Exist Archive: The Other Side of the Sky – Recensione

Anche i migliori sbagliano e il mondo dei videogiochi non è di certo esente da questa regola universale. tri-Ace è una software house giapponese che dalla sua fondazione a oggi ha dato vita a numerosi progetti quasi tutti estremamente interessanti, nell’ultimo periodo però le cose non sono andate esattamente per il verso giusto.

Recentemente infatti la sua serie di punta, Star Ocean, è sbarcata su PlayStation 4 con un quinto episodio assolutamente da dimenticare a causa di numerosi difetti sia a livello narrativo che di gameplay. L’altro cavallo di battaglia, Valkyrie Profile, è ormai lontano dalle scene videoludiche dal lontano 2006 ma proprio al termine dell’anno in corso è giunto anche in occidente Exist Archive: The Other Side of the Sky, una sorta di seguito spirituale che ne raccoglie l’eredità traghettandola però in un contesto fantascientifico.

Exist Archive The Other Side of the Sky

Senza scendere troppo nei dettagli, il comparto narrativo di Exist Archive si sviluppa attraverso numerosi capitoli nei quali verrà esplorata non solo la quest principale ma anche lo stretto rapporto che si instaurerà tra i dodici protagonisti. Questi giovani ragazzi sono legati l’uno all’altro da un comune destino che li ha strappati di prepotenza al loro pianeta natale, la Terra, per catapultarli in un mondo alieno e pieno di insidie. Ben presto capiranno loro malgrado di trovarsi nel bel mezzo di un conflitto tra creature dai poteri soprannaturali, le quali si riveleranno fin da subito ambigue nelle intenzioni e gran poco affidabili. Nonostante possa sembrare estremamente classica, la narrazione riserva alcune sorprese fin dai primi istanti di gioco e tratterà temi come l’immortalità in maniera tutt’altro che banale. Certo, manca l’epicità della mitologia scandinava che era alla base della serie Valkyrie Profile, Exist Archive però riesce comunque a difendersi più che dignitosamente e ad offrire al giocatore un’esperienza ugualmente appagante.

Nonostante appartenga al macro genere dei giochi di ruolo giapponesi, Exist Archive: The Other Side of the Sky non è esattamente il tipico titolo a cui molti appassionati sono abituati. Il mondo di gioco è infatti composto da ambientazioni completamente bidimensionali, questo significa che anche i dungeon possiedono la medesima conformazione e la loro esplorazione sarà quindi soggetta a regole ben specifiche. Se temete che ciò conduca ad una loro semplificazione potete star tranquilli: nonostante la bidimensionalità ogni labirinto è strutturato in più aree all’interno delle quali è richiesta una certa abilità nel platforming per poter raggiungere ogni segreto in esse contenuto. Cercando un parallelo, l’esplorazione ricorda un po’ quella che si può trovare nei titoli appartenenti al noto genere dei metroidvania e questo grazie soprattutto alle numerose abilità che i protagonisti acquisiranno durante la main quest. La complessità della mappa interconnessa di un Super Metroid o un Castlevania: Symphony of the Night non verrà mai raggiunta ma è comunque piacevole osservare come tri-Ace si sia fatta influenzare da altri generi per dare vita a questo Exist Archive.

Exist Archive The Other Side of the Sky

Per quanto riguarda il battle system, anche in questo caso l’influenza dei Valkyrie Profile è ben evidente. Exist Archive utilizza infatti una variante di quanto visto in passato apportando soltanto minime modifiche alla formula. Una volta venuti a contatto con un nemico presente nella location si verrà trasportati in un’apposita arena e lo scontro avrà inizio. Qui avremo il classico schieramento in due fazioni, nemici contro party di eroi, e le fasi di attacco e difesa saranno rigidamente scandite da un sistema a turnazione classica; è tuttavia nella partecipazione attiva del giocatore durante tutta la durata del combattimento che si può individuare la particolarità più interessante di questo titolo.

Durante l’attacco si avrà a disposizione una barra d’azione, comune per tutto il party, che verrà “consumata” mano a mano che ognuno dei quattro personaggi eseguirà una azione. I comandi relativi alle azioni possono essere impartiti sia utilizzando i quattro tasti frontali della console che l’apposito menù di selezione, attenzione però perché ogni decisione presa verrà eseguita in tempo reale dal combattente in questione. Vien da sé che per ottenere maggiori danni sia necessario generare combo sufficientemente lunghe e utilizzare quindi principalmente i tasti cerchio, quadrato, croce e triangolo per una maggiore velocità di input. Anche la fase di difesa segue le medesime regole e all’inizio del proprio turno sarà sempre possibile eseguire un minimo di pianificazione cambiando la posizione di ogni personaggio o modificando parte delle sue abilità.

Fino ad ora tutto sembra perfettamente confezionato per fare di Exist Archive un signor JRPG, purtroppo però, proprio come si diceva in apertura, anche i migliori sbagliano! Il primo vero difetto del titolo tri-Ace lo si può riscontrare nella scarsa varietà delle quest a disposizione, molte delle quali richiedono semplicemente di eliminare il boss del dungeon o un determinato numero di nemici. Anche il sistema di sviluppo del party non soddisfa pienamente e in alcuni frangenti ci si aspetterebbe di poter fare qualcosa di più dal punto di vista della personalizzazione. Elementi di questo tipo sono di primaria importanza in un gioco di ruolo da decine e decine di ore in quanto contribuiscono a rendere più vario un gameplay che altrimenti non tutti sarebbero disposti a digerire per l’intera durata della main quest.

Fortunatamente i passi falsi sono stati circoscritti a quanto appena illustrato, tanto che il comparto audiovisivo raggiunge un livello qualitativo davvero buono. Il titolo utilizza uno stile che è palesemente preso in prestito dall’animazione giapponese, nonostante ciò però esso possiede comunque una forte personalità e questo grazie all’originale deriva fantascientifica di personaggi e ambientazioni. La colonna sonora a opera di Motoi Sakuraba, pur non raggiungendo mai vette di eccellenza, riesce a essere gradevole e ad accompagnare in maniera adeguata ogni passo del giocatore, mentre è assai apprezzabile la presenza del dual audio giapponese-inglese.

Exist Archive The Other Side of the Sky

Exist Archive: The Other Side of the Sky poteva essere un vero capolavoro ma è risultato essere “solo” un buon gioco. Visto il pedigree di tri-Ace ci aspettavamo grandi cose, nonostante questo il titolo è comunque assai godibile e questo grazie anche al collaudatissimo sistema di combattimento. La struttura dei dungeon è poi assai piacevole e richiede un tipo di interazione decisamente più attiva rispetto ad altri JRPG. Manca purtroppo la varietà, difetto non da poco quando si tratta di prodotti simili, poiché dopo l’ennesima quest trascorsa a spazzar via nemici qualche esitazione nel continuare l’avventura può sorgere anche nel più accanito dei fan. Se però ciò non vi scoraggia Exist Archive: The Other Side of the Sky potrebbe valer la pena di essere giocato, soprattutto perché è davvero un bello spettacolo da vedere, sentire e anche leggere!

7.4

Pro

  • Visivamente molto originale
  • Sistema di combattimento divertente
  • Personaggi ben caratterizzati

Contro

  • Poca varietà nelle quest
  • Sviluppo personaggi non eccelso
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