HEEEEEEEAAAAAAAAAAAAAAAAALP!

Elite Beat Agents è il rifacimento per gli occidentali di Osu! Tatakae! Ouendan!, demenziale quanto divertente gioco Giapponese. Quest’ultimo proponeva situazioni di vita ordinaria, con persone in difficoltà. Ma bastava un urlo per evocare sul posto i tre improbabili protagonisti, che, grazie alle loro movenze ritmate, davano il giusto incitamento ai malcapitati, permettendogli di superare ogni avversità. Il gioco sfruttava il pennino in modo originale: si trattava di toccare il touch screen in determinati punti, in sequenza, nel momento in cui un cerchio vi si chiudeva attorno; il tutto seguendo il ritmo della canzone di sottofondo. Un gameplay di tale semplicità nascondeva in realtà una difficoltà non indifferente, che portava all’esasperazione nei livelli più avanzati. Elite Beat Agents si propone a noi occidentali come adattamento ideale di quel gioco: vediamo se riesce nel suo intento.

La grafica degli Agenti

La grafica di Elite Beat Agents non è troppo dissimile da quella della controparte nipponica, e offre protagonisti e sfondi dai bordi piuttosto marcati, insieme a colori piuttosto vivi ed animazioni obbligatoriamente ben fatte. Gli effetti speciali, anche se non in abbondanza, svolgono impeccabilmente il loro lavoro ed in-game, il tutto appare frenetico e movimentato. Anche le scenette di intermezzo, a malapena animate, danno una buona impressione e descrivono più che bene le storie delle varie missioni. Infatti, la lingua non rappresenta un ostacolo in nessuno dei due giochi: anche se non conoscete il Giapponese o l’Inglese, i siparietti animati fanno ben comprendere le varie vicende, consentendovi di godere appieno del gioco. Grazie alla grafica, insomma, l’assenza del carisma che caratterizzava i protagonisti di Osu! non si fa sentire troppo.

Il sonoro degli Agenti

Ciò che più caratterizza il comparto sonoro del gioco sono ovviamente le canzoni: un mix di classici e recenti successi che vi divertirete a scoprire e giocare di volta in volta. La colonna sonora comprende ogni genere di musica, con pezzi quali "YMCA", "Walkie Talkie Man", "Sk8er Boy" e molti altri. Al contrario di quanto accadeva in Osu!, che conteneva canzoni note al solo pubblico nipponico, sicuramente riconoscerete molte delle "hit" che fanno da sottofondo alle missioni: avrete quindi minore difficoltà nel riconoscerne il ritmo e, conseguentemente, riuscirete meglio a compiere le vostre missioni.

..e allora lui le fà: "CON LO STILO!"

Il gameplay di Elite Beat Agents è concentrato unicamente sull’utilizzo del pennino: come detto precedentemente, vi troverete ad affrontare missioni che richiedono di toccare il touch screen in determinati punti, quando un cerchio vi si stringe attorno, seguendo il ritmo della canzone di sottofondo. A seconda del vostro tempismo potrete dunque ottenere 3 diversi punteggi: 50, 100 e 300. Ottenere punti fa aumentare la barra della "vita", che si trova nella parte superiore dello schermo ed è divisa in due parti: "Yes" e "No". A seconda della vostra prestazione, la barra penderà da una parte o dall’altra, e ciò determinerà l’esito della scenetta che state giocando. Sbagliate troppe volte e la barra si azzererà, costringevi a ricominciare daccapo. Alla fine della missione sarete valutati in base ai punti ottenuti e all’esito di ciascuna scena (ogni missione ne comprende dalle 3 alle 5). Il tutto funziona in maniera intuitiva e divertente e, anche se il gioco parte da un livello di difficoltà decisamente basso, non è raro sentirsi frustrati dopo aver sbagliato innumerevoli volte i livelli più avanzati.

YEAAH!

In definitiva, Elite Beat Agents è un videogame da avere e da giocare in continuazione, una volta acquistato. La classe con cui si sviluppa fa da cornice ad un gameplay semplicissimo, rendendolo un prodotto se non altro originale, che vale la pena provare se siete possessori di un Nintendo DS. Ricordate, comunque, che il remake non raggiunge i livelli dell’originale: senza un feedback culturale Giapponese, la demenzialità che caratterizza il tutto non ha praticamente senso; divertente, sì, ma vuota.