Empire Earth – Recensione Empire Earth
A spasso per i secoli
Un nuovo e interessante videogioco strategico in tempo reale fa il suo dirompente ingresso nel mondo videoludico. Il suo nome è Empire Earth, anch’esso un mix di pura azione in tempo reale e strategia evoluzionistica, un gioco dunque molto simile ai capitoli della prestigiosa saga di Age of Empires. Questa somiglianza non è una coincidenza, infatti, l’ideatore della serie è la stessa mente che ha pensato questo nuovo titolo.
Ma perché Rick Goodman ha voluto realizzare un altro videogame di questo genere dopo il successo riscosso dal suo capolavoro Age of Empires? Diciamo che il nuovo Empire Earth parte da un presupposto specifico: perché non realizzare uno strategico che comprende l’intera storia dell’umanità, anziché un determinato periodo storico? Ebbene sì, la creatura Stainless Steel Studios non è collocata solo nel Medioevo, o ai tempi di Roma, ma ripercorre le più importanti tappe di oltre 500.000 anni di storia, dagli albori dell’umanità fino ad tecnologico futuro, ed è questa la sostanziale differenza che separa EE da AoE.
Gli elementi ci sono tutti per aspettarsi grandi cose da questa interessante idea che, se ben strutturata, ha grandi probabilità di battere la concorrenza di tutti quei titoli appartenenti allo stesso genere.
Diamo un’occhiata più da vicino a questo promettente titolo.
Dalle clave alle armi laser
Se in AoE II avevamo l’intero Medioevo per portare al trionfo la nostra civiltà, in EE avremo a disposizione l’intera storia dell’umanità, a partire dalla notte dei tempi fino ad un futuro anteriore, per un totale di ben quattordici ere tutte da scoprire. Lo scopo del gioco rimane comunque lo stesso: sviluppare la nostra civiltà e impegnarci affinché raggiunga la supremazia sulla mappa.
La crescita della nostra civiltà comincia dalla Capitale, edificio dove potremo creare gli abitanti del villaggio capaci di costruire, di lavorare e di essere quindi gli unici in grado di permettere lo sviluppo del nostro impero. Gli stessi abitanti saranno in grado di presidiare determinate costruzioni come ad esempio un magazzino, il quale, al raggiungimento di un certo numero di cittadini, si trasformerà in un Centro Città oppure a sua volta in un’altra Capitale.
Ovviamente la nostra crescita non potrà avvenire se non avremo a disposizione le risorse necessarie, ossia: cibo (caccia, pesca, agricoltura), legname (boschi, foreste, ecc…), oro e ferro (miniere), pietra (cave), che sono alla base dell’economia e che dovremo subito cominciare a raccogliere. Naturalmente ogni risorsa ha una sua valenza a seconda di quello che vogliamo costruire e/o sviluppare, ma soprattutto in base all’epoca in cui ci troviamo. Così, mentre nelle primissime età le risorse che useremo in particolar modo saranno cibo e legname, man mano che avanzeremo saranno l’oro e il ferro ad assumere una certa importanza, soprattutto quando arriveremo a costruire aerei, elicotteri, armi moderne e addirittura i primi cyborg. Avanzare di età è un procedimento fondamentale per scoprire nuove e sempre più sofisticate tecnologie in grado di potenziare le popolazioni sotto ogni aspetto; in questo modo potremo contare su armi sempre più sofisticate, su tecnologie in grado di aumentare la produttività dei nostri cittadini e via discorrendo. Il passaggio di periodi potrà avvenire solo al raggiungimento di una determinata quantità di risorse presenti nei nostri magazzini e in presenza di un paio di edifici dell’era corrente.
