Ever Oasis – Recensione
Grazie ai Nintendo Direct che ci vengono presentati di tanto in tanto, otteniamo annunci di giochi in uscita, spesso inaspettati, con tanto di trailer e spiegazioni dettagliate. Ever Oasis è stato presentato all’E3 2016, durante un Direct che ci ha mostrato un interessante Gioco di Ruolo in stile Action e con componenti gestionali. Il trailer che prometteva combattimenti in un environment open-world, grafica colorata e accattivante, personaggi pucciosi e ben caratterizzati, e una gestione delle risorse per costruire e migliorare la propria oasi ha portato un certo hype in tutti coloro che amano questo tipo di titoli, soprattutto per amanti di ciò che fu Fantasy Life. Tuttavia, con il gioco alla mano, possiamo veramente affermare che tale promessa sia stata mantenuta?
E’ ora di diventare Capo Oasi
La storia di Ever Oasis narra di un deserto dove un tempo i Bulbini, simpatiche creaturine con un bulbo nel cuore, facevano crescere rigogliose oasi grazie al potere dell’acqua. Queste oasi servivano non solo a far vivere insieme affiatate comunità, ma anche a tenere al sicuro tutti gli abitanti dalla minaccia del Caos. Tale entità maligna infatti si propaga misteriosamente, mietendo vittime, ma viene tenuta lontana dall’energia benefica delle oasi e dei loro arcobaleni di felicità. Il protagonista della vicenda è Tethu (il nome possiamo cambiarlo come più ci aggrada, così come il suo aspetto in una personalizzazione abbastanza limitata), fratello Bulbino di un importante Capo Oasi chiamato Nour. Quest’ultimo tiene molto a noi e al nostro talento da futuro Capo Oasi, dunque ci darà svariate mansioni che fungeranno da tutorial per il gioco vero e proprio.
Un brutto giorno, però, le piante del caos iniziano a crescere all’interno dell’oasi, portando tutto alla rovina, così Nour ci tramuterà in un bulbo per salvarci la vita. Ecco così che torneremo alla nostra forma originale solo tramite il contatto con una fonte d’acqua, l’unica rimasta nel deserto, dove vive anche l’ultimo spirito dell’acqua Esna. Insieme i due, coscienti del fatto che le altre oasi non esistono più per colpa del Caos, decideranno di costruire l’oasi più grande e protetta che sia mai esistita. Riusciranno nella loro impresa?
Action mascherato da gestionale
Una volta diventati Capo Oasi, sarà necessario fare del nostro meglio per far crescere la comunità il più possibile. Non appena l’oasi verrà creata, verrà subito un Bulbino visitatore incuriosito che ci chiederà una mano con una piccola quest, la quale una volta risolta lo convincerà a diventare un vero e proprio residente. I Bulbini che decidono di trasferirsi in città sono in grado di aprire dei carinissimi negozi chiamati Bulbotteghe, che dovremo rifornire personalmente di materiali ma che in cambio spartiranno con noi i loro guadagni. Ed ecco che da qui, ogni giorno di gioco, attireremo nuovi visitatori tra cui nuovi Bulbini che dovremo convincere a restare nell’Oasi, e i Pingufi che invece verranno solamente ad acquistare merci nelle Bulbotteghe ogni giorno. Più renderemo felici i commercianti donandogli materiali, più visitatori attireremo, e di conseguenza, più saremo in grado di far salire l’oasi di livello così da ingrandirla sempre più in un circolo vizioso veramente remunerativo.
Passeremo quindi giornate a osservare l’andamento dell’economia, parlare con i visitatori, usare la nostra magia del vento per generare piccoli tornado così da spazzare via la sabbia e far cadere i frutti dagli alberi per ottenere materiali. Ma possiamo goderci la nostra vita da Capo Oasi? Naturalmente non sarà tutto così semplice.
