Fairy Tail 2 Recensione

La chiassosa gilda delle fate sta per tornare in Fairy Tail 2 Recensione! Nonostante siano trascorsi diversi anni dalla sua conclusione, Fairy Tail continua a essere una presenza costante nel panorama dei manga e degli anime odierni. Con oltre 72 milioni di copie vendute e una serie animata che conta la bellezza di 328 puntate (OAV esclusi), l’opera più celebre di Hiro Mashima si prepara a ricevere il suo secondo adattamento videoludico con il titolo di Fairy Tail 2 per PlayStation 4, PlayStation 5, Nintendo Switch e PC via Steam.

Questo secondo capitolo esce a quattro anni di distanza dal primo ed è pubblicato nuovamente da Koei Tecmo che ha affidato ormai la saga allo studio Gust, famoso principalmente per la storica serie di Atelier. Lasciati a digiuno i fan di Atelier in questo 2024 – che si potranno comunque rifare il prossimo anno con l’arrivo di Atelier Yumia: The Alchemist of Memories & the Envisioned Land (trovate qui un link dedicato) – lo studio si è concentrato totalmente su Fairy Tail 2 con lo scopo di creare un prodotto più moderno rispetto a quello del 2020.

Il primo capitolo fu un esperimento da parte del team, che ha cercato di fondere l’esperienza maturata nel corso degli anni nel campo degli RPG con la proprietà intellettuale di Fairy Tail. Alla fine ne uscì un titolo piuttosto dimenticabile, con un lato tecnico arretrato e un sistema di combattimento funzionale ma poco coinvolgente. Saranno riusciti a migliorarsi con questo secondo tentativo? Vediamolo insieme nella Fairy Tail 2 Recensione.

Fairy Tail 2 Recensione | La Saga dell’Impero Alvarez

Se avete letto il manga o visto l’anime, conoscerete senz’altro l’atto conclusivo di Fairy Tail, pertanto non è difficile prevedere lo svolgersi degli eventi all’interno del gioco. In caso contrario, potreste imbattervi in degli spoiler dell’opera dato che si tratta a tutti gli effetti della trama originale di Fairy Tail e anche il continuo diretto del primo gioco uscito nel 2020 sulla vecchia generazione di console e su PC (trovate qui la nostra recensione).

In compagnia di Natsu, Happy, Lucy e gli altri membri della gilda, potremo rivivere l’evento culmine dell’opera. Fairy Tail 2 copre per intero l’ultimo arco narrativo della serie che vede scontrarsi la gilda di Fairy Tail contro Zeref dell’Impero Alvarez e dei suoi soldati d’élite, i Spriggan 12, e proseguendo la trama fino al combattimento contro il Drago Nero, Acnologia. Al termine della campagna principale, sarà possibile continuare le avventure di Natsu e compagnia in una storia originale dal titolo “Key to the Unknown” che si svolge dopo gli avvenimenti dell’Impero Alvarez.

I dialoghi hanno subito un restyling all’interfaccia. Niente più dialoghi a fumetto, ma solo linee di testo in basso con il nome di chi sta parlando. Personalmente lo ritengo un passo indietro rispetto allo stile del primo Fairy Tail.

Se parliamo invece della trama originale di Fairy Tail 2, il gioco rimane fedele alla controparte cartacea, seppur con qualche allungamento necessario a rendere il titolo più longevo e variegato. Oltre alla campagna principale, della durata di 20 ore circa, ci sono anche una serie di missioni secondarie sbloccabili esplorando la vasta mappa di gioco.

Si capisce fin da subito che queste missioni secondarie – non canoniche, ci tengo a precisarlo – hanno lo scopo di allungare il brodo, trattandosi principalmente di fetch quest. Discorso diverso per quanto riguarda il Fairy Tail Diares che, stranamente, il gioco le raggruppa come missioni secondarie.

Il Fairy Tail Diares racchiude una serie di eventi in cui i personaggi della gilda parlano tra di loro, sbloccando degli eventi unici che vanno ad approfondire i legami dei singoli personaggi. Una chicca niente male per i fan della serie, ma non le considererei affatto delle missioni secondarie dato che non dobbiamo fare assolutamente nulla se non quello di leggere i dialoghi dei personaggi.

Ultima nota riguarda il fanservice all’interno del gioco, su cui l’opera originale ha da sempre fatto leva. Onestamente, in questo capitolo non mi è sembrato particolarmente invasivo, probabilmente per via dell’arco narrativo più serio rispetto al resto della serie.

