Elden Ring Shadow of the Erdtree recensione di un altro gioco

Recensito su PlayStation 5

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Finalmente posso parlarti del DLC di Elden Ring Shadow of the Erdtree, una delle espansioni più attese del 2024 e che porta il nostro senzaluce nel regno dell’ombra per seguire le tracce di Miquella. Devo fare una piccola premessa, parlerò prima di tutto da amante del titolo e successivamente parlerà il mio lato critico verso il videogioco, non me ne vogliate a male, ma ci tengo particolarmente ad esporre alcune delle mie riflessioni sul DLC che, sappiamo già tutti, sarà un successo.

ELDEN RING Shadow of the Erdtree un dipinto di contrasti

Il DLC come ormai tutti sappiamo a memoria, si aprirà con noi che, dopo una fatica indicibile (dobbiamo battere due boss molto seccanti), andremo a toccare la mano di Miquella nel palazzo di sangue e verremo trasportati nel regno dell’ombra.

L’apertura è incredibilmente suggestiva e quello che ci troviamo davanti è esattamente quello che ci aspettavamo, anzi, forse è molto di più, anche perché la mappa è decisamente più grande rispetto a quanto lasciato intendere da Miyazaki, ha sbagliato i conti di un gran numero di chilometri, infatti il regno dell’ombra ha una dimensione superiore a quella che è Sepolcride, con in più, anche altre zone, verticalità e molte zone aperte decisamente grosse.

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Ho giocato interamente su PS5 questa anteprima e devo dire che, graficamente è colossale, si nota un netto miglioramento grafico all’interno del titolo e non ci sono problemi di ottimizzazione, il gioco fila liscio dall’inizio alla fine e possiamo confermare il peso del DLC, che su console Sony è di circa 16Gb. Il peso del download mi ha fatto subito pensare a qualcosa di contenuto, ma mi sbagliato, di contenuto non c’è niente, anzi, mi stupisco di come, così tante cose possano starci in così poco spazio.

Ritornando al contenuto, ogni passo è un continuo stupore e da amante del gioco/genere, ho trovato una gran parte delle cose presenti a schermo, ben oltre lo spettacolare, con giganti di fuoco fatti di ferro e corpi brucianti, nemici con moveset davvero folli e combo che possono raggiungere anche i 9 colpi consecutivi.

Degli NPC ben scritti accompagnano il nostro viaggio

Tutti i personaggi del gioco, sono ricchi e curati sia nell’aspetto che nei dialoghi, chiarendo fin da subito, quanto fosse complessa la missione a cui ci stavamo unendo. Un gruppo di guerrieri, completamente senza senso, si ritrovano a combattere tutti insieme per uno scopo comune, ma con la consapevolezza che ognuno di loro è unico e senza un qualcosa che li tiene uniti, si scannerebbero a vicenda in men che non si dica.

La fede verso Miquella tocca livelli altissimi, arrivando a venerarlo più di qualsiasi cosa abbiamo mai conosciuto all’interno del gioco, perché se ci pensiamo, cos’altro era tanto potente da tenere insieme quelli che sarebbero stati naturalmente, nemici giurati? Beh…niente, al di fuori della paura.

Quindi Miquella non funge solo da scopo per questa avventura, ma anche da mordente per la scrittura dei personaggi, regalando loro, una motivazione forte e tutta una serie di compiti, decisamente importanti come:

  • il negoziante
  • la guida
  • il cartografo
  • le evocazioni di supporto
  • un’ancora di salvezza

Questi personaggi sono attualmente, la cosa più simile ad una famiglia che ci sia nel gioco e questo mi spaventa sinceramente, tanto che la mia prima perplessità vedendoli, è volata alla possibile lotta direttamente contro di loro, perché tutto ciò che è esageratamente perfetto in Elden Ring, prima o poi si rompe e l’equilibrio sembra essere attaccato ad un semplice filo.

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Il design dei personaggi è ovviamente impeccabile, con struttura migliorata, armi e armature uniche e una presenza, di alcuni, davvero imponente, quindi anche scoprire gli NPC girando per il regno dell’ombra, è davvero incredibile.

