Ember – Recensione
Chi fra voi non ha mai sentito parlare di Baldur’s Gate, Planescape Torment o Diablo alzi la mano. Probabilmente nessuno, a meno che non siate completamente a digiuno di giochi di ruolo su PC. Ember vuole porsi come omaggio a questi capisaldi ma anche come solco in una tradizione che sta godendo di nuova linfa vitale, anche grazie a progetti come Pillars of Eternity. Dopo circa un decennio di programmazione appassionata dello studio indipendente americano N-Fusion Interactive finalmente possiamo apprezzare questo titolo a visuale isometrica grazie alla distribuzione di 505 Games su PC tramite Steam al concorrenziale prezzo di 9,99 €.
Un faro nelle tenebre
Ci troviamo in un mondo antico dominato dall’oscurità ma sconvolto dalla caduta di una pioggia di stelle in grado di aprire uno squarcio nella notte più buia. Queste stelle, note come Ember, sono entità vive ma bloccate in uno stato di torpore e portatrici di luce, come il nome dei druidi che le risveglieranno. Sconfitte le tenebre grazie al rituale dei Lightbringer, gli Ember si dimostrano anche incarnazione della magia e quindi di un potere che fa gola a tanti. Le guerre per la supremazia hanno sconvolto gli equilibri del mondo e i druidi Lightbringer sono ormai scomparsi, ma la loro stirpe non si è estinta del tutto: un giovane appartenente a un ordine monastico risveglia l’ultimo dei Lightbringer e la nostra ricerca di verità, pace e giustizia ha inizio.
Un incipit spiccatamente classico, con un protagonista privo di memorie ma dal grande potenziale, apre le danze di Ember che si dimostra fin da subito un gioco di ruolo classico ma contenente elementi action in grado di regalare diverse ore di divertimento. Gli elementi ruolistici ci sono tutti: dalla distribuzione dei punti crescita al personaggio passando per la scelta degli equipaggiamenti fino ad arrivare al crafting.
Ember ha però dei limiti tecnici non trascurabili: da un lato abbiamo il nostro personaggio insieme agli altri due elementi del nostro party, in grado di crescere a ogni passaggio di livello grazie ai punti assegnabili alle diverse caratteristiche di Forza, Intelletto, Vitalità e Destrezza. Dall’altro lato si denota un’importante mancanza come quella dell’albero delle skill. Le nostre abilità, fisiche o magiche, saranno determinate solamente dall’equipaggiamento in dotazione ai personaggi togliendo quindi una feature in grado di personalizzare maggiormente la nostra esperienza di gioco
Embercraft
A rendere più appagante il titolo ci pensano però aggiunte interessanti come la pesca, la scoperta di materiali e il crafting che permette di realizzare dal tozzo di pane all’armatura più elaborata ma non senza difficoltà. Infatti oltre al classico tavolo da lavoro, differente a seconda della tipologia dell’oggetto di nostro interesse, dovremo procurarci determinati materiali ma, prima ancora, la ricetta o lo schema di realizzazione. Dal pezzo di carne arrostito al fuoco alla realizzazione di un corpetto imbottito il passo è molto lungo: se infatti il primo potrà essere realizzato semplicemente tentando di lavorare una carne cruda su un focolare, per il secondo sarà necessario lo schema perchè il procedere a tentativi risulterà quasi certamente proibitivo. Anche se le ricette e gli schemi saranno recuperabili nel corso delle nostre missioni o acquistabili dai vari mercanti, spesso e volentieri ci si troverà a tralasciare questo aspetto di Ember per proseguire nella nostra missione e accontentarci degli oggetti preconfezionati in vendita o recuperabili nei bottini di guerra.
Sempre in ambito equipaggiamento un elemento non trascurabile sarà il sacco a pelo, da utilizzare in qualsiasi momento (tranne durante i combattimenti o in certe fasi di gioco) per far riposare il party e recuperare il vigore perduto. Il sonno porterà anche al passaggio dal giorno alla notte sfruttabile in alcune quest e suggestivo per quanto riguarda il cambiamento dei paesaggi da diurni a notturni.
