Ender Magnolia Bloom in the Mist Recensione

Recensito su Nintendo Switch

Ender Magnolia: Bloom in the Mist Recensione

Binary Haze Interactive è un editore non molto noto al pubblico, ma che si è ritagliato uno spazio nell’industria grazie alla pubblicazione di Ender Lilies: Quietus of the Knights nel 2021. Un’immaginario artistico meraviglioso, una storia drammatica ma affascinante, e un gameplay convincente al pari di altri migliori metroidvania.

Con Ender Magnolia: Bloom in the Mist, annunciato nel Nintendo Partner Showcase dello scorso anno e disponibile dal 22 gennaio 2025, l’editore nipponico ha intenzione di bissare il successo conquistato dal predecessore con questo nuovo, promettente capitolo.

Il gioco avrà dimostrato di essere in splendida forma e all’altezza di Ender Lilies? Scopriamolo in questa recensione dal sapore arcano e tecnologico!

Ender Magnolia Bloom in the Mist Recensione del seguito di Ender Lilies

Dopo aver attraversato i meandri di Steam essendo stato rilasciato in Accesso Anticipato, il nuovo titolo sviluppato da Adglobe e Live Wire (autori di Ender Lilies) è finalmente approdato indenne su tutti gli attuali sistemi, da Nintendo Switch (versione testata per la recensione), a Xbox e PlayStation (vecchia e attuale generazione).

Ce n’è per tutti, nessuno escluso. Chiunque può mettere mano su quest’opera che alla vigilia dell’uscita aveva diffuso ottime aspettative. E nel complesso, le promesse di una nuova conferma da parte degli sviluppatori sono state ben mantenute. Ad ogni modo, procediamo per gradi.

Un fantasy oscuro tra magia e tecnologia

La storia di Ender Magnolia: Bloom in the Mist comincia una decade dopo gli eventi raccontati da Ender Lilies. Il gioco è ambientato nella terra dei fumi chiamata Vaporterra, dove strane forme di vita artificiali simili a macchine, chiamate Homunculi, sono state costruite per servire il regno.

Questi Homunculi sono stati corrotti da un gas tossico proveniente dal settore sotterraneo, facendoli diventare pazzi e violenti. La protagonista, Lilac, è una giovane Accordatrice con la capacità di purificare gli Homunculi corrotti. Tuttavia, al risveglio non si ricorda un granché di ciò che è stato del suo passato, né di come si sia ritrovata in quel posto.

Alleandosi con un Homunculo di nome Nola, Lilac si incammina verso la superficie con lo scopo di purificare tutti gli Homunculi corrotti e salvare il regno di Vaporterra, oltre ovviamente a ricordare ogni goccia del suo vissuto al fine di scoprire ogni verità che più gli interessa.

Senza procedere oltre per non cadere nei spoiler di trama, la storia di Ender Magnolia inizia e si evolve, in gran parte, alla stessa maniera di Ender Lilies. Sicuramente chi ha giocato a quest’ultimo potrebbe avvertire un ovvio déjà vu in questo nuovo capitolo: c’è una protagonista sopravvissuta a una tragedia e lo scopo risulta il medesimo, cioè salvare un regno e recuperare i ricordi di sé.

Possiamo dire che Lilac è praticamente il corrispettivo di Lily, la protagonista di Ender Lilies: fa parte di una specifica cerchia (quella degli Accordatori), dotata dello stesso potere di purificazione dell’altra e inizia il suo viaggio affiancata da un alleato (Nola) che l’aiuterà a difendersi dai pericoli e a ricordare i fatti passati.

Inoltre, durante l’avventura ho trovato alcuni collegamenti riguardo Lilies, come ad esempio il mondo di Finisterra. Qui la domanda sorge spontanea: serve aver giocato il predecessore per capire bene la storia di Ender Magnolia? Diciamo di no, non per forza è necessario. Però saperne qualcosa di minimo aiuta a comprendere ancor meglio gli eventuali collegamenti con Lilies.

Nota di merito va alla scrittura dei dialoghi, sempre dritti al punto anche quando ci sono da spiegare determinate cose, e alla chiarezza delle note sparse in giro, che approfondiscono la lore di questo contaminato mondo offrendo al contempo importanti spunti di riflessione.

