Fallout 4 – Recensione
Ci siamo presi qualche giorno extra prima di parlarvi di Fallout 4. Chi scrive questo articolo ha passato l’ultima settimana davanti al PC senza sosta, accumulando più di ottanta ore di gioco, passate a scoprire quanti più segreti, sfaccettature e difetti possibile nascosti in questo titolo. A circa dieci giorni dall’uscita del nuovo titolo di casa Bethesda, ormai tutti voi saprete più o meno tutto quello che c’è da sapere sul nuovo Fallout. Vi sarete fatti un’idea su pregi e difetti e starete valutando se acquistare questo titolo, se non lo avete già fatto. C’è da dire che le risposte della critica a Fallout 4 sono state decisamente ambigue, tra chi ha apprezzato e chi ha creato una vera e propria “shitstorm” (perdonate il francesismo, ndr.) con una valanga di critiche. Dal momento che ormai è passato del tempo dall’uscita e la review con lo scopo di presentare il gioco non ha più tanto senso, utilizzeremo invece questo articolo per analizzare alcune delle critiche mosse a Fallout 4, le più popolari, con lo scopo di capire chi ha ragione. Fallout 4 è un capolavoro o è spazzatura?
La trama è stupida, le sidequest sono brutte
Quando nel lontano 1997 usciva il primo Fallout, siamo stati messi davanti a una visione del futuro diversa da quella che molti si immaginavano. Un futuro in cui l’uomo si era portato da solo sull’orlo dell’estinzione. Ci è stata presentata una versione degli USA in stile anni ’40, perbenista e attenta alle apparenze, che dopo la caduta delle bombe nucleari non è più progredita. Ma mentre la società stagnava, la tecnologia avanzava. La fusione fredda era alla base della vita di tutti i giorni già prima della caduta delle bombe. Autovetture, robot, qualunque cosa era alimentata in quel modo. Ovviamente anche la tecnologia militare ne traeva largo beneficio. Con la caduta delle bombe era cambiato tutto. L’umanità si era trovata a doversi difendere da sé stessa e ciò che era diventata. Predoni, mutanti, ghoul. Nessun posto era più sicuro.
Su queste basi prende inizio la storia di ogni singola iterazione di Fallout. Nel primo capitolo impersonavamo un Vault Dweller che, uscito dal Vault alla ricerca di un microchip per sostituirne un altro guasto, si troverà a fronteggiare un esercito di mutanti. Nel terzo capitolo usciamo dal Vault alla ricerca di nostro padre. In New Vegas cerchiamo solo vendetta. In Fallout 4 invece andiamo alla ricerca di nostro figlio neonato, dopo aver assistito inermi al suo rapimento. Nessuna di queste trame probabilmente vincerebbe un premio Oscar in una trasposizione cinematografica, ma tutte presentano diversi twist e colpi di scena. La trama di Fallout 4 non è da meno. Magari a volte il colpo di scena si sente nell’aria, a volte è facile capire che sta per succedere qualcosa di grosso e a volte è anche facile prevedere che cosa. È una trama come tante, serve il suo scopo: è un pretesto per catapultarci nel mondo post apocalittico che ormai siamo abituati a vedere. E forse è questo il problema, dal 1997 a oggi abbiamo giocato i vari Fallout tante volte e magari qualcuno vorrebbe qualcosa di diverso. Ma che senso avrebbe stravolgere l’ambientazione? Buona parte della campagna di marketing attorno a questo capitolo è stata basata su un’idea radicata nella mente dei fan di Fallout, ovvero quella di tornare a casa ogni volta che giochiamo a un vecchio capitolo come a uno nuovo. È un’idea che funziona e che rende la community attorno a questo gioco una delle più attive (modders) e esilaranti (youtubers e streamers) che troveremo nel magico mondo dell’internet.
Uno dei tanti pregi dei vari Fallout è sempre stato la quantità e qualità delle missioni secondarie. Questo capitolo è forse quello che ne ha la maggior quantità. Sono davvero tante: non solo ci vengono assegnate dai vari NPC con cui parliamo, ma le possiamo attivare anche solo passando vicino a due NPC che parlano tra di loro, o leggendo una nota trovata per terra in un edifico in rovina. La grande quantità di sidequest tuttavia non inficia la loro qualità. È vero, non tutte sono piene di adrenalina, non sempre avremo delle ricompense eccezionali, a volte dovremo solo andare a prendere della tinta verde per verniciare un muro. Però quello che si nasconde dietro ogni singola sidequest è un pezzetto di lore che Fallout 4 non ci racconta apertamente. Il motivo per cui quel particolare muro va tinto con quel preciso verde, è un pezzetto di storia della Boston in cui siamo stati catapultati. La ragione per cui il fanatico di “baseball” in Diamond City ci manda a cercare reliquie di quello che secondo lui è il baseball ci racconta la visione distorta della vita secondo un uomo vissuto tra radiazioni, predoni e scorpioni giganti. Ogni singolo elemento delle quest secondarie è lì per raccontare una storia.
