Eagle Flight – Recensione
È già passato quasi un mese da quando la Sony ha rilasciato la sua nuova periferica, Playstation VR, con la promessa di regalare a tutti i suoi utenti una nuova esperienza videoludica rivoluzionaria. Siamo quindi in un periodo di esplorazione di questa nuova frontiera della tecnologia. In molti casi questa si è rivelata ricca e piena di possibilità, ma è anche vero che non si sono fatti ancora grandi passi e che queste “possibilità” per ora rimangono tali. In questo frangente ecco che subentra la Ubisoft, uno dei pesi massimi a dir poco, del mondo videoludico moderno con la sua prima proposta per il VR: Eagle Flight.
La premessa di poter svolazzare come un aquila per i cieli Parigini è quantomeno intrigante ma a prima vista sembra limitarsi a questo, il che ci riporta al discorso di prima. Forse è ancora prematuro aspettarsi qualcosa di realmente rivoluzionario e innovativo che sfrutti la potenzialità del VR, difatti l’impressione è che si stia ancora avanzando a carponi in questo nuovo territorio piuttosto che tentare il salto della fede. Questo di per sé al momento è forse ancora comprensibile e perdonabile, ma a lungo andare ci si aspetterà molto di più. A ogni buon conto bisogna ammettere che ci sono elementi del titolo della Ubisoft che promettono bene per il futuro. Spieghiamo le ali e tuffiamoci nel vuoto: i cieli di Parigi ci aspettano!
A Bird’s Life
In quanto a trama qui si tende a volar basso (per modo di dire), offrendo poco di più di una cornice per giustificare il nostro svolazzare in giro per Parigi.
La modalità single player ci catapulta nella vita di un giovane aquilotto in una Parigi post-apocalittica dove la natura ha preso il sopravvento diventando quindi un’oasi per animali di vario genere. Qualsiasi traccia di umanità è stata cancellata lasciando la Ville Lumière allo stato brado: la vegetazione ha iniziato a ricoprire la città e gli animali scappati dallo zoo hanno ripopolato le sue strade. Come una delle tante specie, le nostre aquile e di conseguenza il nostro protagonista, dovranno lottare per sopravvivere e quindi di asserire la loro dominanza sui cieli una volta per tutte.
I Believe I can Fly
Ci ritroviamo a incarnare l’aquila, in tutti i sensi. La prima cosa che si nota è il lungo becco che ci protrude sotto agli occhi e le piume che ci ritroviamo addosso. Volare avviene automaticamente senza uso di tasti, ma ciò che rende l’esperienza valida e promette molto bene per il futuro è l’integrazione con il VR. Inclinando la testa, (come fanno i nostri amici uccelli) potremo cambiare direzione mentre voliamo, e con i tasti L2 e R2 possiamo accelerare o decelerare permettendo un movimento fluido. Qui viene soddisfatto, almeno in parte, uno dei desideri atavici dell’essere umano, peccato che il resto dell’esperienza serva a poco oltre che a “riempire” il tempo che passeremo in volo.
Oltre all’opzione Free Flight che ci viene offerta ci ritroviamo con due modalità: La Story Mode e L’Online Battle che purtroppo in questo frangente abbiamo potuto sperimentare scarsamente visti i pochi utenti. Nella modalità Storia verremo sottoposti a innumerevoli prove di volo e Fetch Quest per sbloccare prove di difficoltà sempre più elevate nelle cinque Zone in cui è stata divisa Parigi. Il problema qui non è di qualità. Come ci si può aspettare dopo qualche tempo che si svolazza in giro la monotonia si fa sentire: la città è si grande, ma non è infinita. Per lo meno saranno presenti vari collectible sparsi in giro per la città oltre a moltissime prove per soddisfare i più accaniti cacciatori di trofei.
L’online battle propone invece uno scontro 3 vs 3 che ricorda vagamente i combattimenti aerei di Ace Combat in forma molto ridotta. Il tutto si concretizza in una sorta di Capture the Flag, dove la bandiera viene rimpiazzata da una preda. Malauguratamente la varietà scarseggia anche su questo fronte e ben presto subentrerà di nuovo la monotonia. Chiaramente qui regna suprema l’esperienza, e forse in forma di tech demo VR a basso costo avrebbe reso di più. Tuttavia in quanto a level design si dà un punto a favore della Ubisoft, poiché tutta Parigi (sebbene virtualmente e in maniera ridotta) è stata resa esplorabile, persino la Torre Eiffel. Passeremo sotto a ponti, in mezzo ai palazzi e a pelo d’acqua, tutto ad alta velocità. Verranno anche evidenziate correnti d’aria che ci daranno un boost di velocità, aggiungendo una sensazione di ebbrezza all’esperienza.
Eagle Flight 64
Purtroppo nonostante la meccanica di base funzionale il comparto grafico viene meno. Lo stile polygon nega quel Quid che poteva far spiccare Eagle Flight. Ovviamente si prende in considerazione il limite grafico del VR di prima Gen, ma visti gli altri titoli disponibili ci si deve chiedere il perché di questa scelta. Vengono anche limitati gli effetti di Lighting/Shading che avrebbero potuto quantomeno rendere l’atmosfera più viva. I vari animali appaiono privi di vitalità e purtroppo vista la bellezza reale della Ville Lumière è un peccato non poter godere le sue particolarità. Musicalmente non si ha molto da ridire, anzi, i suoni della natura misti alla colonna sonora molto in stile New Age/Discovery Channel fanno molto per mitigare le carenze nel reparto grafico.
Fra le tante proposte del VR, Eagle Flight rimane un punto interrogativo. In quanto a esperienza va bene, ma in quanto titolo completo a prezzo pieno? Forse sarebbe meglio buttare un occhio a Playstation VR Worlds, se si cercano esperienze simili.
Pro
- Buona esperienza di volo in VR
- Simpatico per i primi minuti
Contro
- Graficamente non rende la maestosità di Parigi
- Molto monotono
- Un online deserto