Dynasty Warriors 7 – Recensione Dynasty Warriors 7
La serie di Dynasty Warriors, o meglio Shin Sangoku Musou, è certamente una delle serie più longeve e di successo della Koei. Il primo gioco fu rilasciato nel 1997 su Playstation e da allora sono usciti titoli su titoli fino a giungere ora al settimo, su PS3 e Xbox360 (che tecnicamente però sarebbe in realtà il sesto capitolo, poichè in America ed Europa fu chiamato Dynasty Warriors 2 quello che in Giappone era un semplice spin-off: infatti il gioco appena uscito è in realtà Shin Sangoku Musou 6). Innegabile è purtroppo però la ripetitività che la serie porta con sè, determinato da meccaniche sempre simili e da poche possibilità di evoluzione. Eppure con questo nuovo capitolo, gli sviluppatori sembrano aver voluto inserire alcune novità non da poco. Ma forse è il caso di andare con ordine.
La guerra dei tre regni…in quattro?
Come forse tutti sapranno, la saga di Dynasty Warriors prende libero spunto dal famoso romanzo Romance of the Three Kingdoms, di Luo Guanzhong. I Wu, gli Shu, e i Wei sono le tre grandi dinastie di combattenti che sono in guerra per ottenere il dominio e l’unificazione della Cina. Questa loro storia è stata raccontata molto a fondo, nell’arco di tutti i vari giochi usciti, ma a parte alcuni accenni, non è mai stato reso ben noto il modo in cui la vicenda si conclude. In questo capitolo, invece, per la prima volta, questo epilogo viene raccontato nel dettaglio ed è anche giocabile, mettendoci a conoscenza di una quarta forza: il reame Jin. Costoro sono entrati a far parte del conflitto dopo la battaglia della Pianura Wuzhang, e sono proprio loro che hanno poi preso il controllo assoluto delle terre e sconfitto gli altri reami.
E’ giunta l’ora di cambiare armi!
L’impostazione generale del titolo è sempre la solita, senza sostanziali cambiamenti. Per quelli che ancora non conoscono questa lunga saga, avremo il controllo di uno dei personaggi del romanzo e ci limiteremo a correre sul campo spazzando via i soldati nemici (comunemente chiamati carne da macello), conquistando le basi e dando la caccia ai generali dell’armata avversaria. Nonostante la presenza di molti personaggi, dialoghi, colpi speciali e combo, naturalmente una simile architettura di base finisce con il diventare molto presto monotona e scontata, soprattutto dopo ben 6 titoli. Ecco quindi le novità che sono state apportate a questo settimo capitolo, messe con la speranza di rinnovare le carte in tavola.
Naturalmente il cambiamento più grande è la presenza della dinastia Jin, ora pienamente giocabile. Ci sono ben 62 personaggi giocabili nel titolo, 15 dei quali nuovi arrivi, quasi tutti chiaramente appartenenti ai Jin. Grazie a questa aggiunta è stata cambiata radicalmente anche l’impostazione della modalità storia, ora più interessante che mai.
Huang Gai sta per sferrare il suo attacco Musou. E farà male.
Diversamente ai capitoli precedenti, dove sceglievamo vari personaggi da interpretare e ne seguivamo le gesta fino alla vittoria finale (i personaggi che interpretevamo ne uscivano infatti vincitori assieme alla loro fazione anche se per la storia originale non era così), in Dynasty Warriors 7 sono presenti invece solo 4, lunghe, storie, ognuna dedicata ad uno dei quattro regni ed ognuna con il loro vero finale. Questo significa che in ognuna di queste storie useremo tutti i vari personaggi di ogni regno e tramite battaglie, cutscene, e dialoghi conosceremo il loro destino, che sia quello di trionfare o quello di cadere sotto i colpi avversari, imparando passo passo la storia del romanzo in maniera dettagliata.