Ender Magnolia Bloom in the Mist Recensione
In Ender Magnolia: Bloom in the Mist, Ruby sarà un personaggio di grande aiuto per Lilac

Tanta esplorazione e combattimenti in un mondo decaduto

Il fulcro del gameplay di Ender Magnolia: Bloom in the Mist ruota principalmente attorno a tre fattori: esplorazione in pieno stile metroidvania (backtracking, sblocco di abilità che espandono il raggio esplorativo); la parte GDR con la crescita dei valori parametrici di Lilac e la personalizzazione del suo arsenale di armi ed equipaggiamenti; infine, la parte action su cornice bidimensionale.

Anche per l’impalcatura ludica abbiamo una similitudine con Ender Lilies, ovviamente riadattata all’esperienza di Magnolia. Il ché è buono per via della qualità del gameplay del predecessore messa al servizio del seguito, ma può essere anche negativo per i veterani che avrebbero voluto qualcosa di nuovo da questo capitolo.

Come in un metroidvania che si rispetti, in Ender Magnolia incontriamo da subito degli accessi bloccati da porte o dai Tumori, quest’ultimi dei blocchi “organici” distruttibili solo tramite abilità specifiche. Non mancheranno le parti di mappa inizialmente inarrivabili senza aver acquisito abilità di movimento o di aderenza alle pareti.

L’esplorazione nel complesso non è mai risultata tediosa, anche grazie alla lettura di una mappa meglio strutturata di Lilies, in grado di garantire una consultazione più limpida restituendo degli agevoli backtracking. Sapere se abbiamo completato o meno determinate aree viene indicato da uno specifico colore, così come le zone che racchiudono le varie aree del gioco.

Abbiamo inoltre i viaggi rapidi, eseguibili ovunque oppure tramite i punti di sosta, rappresentati dalle panchine e distribuiti in tutta Vaporterra. Oltre a farci risparmiare tempo nel tornare nei luoghi già visitati, tali punti permettono anche di personalizzare e potenziare le capacità combattive di Lilac; su questo ne parlerò meglio dopo.

C’è da dire però che l’esplorazione di Ender Magnolia richiede molto spesso un’acuta osservazione. Per una persona che solitamente è abituata ad andare spedita può essere un problema, ancor più per chi vorrebbe completare gli obiettivi per il platino. Il motivo di ciò è che nei vari luoghi di Ender Magnolia ci sono dei passaggi nascosti.

Ogni zona ne possiede diverse di questi, alcuni talmente ben celati alla prima occhiata. Lilac deve stare a ridosso di essi per rivelare i passaggi che conducono ai luoghi segreti, dai quali possono nascondersi oggetti importanti e tanto altro. Bisogna quindi sfruttare bene la propria vista per setacciare ogni angolo del mondo di Vaporterra, in modo tale da non lasciarci nulla per strada.

Ender Magnolia Bloom in the Mist Recensione
Dalle panchine si può conversare con gli Homunculi mentre si recuperano le forze per i prossimi combattimenti

Per quanto riguarda la parte action GDR, Lilac ha a disposizione un vasto assortimento di attacchi, che sfrutta mediante gli Homunculi uniti a lei una volta purificati, esattamente come in Ender Lilies. Una dinamica che mi ha ricordato vagamente Indivisible (qui la recensione) quando Ajna assorbe i personaggi per trasferirli nel suo regno interiore.

In Ender Magnolia inizieremo con Nola, l’Homunculo che fornisce a Lilac l’attacco base da mischia. Mano a mano che andiamo avanti, la giovane Accordatrice incontrerà nuovi Homunculi, alcuni dei quali bisogna purificarli sconfiggendoli in battaglia, in modo che si uniscano a noi conferendoci altre mosse nel nostro arsenale combattivo.

Ogni Homunculo possiede abilità di ogni tipologia e può imparare nuove mosse utilizzando i materiali richiesti, oltre alla possibilità di potenziarne l’efficacia dei danni, dello stordimento e altre caratteristiche.

Per farlo bisogna andare alle panchine menzionate in precedenza (i punti di sosta), i quali ricordano da subito la funzione dei falò ben note nei vari souls di FromSoftware. Infatti, questi luoghi sicuri permettono di ripristinare tutte le cure e i punti vita, con i nemici che, di contro, ritorneranno in vita (tranne i boss sconfitti).

