Escape from Monkey Island – Recensione Escape from Monkey Island
"Sono Guybrush! Guybrush Threepwood Temibile pirata!"
Chi avrebbe mai immaginato di sentir riecheggiare la celeberrima frase del protagonista di una delle avventure grafiche più famose per Pc sulla nostra Playstation 2? Cari videogiocatori, armate i vostri "vascelli" e issate il Jolly Roger pronti ad una "Fuga da Monkey Island"!!
Tra banane e melee
Uscito nel 1990 prima su Amiga e poi su Pc, The secret of Monkey Island è stato il primo grande successo della LucasArts, seguito ad appena un anno di distanza dal secondo episodio: Le Chuck’s Revenge.
Solo nel 1997, poi, fu sviluppato il terzo capitolo, che per una serie di motivi non ebbe però il successo che ci si aspettava. Questo è il quarto e ultimo episodio della serie è stato generato con lo scopo di sancire diversi primati, innanzitutto quello di essere il primo episodio della serie ad avere una veste tridimensionale e, in secondo luogo, di essere l’unico ad avere una conversione su console.
La struttura di gioco, così come da tradizione, rimane invariata sia nella sua componente temporale sia in quella strutturale. Il gioco ha inizio con una breve digressione su quanto accaduto negli episodi precedenti, così da dare modo anche ai neofiti di poter giocare senza dover per forza avere un "passato" videoludico con l’avventura di LucasArts.
Dopo innumerevoli viaggi e paradossali disavventure, Guybrush Threepwood, indiscusso protagonista della saga di MI, era uscito per l’ennesima volta vincitore dallo scontro con la tormentata anima di Le Chuck, il suo antagonista di sempre, e aveva finalmente realizzato il sogno della propria vita: sposare Elene, il bel governatore di Melee Island.
L’avventura riprende le redini della narrazione proprio da qui, e più precisamente dal ritorno dei due piccioncini dalla luna di miele. Pessime notizie attendono però la giovane coppia: infatti un misterioso imprenditore australiano ha comprato l’intero l’atollo per trasformarlo in un tecnologico parco dei divertimenti ed il ricco e senza scrupoli Charles R. Charles, ha approfittato della lunga assenza di Eleine per farla dichiarare morta, e si è candidato come nuovo governatore dell’isola di Melee. Saranno necessarie tutta l’astuzia e la furbizia del protagonista per porre rimedio a questo spiacevole inconveniente e salvare il loro piccolo angolo di paradiso tropicale.
Combatti, insulta…ma non puntare o cliccare!!
Alla fine del filmato introduttivo il giocatore prende subito possesso dei comandi e si trova immediatamente alle prese con il primo di una lunga serie di problemi: liberarsi da una corda che lo lega e sconfiggere dei pirati assalitori. Sin dai primissimi minuti di gioco si è dunque coinvolti dalla narrazione, confortati dal fatto che Guybrush è rimasto l’ingenuo di sempre e che, come di consuetudine, per risolvere i problemi in cui egli si caccerà, bisognerà abbandonare ogni pretesto di razionalità, affidandosi piuttosto alla nostra demenza e al nostro istinto.
Il piatto forte sarà rappresentato dunque, come ai vecchi tempi, dalla demenzialità delle situazioni e dei rompicapo: l’unica regola per andare avanti consiste nel tentare la strada più improbabile ed aspettarsi l’inaspettabile, in un crocevia di eventi ai limiti dell’improbabile ma fortemente ironici e divertenti così come LucasArts ci ha abituati con le sue avventure. In questo capitolo della Saga non mancheranno gli incontri con personaggi strampalati, vecchie e nuove conoscenze, che arricchiranno la trama e il vostro divertimento.
Una delle evoluzioni più determinanti è senza dubbio il sistema di controllo. A differenza dei titoli precedenti della serie, che utilizzavano il mouse con il sistema "punta e clicca", in questo il nostro personaggio sarà controllato tramite tutti i tasti disponibili sul Dual Shock 2. Infatti ora, quando egli si avvicina ad un oggetto o ad un personaggio di rilievo, la sua testa ruota verso di esso, dopodiché vengono offerte diverse scelte attraverso una serie di frasi, o si ha la possibilità di effettuare diverse azioni, tra cui parlare, usare, esaminare e raccogliere qualcosa, grazie all’uso dei vari bottoni del pad. L’interfaccia di controllo è completamente priva di menù o icone di alcun genere, e perciò facile da imparare dopo solo pochi minuti.
Quanti Zombie e quanti colori ai Caraibi!!
Per quanto riguarda il comparto grafico bisogna dire che fortunatamente, nonostante il drastico passaggio alle 3 dimensioni, i disegnatori sono riusciti magistralmente nel mantenere intatta l’atmosfera del gioco. L’uso di colori vivaci, di disegni fumettosi e di architetture irregolari dà la sensazione di trovarsi nel bel mezzodì un cartone animato. I fondali sono realizzati in grafica bidimensionale e pre-renderizzati, sempre coloratissimi e disegnati bene, a voler dimostrare le grandi qualità artistiche degli sviluppatori Lucas.
Le note positive riscontrate sin ora non sono purtroppo applicabili ai personaggi la cui fattura, causa l’impiego di pochissime texture, non appare soddisfacente. L’aspetto forse migliore di questo gioco è quello sonoro che unisce musiche piacevoli ad effetti molto graziosi. Splendido è il doppiaggio che garantisce una eccellente caratterizzazione dei vari personaggi grazie a particolari intonazioni di voce e accenti dialettali spesso comici.
Qualche difetto invece si può riscontrare nel sistema audio iMUSE, capace di gestire il volume ed il mixaggio dei suoni in base alla lontananza della fonte d’origine e alla situazione, che talvolta si esibisce in grossolani errori. Un ultimo appunto è da farsi sulla longevità che, fattore comune a tutti i videogiochi appartenenti al genere delle avventure grafiche, si attesta su valori decisamente modesti.
Per concludere
Come tutti i predecessori, Fuga da Monkey Island è un’avventura grafica che fin dalle prime battute si presenta gradevole e capace di divertire gran parte dei videogiocatori, soprattutto grazie alle numerose situazioni comiche, alle continue battute e all’eccellente doppiaggio. Il solo requisito necessario per permettere ciò è una conoscenza piuttosto approfondita di tutte precedenti avventure del "temibile" Guybrush Threepwood, che permette di cogliere tutti i numerosi riferimenti al passato che si celano in questo gioco.
Escape from Monkey Island è un gioco consigliabile sia a coloro che hanno amato profondamente le avventure di Monkey Island sia a coloro che da questo episodio vorranno fare una regressione videoludica per poter cogliere al meglio tutte le situazioni presenti in questo simposio di divertimento.
L’unico reale rammarico sta nel fatto che l’impressione generale è di un impegno relegato alla semplice trasposizione da Pc a Console che poteva essere curata con migliorie che rimangono ad un livello marginale.