Ma dove Fallout 4 brilla come mai prima è in quello che racconta senza nemmeno scrivere una singola riga di testo. C’è un Drive-In poco lontano da Sanctuary, lo Starlight Drive-In. Entrando nel bar e salendo le scale fino in cima, troveremo lo scheletro di un uomo steso su un materasso, con accanto una pistola, sul muro dei ritagli di giornale e sul davanzale un posacenere e una sigaretta. Questa scena da sola racconta il mondo di Fallout più di decine di quest e sidequest. Possiamo quasi immaginarla: era un giorno di lavoro qualunque per il proprietario dello Starlight Drive-In, un uomo magari panciuto, bassino e con dei bei baffi di cui andava fiero. In un momento di calma al bar, accende la radio proprio mentre al notiziario danno la notizia della caduta delle prime bombe. Con lo sguardo smarrito, il panciuto proprietario chiude il bar, sale in cima al locale che aveva costruito con i sacrifici di una vita e guarda senza leggere i ritagli di giornale attaccati al muro. Li aveva già letti centinaia di volte, lui aveva capito cosa stava per succedere. Si accende una sigaretta mentre osserva il suo Drive-In dall’alto. Non la finisce nemmeno, ma prende la pistola e prima di spararsi in testa grida: “Non mi avrete bastardi comunisti!”. Intanto, poco lontano da lì, nella vicina Lexington, due aspiranti Bonnie e Clyde sono intenti a rapinare la banca della città. Ormai era fatta: le borse erano piene di soldi e nel muro c’era un enorme buco. Bonnie stava caricando la macchina mentre Clyde passava le borse. Proprio in quel momento però, un boato. Poi un’onda d’urto di inaudita potenza. Ancora oggi gli scheletri dei due amanti sono lì, uno appeso al muro e l’altro per terra vicino alla macchina piena di soldi. Questi sono solo due esempi un po’ romanzati, ma il gioco è disseminato di immagini come queste. Basta esplorare e avere un po’ di fantasia. Il lavoro fatto da questo punto di vista è eccezionale, un po’ come avviene nei vari Souls, la lore di questo mondo non ci viene servita su un piatto d’argento, ma va cercata e immaginata.
La mappa è piccola
La mappa di Fallout 4 probabilmente non è molto più grande di quella di Fallout 3, tuttavia è estremamente densa. Andando in giro per le zone abitate, è quasi impossibile non essere distratti dalla presenza di qualche nemico, o una sparatoria nelle vicinanze, o un NPC o un mercante. Letteralmente ovunque c’è qualcosa da fare e prefiggersi come obiettivo quello di andare a fare una missione diventa quasi utopico per chi ama esplorare, visto che non faremo in tempo a sgomberare un edificio dai Rider che ce ne sarà uno subito dopo ripieno di Super Mutanti. Fuori dalle zone abitate invece gli incontri si fanno più radi e a volte capita di camminare per un po’ senza incontrare niente di significativo, almeno finché non arriveremo nella prossima cittadina.
È comprensibile aspettarsi una mappa più estesa in un gioco di nuova generazione, però c’è anche da dire che una mappa più grande avrebbe potenzialmente diluito la quantità di eventi possibili in ogni zona e questo sarebbe risultato in un enorme ammasso di niente. Girare per minuti senza una meta e senza incontrare niente alla lunga stanca, invece l’attuale disposizione di città, cittadine e zone vuote aiuta a tenere alta la concentrazione quando abbiamo voglia di spaccare il mondo e nel contempo aiuta a rilassarci quando vogliamo semplicemente andare in giro a esplorare.
Grafica antiquata e gameplay sempre uguale
Ormai siamo troppo assuefatti a grafiche da urlo, effetti particellari estremamente realistici ecc. Non è una cosa negativa, sia chiaro. È un fatto. Fallout 4 non ha niente di tutto questo. Non ha la grafica di Final Fantasy, né quella di Destiny. Le esplosioni non sono quelle di Just Cause e nemmeno quelle di Metal Gear Solid V. Graficamente, questo Fallout 4 è al di sotto delle altre grandi produzioni. C’è però una ragione: questo gioco deve tener conto di una miriade di cose che avvengono mentre giochiamo, indipendentemente da quello che stiamo facendo noi nel luogo in cui ci troviamo. Mercanti che girano per la mappa, attacchi casuali ai vari settlement e molte altre cose che accadono all’interno di un open world contemporaneamente, gravano sulle performance del sistema, sia esso console o PC. In fase di sviluppo, un gioco viene creato perché possa girare in modo stabile ed efficiente su una vasta gamma di sistemi, non solo su quelli high-end (leggasi PC di alta fascia, perché nemmeno le console attuali potrebbero processare tanti eventi e una grafica tanto pesante contemporaneamente). Perciò pretendere una grafica eccezionale e un open world vivo e pulsante come questo è irrealistico.