Ritroveremo una razza molto nota in Dark Souls 1 e 3, che ha acceso mille domande nella mia testa e rappresenta qualcosa di incredibile nel gioco, regalando particolari sfumature e soprattutto molti spunti per la fantasia perché congiuntamente, incontreremo il drago più grande che io abbia visto all’interno di un Souls, ma non vi dirò dove e nemmeno perché, ma sappiate che è qualcosa di veramente suggestivo.

La varietà del mondo di gioco e la verticalità

Il mondo di gioco, si presenta con una distesa che conosciamo bene, quella della prima immagine mostrata da FromSoftware per il DLC ed è una collina che corre in diverse direzioni, da una parte attraverseremo un bosco, per poi giungere a delle rovine molto caratteristiche, dall’altra si aprirà la strada verso l’intero regno dell’ombra.

Ci troviamo in un ambiente particolarmente cupo, ma che sa incuriosire con diversi dettagli, l’altalena di ambienti macabri e coloratissimi, riesce a spaesare. Le due zone che più mi hanno colpito sono ricoperte di fiori, da una parte fiori rossi e la zona ci porta su un monte per affrontare una sfida terribile e dall’altra, dove troviamo fiori blu, inizierà un particolare cammino verso l’ignoto.

Nel mezzo, ci potremo trovare anche in un luogo che sembra sospeso nel cielo, perché ha una verticalità pazzesca, dove per scendere e avanzare potremmo scegliere se seguire un percorso standard o cercare una via più breve, azzardando salti sugli alberi sottostanti e sfidando la sorte con Torrente, anche perché ogni salto sbagliato equivale a rinascere alla grazia precedente.

In Elden Ring Shadow of the Erdtree si percepisce molto di più il percorso del personaggio con la crescita dettata dalla zona che si va ad affrontare e i frammenti che saremo in grado di trovare durante il nostro cammino, in buona parte, presenti vicino alle grazie che hanno accanto il simbolo di Miquella.

Equilibrio tra te e i nemici, si poteva fare meglio

Qui bisogna fare un discorso molto ampio perché, si presuppone che l’ingresso nel regno dell’ombra, avvenga all’incirca verso metà gioco, quindi dopo essere almeno giunto ad Altus, aver visto la capitale e magari iniziato il viaggio verso il Gigante di Fuoco, quindi stiamo parlando nel mio caso del livello 133.

Entrare nel regno dell’ombra al livello 133 è qualcosa di terrificante, ogni cosa che incontri ti può mandare ko in meno di 3 colpi. Questo è assolutamente frustrante e ripetitivo, dal momento che sulla mappa Miyazaki ha probabilmente lanciato a caso ronde di nemici che si muovono a piccoli gruppi…dove c’è sempre un cane.

Che problemi ha Miyazaki con i cani? Perché prima li incontri neri, poi rossi, poi grigi, poi basta! Non se ne può più di trovarsi davanti roba che non posso colpire con uno spadone pesante perché ci passo sopra con qualsiasi mossa e ritrovarmi a buscare perché questi hanno combo impensabili con colpi concatenati che ti tengono immobile.

Se al livello 133 ipoteticamente, posso completare il gioco, nel DLC dovrei trovarmi, almeno, a mio agio…e invece no, il livello 133 è relativo, perché nel regno dell’ombra tutto ciò che regola il livello realmente, sono i frammenti che ti permettono di potenziarti alle grazie. Inizialmente 1 frammento per livello, poi 2, poi 3, ecc.. ma devo essere estremamente trasparente a riguardo, anche a lv 9 prenderete comunque delle botte, tante, forse pure troppe, ma le prenderete.

9 livelli non sono pochi e quando li ho raggiunti, mi sono sentito arrivato, peccato che così non era, anzi, prendevo gli stessi danni di prima praticamente…quindi la domanda sorge spontanea, a che sono serviti? Per parlare di un aspetto pratico, dopo circa 25 ore nel DLC mi sono accorto di una chiesetta all’inizio, sono entrato al lv 9 del regno dell’ombra e 170 come livello del personaggio, il boss all’interno con 2 colpi riusciva a disintegrarmi, non lo trovo corretto, dal momento che con 1 abilità del mio Spadone con artiglio leonino riesco a togliere quasi 1/4 di vita a Radagon.

