusione, con una giocabilità arrugginita e un comparto grafico trascurato. Il gameplay, a prima vista vario e diversificato, collassa per colpa di una ripetitività che si presenta su tutti i fronti, dai combattimenti al background. Passeremo infatti l’80% del tempo a menare le mani e il restante 20% a volare con la Torcia Umana o a risolvere banali enigmi sfruttando i poteri del poker di supereroi. Non è presente il multiplayer online, ma solo una modalità cooperativa che ci permetterà di affrontare l’avventura in rete locale insieme a 4 amici. Ciò non basta però ad aumentare la longevità del gioco, che si attesta su livelli bassissimi. L’aspetto più riuscito è il comparto sonoro, che presenta doppiaggio ed effetti degni di nota.
In poche parole, se siete fan sfegatati dei Fantastici 4 fatelo vostro, ma se cercate un Action 3D serio, vi conviene restare alla larga!