Ma se anche fosse, che problemi ha la grafica di Fallout 4? Il comparto grafico è comunque di buona fattura e spesso ci vengono regalati scorci di paesaggi mozzafiato. Gli effetti di luci e ombre sono soddisfacenti, i riflessi dell’acqua curati e anche i vestiti bagnati fanno la loro figura. Se qualcosa vogliamo criticare, quella è la presenza di diverse texture poco curate, ma è qualcosa a cui dovremmo essere abituati quando mettiamo le mani su un gioco della Bethesda. Probabilmente a breve uscirà qualche repack di texture HD come successe con Skyrim e se pure non dovesse succedere, ci sono sempre le mod.
Per quanto riguarda il gameplay invece, la solita critica che viene fatta spesso ai sequel è quella di avere lo stesso gameplay del predecessore. Ma se è un sequel dello stesso gioco, perché mai dovrebbe avere tante differenze? È un po’ come comprare un Final Fantasy aspettandosi di giocare a Devil May Cry. Eppure ci sono delle grosse differenze dal passato nonostante tutto. I marchi tipici del brand sono tutti lì, come è giusto che sia (il V.A.T.S. ad esempio, o i dialoghi a scelta multipla con opzioni di dialogo diverse a seconda delle stats), ma sono anche state fatte delle innovazioni radicali. Tre in particolare: il crafting, le power armor e il sistema di avanzamento
Il crafitng è la grande novità di questo capitolo. Presentata in grande stile allo scorso E3, è parte integrante delle nostre avventure in questo Fallout 4: non solo possiamo customizzare ogni arma e armatura in ogni singola parte, ma abbiamo anche la possibilità di creare veri e propri villaggi, con sistemi idrici, elettrici, difese, coltivazioni, negozi e persino rotte commerciali tra un villaggio e l’altro. Attivando un Power Beacon possiamo attirare dei settlers che si stabiliranno nel nostro villaggio e contribuiranno al suo sviluppo. In-game questo è giustificato dalla volontà di ripopolare il “Commonwealth” (come è chiamata l’area di Boston) e riportarlo al suo antico splendore, ma al di là delle motivazioni di lore, creare e sviluppare i villaggi è utile: non solo avremo dei posti comodi dove poter conservare i nostri beni più preziosi, ma, ad esempio, i negozi a volte potrebbero vendere oggetti leggendari.
Seconda novità, più sottile rispetto alla prima, è la gestione delle power armor. Alcuni potrebbero storcere il naso perché da oggetto raro e pregiato, ora sono diventate decisamente più comuni, tanto che anche alcuni Rider la posseggono. Questa scelta in effetti non sappiamo spiegarcela, se non con il fatto che ce ne sono di diverse qualità. In Fallout 4 la power armor ha un ruolo diverso da come è sempre stato: se prima non era che “un’altra armatura” (seppur molto più forte delle altre), ora è un vero e proprio equipaggiamento a sé stante, customizzabile e adatto a ogni tipo di personaggio, sia esso basato sulla forza e sugli attacchi melee oppure sulle armi da fuoco. Ogni upgrade dell’armatura (siano essi di torso, braccia, elmo, ecc) porta con sé dei bonus diversi. Indossare la power armor eliminerà inoltre i danni da caduta e aumenterà la quantità di peso trasportabile. Perfino indossare solo lo scheletro dell’armatura, senza avere effettivamente i pezzi equipaggiati, darà alcuni di questi bonus. L’unico contro è che utilizzarla ne consumerà le batterie, dei fusion core che troveremo in giro, sopratutto in vecchie fabbriche e istituti di ricerca.
Infine il sistema di avanzamento. Non abbiamo più la divisione tra skill e perk, ma a ogni level up possiamo decidere di aumentare un punto di statistica o uno dei tantissimi perk a disposizione. Ogni perk è disponibile una volta raggiunto un certo livello e un certo punteggio nella statistica da cui dipende, e alcuni di loro possono essere presi più volte in modo da aumentare la loro efficacia. Spesso l’ultimo livello di un perk non sarà un semplice miglioramento del bonus, ma aggiungerà qualcosa di totalmente nuovo all’abilità.
Troppi bug
È vero. Tra glitch grafici, quest buggate, clipping e sporadici fenomeni di cali di FPS e stuttering, Fallout 4 non si fa mancare niente. Teniamo a mente però due cose: il mondo di gioco è molto vasto e dinamico e riuscire a far funzionare tutto è un’impresa ardua per qualunque software house. Se a questo aggiungiamo il fatto che la software house in questione è Bethesda, allora ci rendiamo conto che non siamo davanti a niente di nuovo. Quando mai un gioco della Bethesda è stato tecnicamente impeccabile? Gli stessi problemi di questo Fallout li abbiamo visti e documentati in quelli precedenti e nei vari Elder Scrolls. Certo, Fallout 4 spesso trasmette su PC la sensazione di dover crashare da un momento all’altro, pur facendolo raramente. A volte la troppo alta mole di dati da processare rende il gioco ingiocabile sui sistemi più deboli, ma basta chiudere e riaprire per ritornare su livelli accettabili. In futuro molti di questi problemi verranno probabilmente risolti con qualche patch ufficiale, ma ancora una volta confidiamo molto sulla community di modders che già stanno lavorando e hanno anche rilasciato diversi fix per migliorare sensibilmente la qualità del gioco, sia da un punto di vista grafico che di stabilità.