In quel momento, mi sono sentito come se stessi affrontando una difficoltà artificiale e indotta, non mi è piaciuto e qui mi sono spiegato il perché io abbia deciso di impegnarmi per trovare il punto cieco di ogni nemico che mi trovassi davanti.

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Senza alcuno spoiler, in Elden Ring Shadow of the Erdtree, ci sono nemici che, nonostante il tuo livello e il tuo avanzamento nel regno dell’ombra, riescono a farti fuori in un paio di colpi, alcune mosse addirittura possono metterti giù in uno e le combo smodate, non lasciano scampo a prima vista. Da un lato è molto divertente provare e riprovare per cercare una combinazione vincente, ma dall’altra dopo 2 ore passate a provare uno stesso nemico che ha un input reading molto accentuato, penso sarebbe stato il caso di un leggero adeguamento per rendere il livello nemico adatto al tuo. Il fatto che le tue resistenze valgano quanto una cicca masticata, si inizia a sentire dopo diversi upgrade e nemmeno un’armatura pesante può frenare questo problema.

Come affrontare al meglio i nemici del regno dell’ombra nel DLC di Elden Ring

Siamo abituati male e ho intitolato la recensione “di un altro gioco” perché Shadow of the Erdtree è proprio questo, un altro gioco, con sue regole, suoi nemici, suoi potenziamenti e suoi equilibri, niente di quello che abbiamo appreso in Elden Ring, vale come regola qui dentro. Infatti abbiamo a che fare con un organismo completamente nuovo e frustrazioni che prima non avevamo perché, con pochi accorgimenti e un minimo di competenza nella corsa, tutto era possibile, il regno dell’ombra richiede tecnica.

Non fasciarti la testa, la tecnica risiede nelle tue capacità di adattarti all’evoluzione del titolo, dove sapevamo già che avrebbero dato più valore a Torrente e ad alcune tecniche come, l’uso degli scudi in battaglia e l’attesa. Bene, perché i segreti risiedono proprio in queste due cose, quando un nemico sembra troppo forte, sali a cavallo (dove puoi) e affrontalo a suon di attacchi pesanti, vedrai un gran cambiamento nella difficoltà, passando da estremamente difficile a passeggiata di piacere, se un attacco ti sembra impossibile da schivare…probabilmente è così, usa lo scudo, prendi il colpo e stai pronto a rispondere, per concludere questo piccolo capitolo, non pensare di avere tutto il tempo necessario a castare le magie che più ti piacciono, prima punta a metterti al sicuro e poi colpisci come si deve.

La maggior parte delle battaglie, sono difficili, solamente perché non siamo capaci di leggerle a dovere o perché la telecamera fa i capricci come al solito, togliendo un po’ di atmosfera e aggiungendo un buon numero di “parole del gatto” alla nostra serata davanti al videogioco e ammetto che, non inveivo contro un gioco da Archthrones, la mod per Dark Souls 3, che per certi versi l’ho rivista nel DLC tra ambienti e difficoltà.

Level Design e verticalità nel DLC di Elden Ring

Il level design mi è piaciuto, la verticalità è ben sfruttata, ma ci sono ancora delle cose da sistemare qua e la, considerando che io posso, in alcune zone, tagliare completamente alcuni passaggi, semplicemente saltando sull’albero sottostante o cercando di incastrarmi in qualche roccia. L’effetto complessivo risulta buono, ma si alternano punti dove è davvero curato nel dettaglio e altri dove alcune cose sono lasciate al caso o semplicemente non sono state concepite.

Per la prima volta, posso affermare però che, cercare scorciatoie, non è una buona idea, anzi, tende a rovinare l’esperienza di gioco in quella specifica area, quindi questo è un punto a favore di FromSoftware che ha saputo comunque rendere uniche anche le zone più ostili e quindi mi ha fatto venir voglia di esplorarle nel dettaglio.

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Per concludere, a differenza del gioco base, qui ho la percezione di salire realmente quando scalo una montagna e di scendere in profondità quando trovo un dungeon particolare. La resa dei dislivelli è a dir poco perfetta e risulta abbastanza leggibile anche per giocatori alle prime armi.

Il gioco vale la candela in Elden Ring Shadow of the Erdtree?