Le quest sono l’anima di Ember, con circa una settantina di missioni tra principali e secondarie in grado di metterci di fronte ai più disparati NPC. La scoperta del mondo che ci circonda, della sua storia e dei suoi personaggi è agevolato, in modo molto dettagliato, dalla presenza di manoscritti consultabili in loco o da aggiungere al vasto inventario che presenta 99 slot liberi. Certamente l’acquisizione di materiali, armi, pietre preziose, pozioni e quant’altro riempirà ben presto il nostro zaino facendo sentire fortemente la mancanza di una cassa deposito nelle varie città. Fortunatamente sarà possibile espandere il nostro inventario tramite l’acquisizione di sacche da 16 slot ciascuna che saranno allocate anch’esse all’interno del nostro zaino.
In continuità con il suo sguardo al passato Ember presenta combattimenti dal duplice approccio in tempo reale e più ponderato grazie alla pausa tattica. Gli amanti degli hack ‘n’ slash forse non apprezzeranno, ma quegli attimi per impartire un ordine preciso a uno dei nostri personaggi risulteranno davvero essenziali nei combattimenti più impegnativi. Inoltre sarà possibile sfruttare queste pause, oltre per assumere una pozione curativa o di ripristino del mana, per combinare efficaci combo e aumentare l’impatto dei nostri attacchi sul malcapitato nemico.
Pochi ma buoni
Nonostante questa interessante prospettiva dobbiamo segnalare una mancanza che, lungi dal pregiudicare il divertimento, va considerata: lo scarso numero di personaggi. Fin dalle prima fasi di gioco il nostro protagonista sarà accompagnato da un comprimario a cui se ne aggiungerà un altro, portando la composizione del party a tre. Nella nostra partita abbiamo incontrato e coinvolto nella nostra avventura solamente un quarto eroe al nostro gruppo, un po’ poco nonostante il numero di personaggi giocabili contemporaneamente sia sempre e comunque tre. Tutto sommato risulta un difetto da poco visto che per il numero di caratteristiche e di armamenti sarà possibile impostare tre o quattro tipologie di combattenti che potremmo individuare tra guerrieri, maghi e ladri.
Sul versante grafico il lavoro fatto da N-Fusion è soddisfacente con fondali bidimensionali ben curati ed elementi tridimensionali che ben si fondono tra loro. Gli effetti di luce di incantesimi e location sono migliorabili ma risultano comunque gradevoli così come le animazioni quasi sempre fluide. Tutt’altro discorso riguarda le collisioni grafiche tra i vari personaggi, un difetto non da poco in situazioni concitate. Più di una volta i personaggi si sono ritrovati a ostruirsi a vicenda impedendoci di effettuare dei movimenti costringendoci alla pausa salvezza per poter pazientemente impartire direzioni singole per ogni personaggio al fine di sbloccare l’ingorgo.
La longevità si attesta tra le 15 e le 20 ore grazie alle tante quest presenti mentre tramite spostamenti rapidi sarà possibile evitare punti morti tipici del genere in cui dover raggiungere poli opposti della mappa tramite estenuanti traversate. La taratura del livello di difficoltà, il crafting, la lettura dei documenti e i dialoghi con i vari personaggi possono far lievitare tranquillamente la durata di Ember che risulta comunque appagante anche senza troppi fronzoli.
Anche il sonoro si attesta su un buon livello con poche musiche ma coinvolgenti e una miriade di effetti sonori e doppiaggi per location e personaggi non giocabili. Attraversare una città ci introduce in un ambiente vivo grazie alle voci dei mercanti o delle persone che chiaccherano attorno a un focolare. C’è un però in tutto questo vociare: Ember è totalmente in inglese e la mancata localizzazione in italiano si farà sentire, seppur non precludendo la giocabilità, soprattutto per i tanti dialoghi e testi da leggere.
Ember è senza dubbio un buon titolo che farà piacere agli appassionati meno esigenti di giochi di ruolo su PC mentre risulterà davvero interessante per chi si avvicina a questo genere solo oggi. Nonostante le tante possibilità offerte dal titolo N-Fusion, con crafting e gran numero di quest su tutte, non possiamo ritenerlo perfetto a causa di alcune mancanze relative a una personalizzazione netta delle skill e l’esiguo numero di personaggi e specializzazioni. Visto l’abbordabile prezzo di questo prodotto non possiamo però che ritenerci soddisfatti da ciò che offre: grazie a una trama non troppo originale ma godibile e a una giocabilità immediata il divertimento è assicurato.
Pro
- Immediato e divertente
- Interessante sistema di crafting
- Alto numero di missioni
Contro
- Mancanza di un albero delle skill
- I personaggi non hanno specializzazioni
- Mancata localizzazione