Europa Universalis III – Recensione Europa Universalis III
Se la domanda è "può emozionarci il mutare dei colori in una cartina geografica?" la risposta affermativa ha un nome ed è Europa Universalis III, gioco di strategia e gestione in tempo reale a stampo storico, e ora che si ripresenta in questa sua nuova versione chiamata "complete", contenente le sue due espansioni, lo è ancora più palesemente.
Una serie che merita la sua fortuna.
E’ raro incontrare giochi che non sacrifichino accuratezze e tecnicismi in favore di un presunto gameplay, che in realtà spesso fa tendere solo ad un impoverimento di ciò che il prodotto può offrire anche per chi viene definito "Giocatore medio". E’ ancora più raro trovare dei giochi che invece con l’accuratezza e il tecnicismo tengono un così proficuo sposalizio con l’intuitività, che proprio questo gioco riesce a proporre in modo sempre più efficace con l’ avanzare delle sue incarnazioni. In Europa Universalis III – Complete, che include anche le espansioni "In Nomine" e "Napoleon’s Ambition", potremmo scegliere praticamente qualsiasi fazione apparsa sulla faccia della terra tra il 1399 e il 1821 e guidarla cambiandone la storia, nel bene o nel male.
L’Etat c’est moi.
Nonostante lo svantaggio rispetto ad altri titoli di non avere battaglie godibili sia visivamente che a livello tattico, Europa Universalis III ci permette di avere a disposizione una vastissima possibilità di scelta tra opzioni diplomatiche e interne al nostro stato. Dalle riforme religiose ai matrimoni reali ogni cosa avrà una sua conseguenza, ad esempio ci potremmo ritrovare coinvolti in prima linea in inaspettate guerre di successione o al cospetto di rivoltosi religiosi con cui potremmo decidere di trattare o al contrario reprimerli nel sangue. Dovremo giocare bene le nostre carte, stringere alleanze e formare coalizioni, magari guadagnandoci in territori o in prestigio internazionale, ma ogni guerra ha i suoi svantaggi e non può durare troppo a lungo, pena le rivolte interne che potrebbero rendere più debole di prima il nostro stato o addirittura farne cambiare del tutto il sistema politico senza che ciò rientrasse tra i nostri piani futuri.
Infatti, anche se il giocatore è padrone delle sue scelte, ad ogni sua azione corrisponderà una reazione che potrebbe divenire totalmente incontrollabile e in ciò vi è il grande pregio di Europa Universalis III. Non avremo mai tra le mani una nazione invincibile in grado di conquistare il mondo intero senza che faccia i conti con sè stessa e con i suoi rivali, ma forse è questo grande pregio che ci porta ad usare saggezza nelle scelte e che fa ritenere Europa Universalis un prodotto per appassionati: dovremo avere lungimiranza verso il futuro e piacere della politica.
War never changes.
Come già detto, in Europa Universalis III non avremo la facoltà di poter apprezzare nel dettaglio le battaglie che si svolgono sul campo, tuttavia ciò non le rende di certo più semplici o meno avvincenti. A differenza di altri titoli, qui le guerre avranno sempre un chiaro casus belli (Motivo di Guerra) dopo il quale avverrà l’inevitabile scontro tra le due coalizioni e al quale seguirà un epilogo con un trattato di pace più o meno pesante per gli sconfitti.
Arrivare a questo epilogo nel migliore dei modi non è cosa facile, dato che dovremo ben gestire la disposizione degli uomini sotto il nostro comando nei vari territori e fare in modo che i nostri eserciti siano equilibrati nel numero per non pesare troppo sul mantenimento e nella composizione tra fanti, cavalieri e artiglieria, in modo che possano efficacemente rispondere agli attacchi del nemico. La maggior parte delle volte, prima di poter chiedere un territorio in un accordo di pace a noi favorevole dovremo occuparlo con le nostre forze, ma come già detto dovremo fare in fretta affinché non ci sia un’eccessiva stanchezza di guerra in patria e che questa non porti i nostri alleati a ritirarsi dal conflitto lasciandoci soli e indeboliti. Insomma, l’ azione forse non si vede, ma si sente e non essendo un gioco a turni ciò non è sempre facile da gestire.
Gestire… fatica che porta soddisfazione.
Europa Universalis III anche se è tuttora considerato un gioco non alla portata di tutti, è sicuramente molto godibile grazie a uno schema abbastanza intuitivo. Certo, ciò non vuol dire che tutto sarà una passeggiata com’è stato già detto, ingraziarsi i principi elettori del sacro romano impero per avere il proprio Re come nuovo imperatore, dover evitare rivolte interne per non dover scendere a compromessi, usare spie, mercanti, coloni, cambiare sistema politico magari divenendo una monarchia amministrativa o una repubblica: tutto ciò è qualcosa che necessità di pazienza e meditazione, e aumentare la velocità di gioco per far trascorrere il tempo alle volte può avere solo il risultato di farci perdere l’ occasione di poter gestire meglio il sorgere di nuove occasioni o problemi magari inaspettati.
In parole povere non è un gioco in cui tutto fila liscio con facilità, ma quando ciò avviene grazie alle nostre oculate scelte di certo non potremo che esserne fieri e immedesimarci in quello che siamo riusciti a fare. E’ inoltre da sottolineare la presenza nel gioco di un’ottimo multiplayer che ci permetterà, oltre alla possibilità di avere a che fare con altri giocatori umani competitivamente, anche di gestire con altri giocatori il medesimo stato, amministrandone così i diversi aspetti con più efficacia e facilità.
Conclusione.
Ora che nella sua versione Complete contiene le sue due espansioni che ne dilatano lo spazio temporale aggiungendovi nuove opzioni che lo rendono ancor più gradevole e profondo, Europa Universalis III si impone con maggior forza come titolo leader del suo genere per appassionati e non, che potranno esserne contenti. Non un gioco di guerra quindi, ma piuttosto di gestione ampiamente approfondita e dettagliata anche aldilà dei conflitti.