Il nuovo sistema di combattimento di Fairy Tail

Anche se il risultato non fu dei migliori, una cosa che ho apprezzato molto del primo Fairy Tail è il fatto che non seguiva le orme degli altri grandi shonen manga. Quando si parla di tie-in basati su questo genere di prodotti, si tende spesso ad associarli ai picchiaduro – arena fighters perlopiù – oppure ai musou, ma nel caso di Fairy Tail parliamo di un RPG con combattimenti a turni.

Ma Fairy Tail 2 stravolge il combat system del precedente capitolo prendendo una deriva più action. I classici combattimenti a turni del primo capitolo non esistono più e si è passati alla formula dell’Action RPG con combattimenti in tempo reale. Adesso le nostre azioni e quelle degli avversari non saranno più divise dai turni, ma si potranno sovrapporre per rendere gli scontri più coinvolgenti. Anche le griglie sui cui erano posizionati i nemici non esistono più e adesso si combatte direttamente sul campo di battaglia in tempo reale, abbinando colpi normali a quelli speciali per creare delle vere e proprie combo.

Scritto così sembra che possiamo attaccare di continuo i nemici senza limiti, ma non è così. Si possono sferrare fino a tre attacchi base consecutivi – il numero degli attacchi può aumentare potenziando il personaggio – e concludere con le mosse speciali. Per eseguire un attacco normale però dobbiamo attendere che il cerchio situato in basso sullo schermo si riempia nuovamente. Eseguendo una parata la barra non si riempie, ritardando così la nostra azione successiva.

La barra del mana è stata rimossa e sostituita con una barra formata da piccoli quadrati verdi che si riempiono ogni volta che infliggiamo danno da attacchi base all’avversario. Nelle prime fasi dei combattimenti si parte con quattro quadrati verdi per poi aumentare con l’aumento di livello del Fairy Rank, il tutto durante il combattimento in tempo reale. Il Fairy Rank attiva anche delle mosse speciali eseguite da personaggi non giocabili che incontreremo durante la nostra avventura.

Già qui si nota una prima incrinatura di un sistema di combattimento si rinnovato, ma che al tempo stesso si porta dietro un grandissimo fardello: la ripetitività. Pur essendo un action RPG, i tasti che premeremo saranno essenzialmente tre: attacchi normali, attacchi speciali e parata. Quando ho affrontato più nemici contemporaneamente, ho notato che utilizzavo sempre le stesse mosse. È vero che la barra del mana si consuma in base alla potenza dell’attacco, ma è anche vero che è facilmente ricaricabile

Il party è formato da tre personaggi a nostra scelta e disponibili in base alla parte di storia che si sta affrontando. Durante i combattimenti è possibile modificare il party in tempo reale senza limiti, sostituendo i membri attivi con quelli in panchina. Ogni membro ha una propria affinità e un elemento caratteristico: Natsu ad esempio predilige gli attacchi magici infuocati, mentre Gray quelli di ghiaccio, Wendy funge da healer del gruppo, Erza da attaccante con danni da taglio e così via per ogni elemento della Gilda. Il fatto di poter scambiare i membri del party anche durante i combattimenti rende quest’ultimi ancora più strategici.

Fairy Tail 2 adotta anche un sistema di break guard, qui chiamato Break Gauge, che consiste nel rompere la guardia dell’avversario per infliggere più danni mentre è stordito. Il personaggio che spacca la guardia del nemico può attivare successivamente un potente attacco combinato con un altro membro del party, il Link Attack. Questo attacco fornisce dei bonus in base al personaggio che lo sta eseguendo e infliggono dei danni elementali maggiorati.

Il Break Gauge è ben visibile sullo schermo, proprio sopra la barra degli HP dei nemici. Nei nemici base è molto corta e facile da infrangere, mentre i boss dispongono di più barre, rendendo il Break Gauge più difficile da attivare; attivandolo sui boss però è possibile scatenare un attacco ancora più potente del Link Attack, l’Unison Raid. L’attacco avviene sempre in combinazione con due membri del party, avviando una semi cutscene che cambia in base ai personaggi coinvolti. Se i personaggi sono emotivamente legati tra di loro, l’attacco in questione sarà unico e più potente.

Troviamo infine anche un sistema di risveglio dei personaggi che alterano le statistiche del personaggio che l’attiva. Premendo nuovamente il tasto del risveglio si attiva una mossa speciale che va anche a modificare l’aspetto del personaggio, anche se non in maniera permanente.

