Fairune

Tantissimo tempo fa, ai tempi delle console Sega, prese il via una saga di giochi di ruolo un po’ di nicchia ma molto amata, che continua tutt’oggi nonostante come concept sia cambiata radicalmente. Stiamo parlando di Y’s, un tipo di gdr molto atipico per quell’epoca di turni e strategie, in cui per sconfiggere i nemici bastava camminare contro di loro, esplorando nel frattempo il mondo tra dungeon e puzzle alla Zelda. I ragazzi del team Skipmore, aiutati da Circle Entertainment, hanno deciso di tentare ai giorni nostri un semplice gioco di ruolo a 8 bit con lo stesso concetto di base, uscito inizialmente su cellulari, e adesso anche su Nintendo 3DS. Vediamo dunque di cosa si tratta.

Fairune Recensione

Battaglia di testate

La storia non è certamente ciò che illumina questo titolo, e come spesso accade è infatti più che altro una scusante per iniziare a giocare. Il mondo è in pericolo, solamente un guerriero prescelto può salvarlo, e tutto il resto. E infatti la nostra protagonista, seppur priva di una vera e propria identità, è colei che pare essere destinata a riportare la pace su questo mondo invaso ormai dai mostri.

Con una visuale dall’alto, muoveremo quindi il nostro personaggio nelle quattro direzioni in puro stile The Legend of Zelda, tuttavia, come già detto, una volta ottenuta la spada, per colpire i nemici basterà andar loro incontro. Tuttavia non c’è un sistema di forza o di punti vita degli avversari, dipende invece tutto esclusivamente dal proprio livello. Un libro in nostro possesso ci dirà qual’è il tipo di mostro che è più adatto al nostro livello attuale, e una volta affrontato, questo verrà sconfitto con un colpo soltanto, elargendoci punti esperienza ma infliggendoci anche un punto di danno. Avanzando di livello, tuttavia, cambierà tutto, dato che questo titolo non permette il “farming” di esperienza con una soluzione ben architettata. Difatti sconfiggendo nemici di livello più basso di noi non verremo più danneggiati ma allo stesso tempo non otterremo più alcun punto esperienza, mentre tentare di colpire nemici più potenti di noi risulterà in un danneggiamento della sola eroina, senza alcun effetto sull’avversario. Questo significa che a ogni livello potremo avanzare solamente sconfiggendo un unico tipo di mostro, cosa che rende decisamente interessante il tutto dato che non accadrà mai di trovare luoghi sbilanciati, nel bene o nel male, rispetto alle nostre potenzialità.

Il combattimento, sebbene unico nel suo genere, non è comunque il principale scopo del gioco, che risiede invece nei suoi enigmi. Per proseguire nella storia dovremo infatti risolvere i più disparati puzzle, tra gemme da recuperare e posizionare nei punti giusti, alberi da tagliare, ma addirittura trovare, con buon occhio, strade segrete e ben nascoste tra alberi che si differenziano dagli altri solo per piccoli particolari. Le mappe sono molte e davvero variegate, oltretutto sono una specie di enigma esse stesse, dato che sono collegate sui bordi laterali e sui bordi superiore e inferiore, come se fossero effettivamente un piccolo mondo rotondo.

Fairune Recensione

Corto ma intenso

Fairune, purtroppo, non è una enorme sfida né con i suoi combattimenti, né con i suoi enigmi, che possono, a dir tanto, tener bloccato l’utente per lunghi minuti ma non riescono mai a bloccare il gioco per troppo tempo. Persino restando fermi a cercare di risolverli per svariati minuti, si raggiunge facilmente la fine del titolo entro le due ore di tempo. Nonostante ciò, è molto divertente e ricalca bene le emozioni di un tempo, diventando classificabile più come breve esperienza divertente piuttosto che videogioco stesso. Sono presenti anche degli achievement che possono portare un po’ di rigiocabilità, come il terminare il gioco in un’ora, oppure il trovare tutti gli oggetti e tutti i mostri del titolo.

Fairune Recensione

[signoff icon=”quote-circled”]Fairune si dimostra essere un gioco molto semplicistico e diretto, tuttavia estremamente godibile. Con il suo fascino retro riesce comunque a essere appassionante, e può darsi che la sua cortissima durata sia anche un piccolo pregio, che permette al gusto da videogiocatore di non andarsene mai, dall’inizio alla fine.[/signoff]

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