Dynasty Warriors 8 Empires
Quando si parla di Hack and Slash per console non si può non citare il franchise storico (in tutti i sensi) della Tecmo Koei, con una frequenza che batte persino la saga degli Assassini della Ubisoft. Ecco quindi che ci viene presentata la seconda espansione di Dynasty Warriors 8: Empires. La parola chiave in questo caso è proprio quella: Espansione. Quindi senza ripercorrere strade già note analizziamo questa proposta decisamente più tattica della saga dei Tre Regni. Alla base di Empires c’è la gestione dell’esercito, l’influenza politica, la vita di famiglia e tanta, tanta customizzazione. Spade alla mano, si parte verso la guerra!
Romanzo dei Tre Regni v8.2
Per chi non lo sapesse (dopo otto titoli principali, altrettanti spinoff e via dicendo) Dynasty Warriors è ambientato durante il periodo Han nella Cina del 200 AD (più o meno). La serie si ispira in particolar modo (prendendo non poche liberà) da “Il Romanzo dei Tre Regni”. Per chi è neofita della serie il quantitativo di personaggi e lore (per modo di dire) da assorbire è notevole. Inutile cercare di riassumere la backstory di ogni singolo PG, sono tanti, ma tanti tanti, più che altro è da tener conto il casato di appartenenza di ognuno di essi. Con ogni versione vengono aggiunti frammenti di storia, nuovi personaggi (che nel caso nostro si limitano a uno) i quali si amalgamano al pastiche medievale che abbiamo fra le mani. L’obiettivo è semplice: conquista, supremazia. Questo sarà infatti uno dei conflitti più sanguinolenti della storia della Cina, e qui Dynasty Warriors dà il meglio di sé.
Ti ricordi i primi 20 minuti di “Salvate il Soldato Ryan”? Eh, più o meno.
Dynasty Warriors, come anche tutti gli altri titoli del genere Musou, almeno in termini di gameplay è relativamente semplice. A puro titolo informativo (per chi non avesse ancora sperimentato un titolo del franchise della Tecmo Koei) il gameplay di Dynasty Warriors si riduce essenzialmente a questo: l’eroe controllato dal giocatore si trova in una mappa ben delineata divisa in due colori che rappresentano il controllo della fazione propria e nemica. Dovrà in seguito far fronte (con relativa difficoltà) a orde di nemici che spesso e volentieri vengono schiacciati come mosche innanzi alla temibile onnipotenza dell’eroe controllato, e recarsi nelle basi del nemico. Una volta sterminata l’opposizione (che comprende soldati, tenenti e via dicendo includendo anche eroi controllati dal computer) si estende la propria influenza sul territorio nemico.
Le condizioni di vittoria non sono necessariamente sempre le stesse, queste verranno presentate all’inizio della schermaglia e possono variare durante lo stage. Ovviamente ci sono molti altri particolari poiché accadranno molte cose all’interno di una singola battaglia, eroi sconfitti che si ritirano, eserciti alleati e nemici che si aggiungono al massacro, amici da aiutare, e così via.
Ogni Eroe ha un suo stile di gioco, spesso e volentieri ben distinto, contornato dai pulsanti base di ogni gioco action a cui corrispondono attacchi leggeri e pesanti, salto ecc. Soddisfatte alcune condizioni vi è la possibilità di sferrare un attacco unico e devastante, il che aiuta ad aumentare il counter delle vittime mietute. Fino a qui niente di nuovo, così e sempre stato e così probabilmente rimarrà (nel bene e nel male). Abbiamo detto Espansione prima, perché di questo si tratta. Empires infatti ci presenta ben poche modalità di gioco rispetto al titolo madre (Dynasty Warriors 8). Ci ritroviamo solamente con la Modalità Empires, Free, Edit, Opzioni, Online e Galleria.
In Empires il giocatore si sceglie prima un capitolo storico (momenti clou della guerra) e successivamente un eroe (e di conseguenza una fazione). Fatto questo verrà messo di fronte a una serie di mappe, menù, sottomenù, sottosottomenù, opzioni, decisioni, e quant’altro che lo aiuteranno a “gestire” (parola chiave) la sua campagna bellica. Qui si va parecchio in profondo, potendo reclutare vassalli, formare patti e alleanze, esplorare soluzioni diplomatiche, sposarsi, fare figli, equipaggiare il proprio esercito (manca poco che al poter decidere il colore dei peli del naso dei propri soldati). Il tutto verrà inframezzato con scontri armati in puro stile Dynasty Warriors dove il giocatore potrà sfogarsi dopo il tempo passato a gestire il suo esercito. Con questo i fan della serie si possono ritenere soddisfatti, anche se la presentazione in generale potrebbe avvalersi di qualche ritocco grafico, senza esagerare. Tutto ciò viene complementato dalla modalità Edit, che, come suggerisce il nome, permette la creazione di eroi, eserciti, stendardi, cavalli e tutto il necessario per sentirsi parte del conflitto. Personaggi ed eserciti creati si potranno usare nelle varie modalità a piacimento.
Armature scintillanti e mura sgranate
Tecnicamente il gioco non ha molti malus, la presentazione grafica è soddisfacente (per essere multi platform diviso fra due generazioni di console diverse), e come sempre lo score musicale è pieno di sonorità orientali, accompagnato dallo scontrarsi del metallo delle spade e delle lance che aiutano nell’immersione. Forse viene meno dal punto di vista scenografico, i campi di battaglia servono da sfondo alla carneficina, indi per cui sono meno dettagliati (seppure ben costruiti) rispetto ai vari e colorati personaggi, che sono la punta di diamante di questa serie: risplendenti nei loro costumi dettagliati e con personalità molto distinte.
[signoff icon=”quote-circled”]Non è poi tanto difficile consigliare Dynasty Warriors, c’è tanto da fare e da scoprire, il gameplay e semplice, e divertente, sebbene ripetitivo, e la presentazione (previa questioni di gusto) e decente e impacchetta bene l’esperienza. L’unico problema qui? Forse nessuno, ma sarebbe meglio dare un’occhiata al più completo Dynasty Warriors 8 Xtreme Legends. Forse questa proposta della Tecmo Koei va lasciata agli irriducibili fan della serie.[/signoff]