Eiyuden Chronicles Rising – Recensione
Abbiamo già avuto modo di parlarvi delle nostre impressioni su Eiyuden Chronicles Rising durante il nostro provato; un progetto strano, un action platform che funge da prequel per il futuro progetto principale: Eiyuden Chronicles: Hundred Heroes. Sin dai nostri primi minuti di gioco, abbiamo avuto una strana sensazione che abbiamo descritto proprio nel citato articolo precedente: il prodotto sembra solido, ma non riuscivamo a scrollarci di dosso la sensazione che fosse innecessario. Dopo aver visto i titoli di coda di questo corto ma affascinante progetto, possiamo dire che tale sentimento è quasi totalmente svanito.
Pur con una storia che pecca di originalità, Eiyuden Chronicles Rising offre un’avventura divertente che vale sicuramente il modesto prezzo richiesto.
Il gioco è ambientato nei dintorni della città di New Neavah, paese malandato nel quale la giovane Isha funge da Sindaco e cerca l’aiuto degli avventurieri per riportare il villaggio ai vecchi fasti. Per fare ciò ha inventato un sistema di “stamp” che nega l’accesso alle interessanti rovine antiche a chiunque non si offra di dare una mano a New Neavah. All’interno di questo contesto prendiamo il ruolo di CJ, giovane cacciatrice di tesori mandata all’avventura dalla famiglia come rito di passaggio. La narrativa che si sviluppa è piuttosto semplice, cominceremo guadagnandoci l’ingresso alle miniere che precedono e le rovine, poi pian piano verremo coinvolti in un antico mistero riguardante un vecchio Stregone che maledice New Neavah.
Come abbiamo accennato prima, la storia non è nulla di speciale. Tra le varie offerte di Eiyuden Chronicles Rising pensiamo sia probabilmente il reparto più debole. Il pacing narrativo è costantemente interrotto da missioni principali “filler” e i pochi risvolti potenzialmente interessanti vengono risolti rapidamente o tenuti sospesi per il sequel. Se, come andremo a chiarire a breve, il resto del gioco ci ha convinto a valutare Rising come un valido gioco a sè stante, la narrativa è l’unico punto dove ancora non siamo riusciti a scrollarci di dosso quel sentore di “vogliamo il gioco principale”. Detto ciò, personaggi sono ben scritti e memorabili, il che aiuta a non essere stuccati da una sequela di eventi decisamente poco ispirata.
Fortunatamente, come già accennato anche nella scorsa frase, il resto dell’offerta è di pregevole qualità. Essenzialmente Eiyuden Chronicles Rising è un Action Platform basato sul ricostruire la città, accettando sempre più missioni per sbloccare nuovi potenziamenti, negozi ed NPC per poi ricominciare questo loop fino alla conclusione dell’avventura.
A livello basilare il tutto è riducibile a: accetta le missioni, esplora i dungeon, consegna le missioni. Descritto così potrebbe non sembrare divertente, tuttavia il gioco eccelle nel ricompensare il giocatore e indurlo a voler partecipare a questo ciclo di “faccende”.
Questo è possibile grazie al fatto che tutte le parti del gioco, storia esclusa, si sposano perfettamente col concept. Il sistema di combattimento è semplice, ma responsivo (tranne quando si cambia personaggio senza usare le combo chain, in quel caso si percepisce uno strano delay), l’esplorazione è immediata e sempre prona ad evolversi grazie al costante sbloccarsi di nuovi tool che cambiano i materiali trovati e il tutto è accompagnato da una colonna sonora solida e un ottima presentazione grafica.
Abbiamo già accennato a quanto bello sia Eiyuden Chronicles Rising esteticamente nel nostro provato, ma permetteteci di ripeterci. Al netto della completa esplorazione del mondo, possiamo confermare che il team artistico ha fatto un lavoro eccezionale con Unity, quasi al livello del famoso motore grafico “HD-2D” di Square Enix. C’è qualche legnosità nelle animazioni di tanto in tanto, specie quelle delle braccia di CJ, ma in generale il colpo d’occhio è pazzesco, specie per un progetto minore come è questo.
Con una durata di circa quindici ore, Eiyuden Chronicles Rising non si prolunga inutilmente e pone davanti al giocatore tutto il suo contenuto con grande densità, aiutando ulteriormente quell’effetto di dipendenza ciclica di cui parlavamo prima. Non si tratta di un’avventura particolarmente longeva, ma pensiamo che questo vada a suo vantaggio. Puntare ad un prodotto contenuto ma ben fatto è stata la scelta giusta secondo noi, dopotutto New Neavah è circondata da poche zone che andremo ad esplorare più e più volte con nuovi equipaggiamenti per completare sempre più missioni contemporaneamente. Questo funziona bene, ma solo fin quando il gioco non diventa troppo espanso. A nostro parere Rising ha scelto il momento perfetto per concludersi. A livello di gameplay abbiamo visto i titoli di coda proprio quando stavamo cominciando a sentire il peso del dover ripercorrere troppi dungeon ad ogni ciclo.
Con una storia migliore Eiyuden Chronicles Rising poteva essere una piccola perla che avremmo consigliato a chiunque. Purtroppo, la narrazione è il punto debole di questo prodotto e ciò ci fa parzialmente preoccupare per il suo sequel Hundred Heroes. Al di fuori di ciò però NatsumeAtari ha portato sul mercato un prodotto molto solido e divertente. Se vi piacciono titoli sulla falsariga di Sukuna Of Rice and Ruin, non possiamo che caldamente dirvi di dare una chance a Rising. Grazie ad un gameplay loop soddisfacente, un comparto grafico solido e dei bei personaggi, Eiyuden Chronicles Rising riesce ad essere un gioco in grado di reggersi sulle proprie gambe. Ironicamente fallisce solamente nell’essere un prequel interessante per Hundred Heroes.
Pro
- Gameplay loop divertente
- Graficamente molto ben realizzato
- Personaggi memorabili
Contro
- Storia dimenticabile
- Quale delay nel combattimento