Per ottenere molti materiali e trovare Bulbini e membri di altre razze sparse per il deserto in cerca di un luogo in cui vivere, dovremo farci coraggio e addentrarci fuori dall’oasi. Una volta usciti dalla comunità, il gioco si trasforma in un gioco di ruolo action, in cui, armati di spada, potremo esplorare il deserto ed entrare nei dungeon, attaccando i nemici usando attacchi deboli, forti, e una schivata sempre evergreen. La difficoltà non è particolarmente impegnativa, forti anche della barriera magica che ci dona un gran quantitativo di punti vita extra a seconda di quanti sono felici al momento gli abitanti dell’oasi.
Una volta invitati ad abitare con noi alcuni avventori, avremo la possibilità di sceglierne due per accompagnarci nei nostri viaggi, aiutati dal fatto che ogni personaggio possiede un’abilità particolare per risolvere alcuni enigmi, e diverse armi efficaci contro i vari tipi di mostri. La nostra giornata quindi probabilmente si vivrà in svariati step a cui ci abitueremo molto presto, come parlare coi nuovi visitatori, scoprire i loro bisogni, rifornire i negozi, usare il Sintetizzafiore a casa nostra per creare nuove armi e oggetti, e infine uscire nell’oasi per ottenere materiali, salvare nuovi personaggi, accumulare esperienza ed esplorare i dungeon. Quando calerà la notte torneremo a casa a dormire (dato che di notte i mostri sono molto più forti e non è consigliato restarsene nel deserto).
Tra le meccaniche descritte e l’impatto visivo, di sicuro l’effetto sembra essere tutto perfetto, tuttavia i difetti iniziano a venire a galla una volta grattata un po’ la superficie. Il difetto più grande di Ever Oasis è la sua finta natura gestionale, poiché i visitatori che verranno nell’Oasi e le cose da fare per avere successo e potenziare la nostra comunità sono tutte cose scriptate. In pratica non importa chi giocherà o quante volte cominceremo una nuova partita: i visitatori saranno sempre quelli, verranno sempre nello stesso momento, e apriranno sempre gli stessi negozi. Con una parte amministrativa così deludente non ci aspettavamo anche un pressappochismo nella sezione dei combattimenti, dove spesso e volentieri le telecamere prenderanno vita propria facendoci morire di frustrazione (soprattutto quando dovremo combattere nemici aerei).
Persino le armi, nonostante un bellissimo cambio grafico a seconda dell’equipaggiamento indossato, non possiedono particolari proprietà che possano farci scegliere l’una o l’altra in maniera strategica, bensì potenzieranno tutte solo il valore di attacco, forzandoci sempre nella scelta della più potente disponibile al momento. Non parliamo poi dell’intelligenza artificiale dei compagni di squadra, che partiranno spesso all’attacco in maniera suicida: fortunatamente avremo in qualunque momento la possibilità di controllare a nostro piacimento ognuno dei tre membri del party, ma evitare che qualcuno faccia sciocchezze è piuttosto impegnativo.
Riguardo l’ambito tecnico non abbiamo nulla da recriminare, data la grafica colorata, piacevole, e con un character design decisamente ispirato e apprezzabile. C’è da dire tuttavia che il doppiaggio manca del tutto e che le tracce musicali sono poche e decisamente ripetitive.
In conclusione
Ever Oasis è stato presentato come un titolo di punta, e si maschera da tale quando in realtà, grattando sotto la superficie, è breve e pieno di difetti. Sicuramente può essere un acquisto adatto ai neofiti del genere e coinvolge con personaggi simpatici e dalle improbabili fattezze, così come con le sue meccaniche che ci daranno l’impressione di essere noi ad avere il controllo degli eventi quando in realtà non è così. Per tutti gli altri, Ever Oasis si presenterà solo come un ibrido che cerca di fare due cose diverse, fallendo però in entrambi gli ambiti: corto ed estremamente ripetitivo.
Pro
- Graficamente adorabile
- Può dare diverse soddisfazioni sulla breve durata
- Cambio effettivo del personaggio col cambio di equipaggiamento
Contro
- Breve
- Ripetitivo
- Troppo facile
- Problemi di telecamera
- Ibrido che cerca di fare due cose insieme senza riuscirci.