Progressione dei personaggi

Dal sistema di combattimento – che come avete visto è completamente diverso rispetto al primo Fairy Tail  – passiamo adesso alla progressione dei personaggi. Ogni eroe della Gilda di Fair Tail dispone di tre diversi alberi delle abilità chiamati Magic Origins e si suddividono in: Spirit, Skill e Strenght.

Ogni albero permette di sbloccare mosse diverse e aumentare delle statistiche ben precise (HP, Attacco, Difesa e così via). Le mosse sono davvero tante e grazie all’albero delle abilità si possono anche potenziare rendendole più potenti. Questo vale per tutte le mosse, anche le prime disponibili all’inizio del gioco.

Ogni personaggio dispone di un set di sei mosse speciali da poter equipaggiare in battaglia. Al contrario del party, che può essere sostituito in qualsiasi momento in tempo reale, le mosse non possono essere sostituite e bisogna equipaggiarle prima di entrare in battaglia. Il consumo di mana (i quadratini verdi) varia in base alla mossa utilizzata.

A questo si aggiunge anche un sistema di oggetti craftabili o acquistabili dal mercante chiamati con il nome di Lacrima all’interno del gioco. Ogni Lacrima fornisce un bonus al personaggio che la equipaggia. Si possono equipaggiare fino a tre Lacrima contemporaneamente, indipendentemente dalla loro affinità con il personaggio.

Tecnicamente arretrato

Non sono il tipo da giudicare un libro dalla sua copertina, ma per avere una recensione il più completa possibile è anche giusto giudicare i vari aspetti del gioco, come la grafica. Fairy Tail 2 si presenta fin da subito con dei buoni modelli utilizzati per i personaggi principali, ma lo stesso non si può dire per le loro animazioni: legnose, a volte goffe e prive di emozioni, ma soprattutto lente. Avrei velocizzato alcune animazioni durante i combattimenti, in particolare quelle delle mosse speciali, per rendere i combattimenti più rapidi e meno tediosi.

Discorso diverso durante le cutscene che ricordano molto quelle di One Piece Pirate Warriors, la serie musou sviluppato da Omega Force e sempre pubblicato da Koei Tecmo. Qui si nota una maggiore cura nei dettagli, ma non basta a compensare il basso comparto grafico del gioco.

Le magagne si notano ancora di più una volta usciti dalla città di Magnolia. Fairy Tail 2 è un open world e come tale permette di esplorare in lungo e in largo la mappa. Le aree sono diverse tra loro, ma allo stesso tempo risultano anonime e fine a sé stesse. I principali punti d’attrazione sono segnati sulla mappa ed è possibile spostarsi rapidamente grazie ai falò che sbloccheremo lungo il nostro cammino; gli stessi vengono utilizzati per assistere agli eventi speciali del Fairy Tail Diares.

Alcune zone saranno bloccate e saranno accessibili solo dopo aver sbloccato un’abilità specifica, in stile Metroidvania per intenderci. La mappa è comunque molto grande e comprende tutta la regione di Fiore e oltre. Purtroppo, maggiore è la grandezza e maggiori saranno le probabilità di trovarsi in una zona vuota. Si, ci sono alcuni forzieri segnati sulla mappa e alcuni collezionabili, ma nulla che invoglia il giocatore a continuare l’esplorazione dopo aver terminato il gioco (eccezione fatta per la nuova storia originale).

Fairy Tail 2 Recensione | Verdetto Finale

Koei Tecmo e Gust ci riprovano con Fairy Tail 2, ma il risultato finale è una via di mezzo. Sulla trama non si discute, rimane l’arco narrativo più interessante di tutto Fairy Tail, e questo potrebbe già di per sé soddisfare le aspettative di un fan della saga. Il gameplay ha subito un cambiamento drastico, ma adesso è molto più in linea con l’atmosfera di Fairy Tail. Nonostante tutte le ottime aggiunte al titolo in termini di gameplay, il sistema di combattimento risulta essere comunque fin troppo ripetitivo.

Il comparto tecnico rimane uno dei tanti difetti di Gust che si porta dietro ormai da diverse generazioni. I modelli dei personaggi rimangono coerenti con l’opera, anche se le animazioni lasciano alquanto a desiderare, ma il livello grafico generale rimane piuttosto vetusto, in particolar modo le ambientazioni risultano essere spesso anonime.

Fairy Tail 2 si muove tra alti e bassi. Giocandolo mi è sembrato avere tra le mani un prodotto dal grande potenziale, ma probabilmente il budget ha influito su alcuni aspetti del gioco. Lo ritengo comunque un prodotto migliore del precedente capitolo dal punto di vista ludico, anche se non di moltissimo.

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