Ma la nostra vita pacifica incentrata solo sulla sviluppo sarà presto interrotta dalle incursioni dei nostri nemici, che faranno di tutto per metterci i bastoni fra le ruote. Dovremo quindi cominciare appena possibile a mettere su le prime difese poiché le azioni in tempo reale faranno presto la loro comparsa, fin dalle prime epoche dove le nostre uniche unità militari saranno guerrieri armati di clava e di sassi. Le battaglie diventeranno sempre più appassionanti, poiché avanzando di età potremo contare su un numero di unità sempre maggiore, soprattutto nel periodo storico contemporaneo dove la guerra non sarà combattuta solo sulla terraferma o sul mare, ma anche in aria con le nostre forze aeree. Mentre in giochi come AoE, gli eserciti non raggiungevano mai grandi numeri durante le battaglie, in EE ci troveremo spesso di fronte a veri e propri massacri, poiché i nostri nemici non saranno così generosi e ci attaccheranno spesso e volentieri in gran numero. Le battaglie sono decisamente affollate e dunque decisamente realistiche. L’unica nota stonata è il comportamento caotico e “indisciplinato” delle truppe, che nonostante possano riunirsi in diversi tipi di formazioni, non sono in grado di marciare e di conseguenza sono difficilmente gestibili a volte, poiché ogni unità andrà per conto suo: quelle più rapide vanno avanti e quelle più lente rimangono irrimediabilmente indietro. A parte inconvenienti come questo, potremo contare su un gameplay ottimo ed intuitivo, che dovremo riuscire ad apprendere senza troppi problemi. Per il resto ottima la gestione del rapporto tra debolezze e resistenze fra le diverse unità, così ad esempio un lanciere sarà avvantaggiato contro un cavaliere, quest’ultimo avrà di conseguenza la meglio su un’unità di fanteria, e via discorrendo.
All’inizio di ogni partita, avremo anche l’opportunità di scegliere tra diverse civiltà suddivise per epoca, ognuna delle quali si presenta con bonus e vantaggi di vario genere che spesso si rifanno alla realtà storica. Grazie all’ottimo editor, ci sarà addirittura possibile di creare una nostra civiltà personalizzata, che verrà costruita da noi e quindi plasmata secondo le nostre esigenze.
La collaudata struttura e gli ottimi meccanismi di gioco sono insomma gli stessi di AoE e questa è la garanzia di un ottimo e ben strutturato gameplay.
Storia, preistoria, e fantascienza
In EE sono essenzialmente due le principali modalità di gioco che andremo ad affrontare: la classica partita a mappa casuale e la modalità campagna, ma prima di metterci di fronte al gioco vero e proprio è consigliabile iniziare con la modalità di apprendimento, che è sostanzialmente una sorta di campagna in cui impareremo a gestire la nostra civiltà e i meccanismi di gioco, indispensabile per chi ha scarsa dimestichezza con gli strategici in tempo reale con questo. Come si può facilmente intuire, la modalità campagna è quella puramente storica del gioco, in cui andremo ad affrontare quattro differenti eventi dislocati in quattro separate fasi storiche e anche con un pizzico di fantascienza…
– Campagna greca (Evo Antico)
– Campagna inglese (Medioevo)
– Campagna tedesca (Prima Guerra Mondiale)
– Campagna russa (Età digitale e nanotecnologica)
Ecco spiegata la presenza di fantascienza: mentre le prime tre campagne riguardano eventi storici passati realmente accaduti, nell’ultima ricostruiremo gli eventi di un’ipotetica Novaya Russia, fondata nella prima metà del XXI sec. da un leader ultranazionalista russo di nome Grigor Stoyanovich, che espanderà i confini del nuovo potente stato in Europa e non solo nei decenni successivi, fino ad arrivare alla seconda metà del XXII sec., dove la guerra sarà combattuta da imponenti e micidiali unità robotizzate. Questo è uno dei punti di forza di questo gioco, che riesce abilmente a mescolare la realtà storica a qualche elemento di fantasia, rendendo il titolo ancora più divertente e originale. Spunti fantascientifici non compaiono solo nelle età future dove potremo combattere le nostre guerre con armi mai viste, ma anche nelle età più remote. Ci sarà infatti la possibilità di creare presso i templi i profeti, individui misteriosi capaci di tramutare le collera divina in vere e proprie piaghe da abbattere sui nostri nemici, che potremo colpire con terremoti, pestilenze, vulcani in eruzione, piogge di meteoriti e chi più ne ha più ne metta.