Cerchiamo di dare un peso a tutto quello che ho visto nel DLC di Elden Ring, partendo dal rapporto qualità prezzo, che ufficialmente è di 49,99€ sullo store PS5 (con le ricariche PS store si risparmia il 10%), ma che giocando su PC potrebbe scendere fino a 30,89€ con delle promozioni incredibili, quindi pagando il DLC di Elden Ring il 10% in meno, già potrei dire che il rapporto è eccellente, scendendo ancora si passa all’irreale.

Il DLC può essere completato in diversi modi e in diverso tempo, con circa 25/28 ore di gioco si possono portare a termine tutte le quest principali e chiudere degnamente il DLC, ma una volta provato il regno dell’ombra, il resto non sembra più così attrattivo, così si ritorna nel regno dell’ombra per affrontare tutto ciò che manca all’appello e le ore salgono drasticamente a 40, ma ancora non basta, perché ovviamente i boss hanno le rimembranze quindi se non le duplichiamo, dobbiamo ripartire e rifare il DLC per ottenere tutte le componenti che non abbiamo ottenuto nella prima run e schizziamo a 80 ore di gioco senza nemmeno essercene accorti.

Secondo me, un titolo che può, tendenzialmente, portare a tutte queste ore di gioco, è decisamente un buon titolo e 50€ per l’acquisto, almeno a me, sembrano comunque pochi, perché ci troviamo davanti ad un intero gioco.

Ora passiamo ad alcune mie osservazioni sul DLC di Elden Ring

Entrare nel Regno dell’Ombra, doveva essere qualcosa di incredibile, di pauroso forse…almeno emozionante dai, invece tocchiamo la mano di Miquella, schermo nero e ci rialziamo nel Regno dell’Ombra. Trovo questa scelta davvero insolita perché forse tende a sminuire un pochino il momento che stiamo vivendo e non ci accompagna in questo nuovo mondo a dovere lasciando un po’ di vuoto in quello che dovrebbe essere il momento più atteso degli ultimi 2 anni.

Lo schiaffo che prendiamo una volta messo piede nel DLC di Elden Ring è decisamente allarmante, se andiamo a destra ci fanno fuori in 2 colpi, se andiamo dritto ci fanno fuori in 2 colpi e se andiamo a sinistra…camminiamo 100 metri in più e ci fanno fuori in 2 colpi. Penso che il percorso del nostro personaggio (il pregresso) avrebbe dovuto essere valorizzato molto di più dando un peso a tutto quello che si era fatto in passato, poter battere Radagon in 6/7 colpi e non riuscire a battere un nemico, munito di nome, all’inizio del DLC non è la cosa più accomodante del mondo e tende a dare poco significato alle ore di gioco spese precedentemente.

Alcune zone soffrono di una difficoltà artificiosa, e sembra che l’intenzione fosse quella di rendere la zona più lunga aumentandone drasticamente la difficoltà, non con nemici più ostici, ma con l’aumento del loro numero trasformando quella che poteva essere una piacevole esplorazione in un incubo ad occhi aperti. Per fare un esempio pratico, devo attraversare un ponte e ci sono i vermi fatti di palle di pietra:

  • uno fa il boomerang
  • uno esplode
  • uno fa colpi poderosi a terra
  • uno spara laser

Ora tutto questo va moltiplicato con 4 boomerang, 15 che esplodono, 6 colpi poderosi e 3 laser che sparano con ritmo differente…capite bene che metterci 40 minuti per oltrepassare 30 metri e poi trovarsi dal niente un piccione che ti casca in testa e ti fa body block è davvero deleterio. Ci sono proprio zone specifiche dove la scelta è stata…correre, perdendo comunque dei dettagli che sarebbero stati importanti magari.

Ovviamente questa è una visione soggettiva del DLC di Elden Ring e fa parte di quelle che sono state le mie sensazioni a pelle durante le diverse ore di gioco.

Conclusioni per la recensione del DLC di Elden Ring Shadow of the Erdtree

A pelle è un esperienza sbilanciata, che necessita di piccole limature in alcune aree specifiche, Elden Ring Shadow of the Erdtree è un’esperienza che andrebbe vissuta come intramezzo alla storia principale, per logica, quindi il grado di difficoltà risulta essere eccessivamente a favore dei numerosi cani sul campo che con poco più di 4 colpi, riescono a disintegrarti, pur avendo un’intelligenza artificiale guidata da limiti invisibili, azione e reazione standard…quindi, se siete avvezzi alla ricerca della rottura nei giochi di FromSoftware, qui avrete da divertirvi, perché tutto si può rompere…finché non lo correggono ovviamente.