Non solo. Dalle panchine possiamo scegliere le mosse da assegnare a Lilac (ampiamente libera la scelta), potenziarne la loro efficacia, equipaggiare cimeli, bracciali, gusci e supporti in grado di conferire effetti passivi e vantaggi parametrici al nostro personaggio, dialogare con gli Homunculi e salvare la partita.

Ender Magnolia Bloom in the Mist Recensione
L’interfaccia del menù di Ender Magnolia è semplice ma d’impatto

Quanto ai combattimenti di Ender Magnolia non sono da sottovalutare, in particolare nei momenti d’esplorazione dove la nostra guardia può essere più bassa. Potrebbe far tornare in mente un approccio più “soulsborniano”, con il giusto grado di sfida alto ma meno frustrante. Essere sconfitti ci riporta all’ultima panchina visitata, ragion per cui l’attenzione rimane comunque una priorità per i giocatori e giocatrici.

Il sistema di combattimento è, in generale, soddisfacente e risulta tanto vario nell’approccio in correlazione alla diversità dei nemici e al buon level design delle mappe, le quali non sono mai identiche fra loro proponendo variazioni strutturali ad ogni zona che visitiamo.

Tuttavia, ho percepito uno strano squilibrio nelle battaglie coi boss, alcuni dei quali non mi hanno particolarmente impressionato in termini di design. Ad ogni modo, riescono a essere stimolanti al punto giusto, nulla che macchi in maniera indelebile l’opera di Adglobe e Live Wire.

La malinconia artistica dei giorni migliori

Ender Magnolia: Bloom in the Mist ha una colonna sonora davvero meravigliosa, senza mezzi termini. Contestuale e profonda, il gioco è accompagnato da brani dai toni molto malinconici, che grazie all’uso predominante del pianoforte infondono all’orecchio una sensazione di decadenza e sconforto, risaltandone benissimo l’atmosfera.

Di pari passo alla qualità della colonna sonora ci si mette lo stile grafico utilizzato dagli sviluppatori, in continuità con Ender Lilies ma visivamente sempre molto bello ed elegante. Soprattutto la scelta dei colori un po’ cupi rafforza l’atmosfera decadente del gioco, restituendo un’ottima armonia con tutto quello che offre l’esperienza.

Nulla da dire sul fronte tecnico di Ender Magnolia, su cui gli sviluppatori hanno svolto un ottimo lavoro. I movimenti sono fluidi e ben responsivi ai comandi, fondamentale per un gioco con elementi action. Inoltre non ho incontrato alcun bug significativo e i fotogrammi sono rimasti stabili per tutto il tempo.

Ender Magnolia Bloom in the Mist Recensione | Conclusioni

Ender Magnolia: Bloom in the Mist è sostanzialmente una “squadra che vince non si cambia” per coloro che hanno giocato a Ender Lilies, i quali potrebbero avvertire un comprensibile senso di déjà vu. Ciò non toglie che se vi è piaciuto il predecessore, questo sicuramente non vi deluderà affatto.

Per tutti i nuovi, invece, Ender Magnolia è un ottimo metroidvania dark fantasy da vivere appassionatamente, in cui non è per forza necessario aver giocato il predecessore per comprendere nel dettaglio gli eventi di Lilac e la lore del mondo di Vaporterra, nonostante ci sia qualche rimando a Lilies.

Solido nel level design, nelle meccaniche di combattimento, nell’esplorazione e nel lato GDR con le parametrie e la crescita del livello del personaggio, la nuova opera di Adglobe e Live Wire convince del tutto, anche merito di uno stile grafico molto elegante e di una colonna sonora ben realizzata.

Forse qualcosa di più si poteva fare sul fronte delle battaglie con alcuni boss, tuttavia nulla che pregiudichi in negativo la qualità complessiva del gioco.

[Ender Magnolia: Bloom in the Mist è disponibile su Nintendo Switch, Xbox (Series X|S, One), PlayStation (PS5, PS4) e PC tramite Steam. Se vuoi acquistarlo a un prezzo scontato, accedi a questo link]

8.9
Un ottimo metroidvania dark fantasy in fortissima continuità col predecessore.

Pro

  • Storia e immaginario di gioco molto intriganti
  • L'esplorazione e il backtracking non sono mai frustranti
  • Sistema di combattimento e GDR solidi
  • Colonna sonora e grafica notevoli

Contro

  • C'è un senso di déjà vu per chi ha giocato a Lilies
  • Non tutte le battaglie coi boss hanno convinto nel design
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