Mentre nelle differenti campagne ci troveremo di fronte a determinate situazioni già prestabilite, nelle partite in mappa casuale non dovremo far altro che impostare alcuni indicazioni, come il numero di giocatori ed eventualmente la squadra di cui fanno parte nel caso volessimo giocare con le alleanze; la conformazione e la grandezza della mappa; il numero di risorse iniziali; l’età di inizio; il limite della popolazione, che può arrivare fino ad un massimo di 1200 unità; la difficoltà della partita, che si articola in tre differenti livelli (facile, medio, difficile) e così via…
Decisamente avvincente è la modalità in multigiocatore, ben strutturata e realmente capace di entusiasmarci, poiché ci mette di fronte ad altre menti umane, che superano ogni limite dell’intelligenza artificiale, ed è proprio per questo che il gioco rende al meglio nelle partite in multiplayer.
Storia in 3D
La nuova idea di Rick Goodman è sfociata in uno strategico il cui motore grafico è interamente in 3D, che si contrappone all’inquadratura isometrica tipica dei giochi strategici. La grafica non sarà tra le migliori, ma è giusto che sia così, poiché la qualità non eccezionale ci permette di giocare al meglio senza rallentamenti anche quando sullo schermo sono accozzate centinaia di unità, e state pur certi che in EE vi abituerete presto a vederne veramente tante. Comunque sia è molto bello da vedere, oltre che realistico, l’interazione tra le nostre macchine belliche e gli edifici nemici: se ad esempio incarichiamo una catapulta di distruggere un cancello, quest’ultimo lascerà cadere diversi frammenti ad ogni impatto con i grossi sassi lanciati, anche se di fatto rimane sempre lo stesso. Tuttavia, quando la sua resistenza arriverà a zero, esso non scomparirà in un istante come succede spesso negli altri giochi, ma crollerà letteralmente lasciando posto alle rovine. Va inoltre segnalata la presenza dello zoom, che può essere comodamente ingrandito e rimpicciolito grazie alla rotellina del mouse, con un avvicinamento/allontanamento ad effetto “decollo”. Forse detto così non rende bene l’idea, è per questo che è decisamente più efficace sperimentarlo direttamente. Grazie ad esso, potremo guardare da molto vicino le nostre unità o gli edifici come se ce li avessimo di fronte; stessa cosa per le battaglie e via dicendo. Peccato comunque per la mancanza di proporzioni tra i diversi elementi della mappa. Ciò significa che i nostri cittadini sono più alti di una casa, e che le nostra fanteria supera di altezza persino un carroarmato. In 2D i menù sono limpidi e ben strutturati.
Entusiasmante il comparto sonoro sotto ogni aspetto. I rumori di battaglia in ogni epoca sono molto realistici: dal clangore delle spade, fino agli spari delle armi da fuoco; dal rumore delle bombe lanciate dai nostri cacciabombardieri moderni, fino ai raggi laser lanciati dai cyborg dell’era digitale e nanotecnologica. Tanto di cappello alle voci, alla qualità del doppiaggio e ovviamente alle suggestive musiche di sottofondo, che riescono a proiettarci al meglio in un clima storico.
In sintesi
Che dire… Questo è proprio il genere di Rick Goodman, che dopo il successone riscosso dalla sua creatura Age of Empires, è riuscito a dare vita ad un nuovo strategico in tempo reale, notevole e per certi aspetti innovativo, che ha tutte le carte in regola per essere addirittura migliore della sua prima idea, dopotutto quella di realizzare un gioco che ripercorra oltre 500.000 anni di storia (e non solo storia) è sicuramente geniale. Ottima struttura di gioco sul modello Age of Empires, ma ulteriormente migliorata, quattro campagne e altre modalità di gioco per una longevità assicurata. Peccato solo per qualche sbavatura nella gestione delle nostre unità, che a volte può diventare problematica visto che spesso dovremo destreggiarci con grandi eserciti, ma nulla di così grave da compromettere un gameplay di questo tipo.
Buono il comparto tecnico, con una grafica in 3D non eccezionale ma efficace, poiché ci permette di giocare fluidamente e senza problemi anche nelle situazioni più estreme, in cui siamo nel bel mezzo di uno spicchio di mappa pieno zeppo di unità.
Empire Earth si conferma come uno dei miglior RTS attualmente sul mercato, consigliatissimo sia agli appassionati del genere, sia ai giocatori normali. I presupposti ci sono tutti per veder nascere una nuova saga di alta qualità.