La struttura è incredibile, anche se ci sono dettagli che si potrebbero perdere all’interno dei dialoghi, proprio perché non enfatizzati e per via della scelta di From sulla lore dei suoi giochi. I combattimenti sono divertenti anche se ti mettono spesso in ginocchio, forse il lato migliore di queste situazioni è, farsi schiacciare dalla mossa più scenografica che si sia mai vista e comunque, nel male, esclamare comunque “WOW”.

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Dopo 4/5 ore di gioco, si riesce a prendere le misure e soprattutto le distanze da alcuni nemici, capendo quale è il nostro posto all’interno del regno dell’ombra e ci si può concentrare sull’esplorazione e su dettagli che prima erano offuscati dalla paura di qualsiasi incontro non gradito. Attraversare le zone di gioco è qualcosa di incredibile con intere aree collegate tra loro da strade secondarie, segrete, dungeon e molto altro.

La noia non fa assolutamente parte del gioco, come sempre From si riconferma estremamente capace in quello che crea e il titolo risulta decisamente la cosa perfetta per gli appassionati e una cosa molto buona per chi si avvicina al genere, anche se il callo agli schizzi di difficoltà non si fa mai veramente.

La lore è davvero complessa in questa espansione e aggiunge dei dettagli che mancavano su Miquella e tutto ciò che si può ricamare intorno alla sua figura, rendendo l’avanzata, davvero interessante e guidando anche i giocatori meno portati, a controllare ogni cosa scritta negli oggetti, cercando dettagli…lo dico perché io mi ci perdo, ma non troppo.

Credo che in conclusione riconfermerò quello che dissi del gioco base, si cade su errori banali, che non rovinano l’esperienza di gioco, ma che alla lunga stufano…1, 2, 5, 100 cani, se volevo, giocavo a Giulia passione Canile quindi la varietà rimane un punto debole nel gioco, che però riesce ad amalgamare e nascondere in parte, grazie al cambio scenografico delle zone, ai colori dei nemici e ad altri dettagli. La colonna sonora è davvero gradevole, anche se in un punto specifico del gioco, sembra di sentire la suoneria di un telefono (so che sembra buffo), ma si sente come il fischio che fanno tipicamente i Samsung quando ricevono un messaggio, quel suono che sembra fatto da un pappagallo…non posso mettervi la clip perché parliamo di zone avanzate, ma sicuramente approfondirò questo dettaglio per capirne la provenienza..tornando alla musica, c’è una main principale e poi ogni zona più o meno ha la sua, le boss fight ovviamente hanno una musica dedicata che ti carica come una molla prima che il nemico ti schiacci come una caccola.

Considerando il livello di sfida, i lati positivi e negativi esposti, riconfermo il voto che diedi ad Elden Ring ai tempi della mia recensione sul canale Youtube, quindi un bell’8 e 1/2, che per molti potrà far storcere il naso, ma io ho comunque creato più di 700 video sul gioco base e ho un monte ore che sfiora le 5000 solo su un account PC…quindi stiamo comunque parlando di un voto molto buono per i miei canoni e che rispecchia anche il lato negativo dell’esperienza da giocatore che, nonostante l’esperienza, si è trovato un po’ spaesato nel regno dell’ombra.

A breve, verranno pubblicate le guide e i gameplay integrali, quindi mi raccomando, ricordate di continuare a seguirci e fateci sapere nei commenti cosa ne pensate, troverete anche tutti i contenuti dedicati all’interno della Wiki che stiamo creando a questo link.

8.5
Esperienza altalenante tra spettacolo e terrore con zone affette da una difficoltà tecnica indotta che rallentano il ritmo di gioco.

Pro

  • Mondo di gioco incredibilmente bello e grosso
  • Design dei Boss interessante
  • A livello di lore, completa e colma delle lacune
  • 80 ore di gioco e non sono ancora abbastanza

Contro

  • Picco di difficoltà fuori logica
  • Zone rese complesse moltiplicando i mob all'interno
  • Intelligenza artificiale manipolabile in base ai limiti prefissati
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