Ora durante la battaglia sarà possibile customizzare completamente armi e abilità dei personaggi. Ognuno potrà infatti impugnare due armi (e sono disponibili 10-11 armi per ognuno dei 36 tipi disponibili), cambiando arma impugnata con la sola pressione di un pulsante. Ogni arma possiede, oltre ad un diverso potere di attacco e a volte un potere elementale, anche un sigillo (che spazia da aumento del potere di attacco o di difesa, a una maggiore resistenza durante la cavalcata) da imparare e poter, successivamente, equipaggiare ad uno degli slot disponibili in ogni altro armamento. Oltre a questo, sconfiggere i comandanti nemici ci metterà a disposizione dei punti esperienza che potremo spendere per acquisire ai nostri personaggi svariate abilità, come un aumento del numero di colpi per combo o nuovi attacchi Musou (che sono appunto le Super, utilizzabili ogni volta che avremo caricato la barra corrispondente colpendo nemici o subendo colpi.)
C’è comunque da dire che nonostante tutti i personaggi possano usare qualunque arma, ognuno avrà sempre la sua preferita, con la quale avrà a disposizione un potente attacco extra nella combo.
La seconda, interessante, modalità di gioco si chiama Modalità Conquista. Qui potremo scegliere il personaggio che più ci aggrada e tuffarci all’interno di una scacchiera a esagoni, ove ogni tassello rappresenta una missione da compiere e dove, una volta completata la battaglia sulla quale ci troviamo, sbloccheremo quelle adiacenti. Ci sono vari tipi di caselle che ci ritroveremo di fronte: la battaglia per le armi è un tipo di guerra dove, sconfiggendo il generale nemico, otterremo un’arma rara e predefinita dal gioco (differentemente da quelle, più comuni, che i comandanti lasceranno cadere, a volte), troviamo poi le Battaglie di Amicizia, dove dovremo soddisfare vari obiettivi (che possono andare dall’uccidere certi nemici, a conquistare certe basi, o andare a salvare determinati alleati) e serviranno ad aumentare il proprio rapporto con altri personaggi così da sperare successivamente nel loro aiuto; le Battaglie Leggendarie invece sono livelli nei quali utilizzeremo diversi personaggi seguendone velocemente la storia. Completandole sbloccheremo quel determinato personaggio rendendolo giocabile. Infine ci sono le Battaglie di Liberazione, semplici e brevi lotte che, se ci vedranno vittoriosi, sbloccheranno per noi delle caselle che rappresentano città vere e proprie. Dentro queste città troveremo vari personaggi che potranno esserci di aiuto: un fabbro che ci aiuterà a imparare i sigilli, un mercante di armi, un mercante generico (dal quale potremo acquistare animali da cavalcare o da compagnia per la lotta, o l’aiuto di alcuni combattenti), un erudito (che ci farà domande e metterà alla prova la nostra conoscenza della storia del romanzo e di Dynasty Warriors), e infine la cameriera di una sala da tè, dalla quale avremo modo di decidere quale animale ci accompagnerà in battaglia e quale guerriero sarà nostro alleato, tra quelli che sono diventati nostri "amici" fedeli. Sarà anche possibile, a volte, trovare in città alcuni dei personaggi di cui abbiamo completato la Battaglia Leggendaria: parlando con loro aumenteremo il nostro livello di amicizia con quel guerriero.
Scheda tecnica
Graficamente Dynasty Warriors 7 non si può dire che sia eccezionale. I personaggi giocabili sono tutti animati e modellati splendidamente, ma per il resto è tutto piuttosto spoglio e poco curato, che siano i guerrieri standard o gli ambienti. A parte alcuni vasi da rompere per ottenere potenziamenti, è impossibile interagire con le ambientazioni e le animazioni dei cavalli che saltano è semplicemente ridicola. Per il comparto audio le cose vanno meglio, il doppiaggio è finalmente disponibile anche in originale, scaricabile come dlc gratuito, permettendoci così di sbarazzarci una volta per tutte delle voci americane. Le musiche come al solito sono rockeggianti e stonano parecchio con l’ambientazione, ma aiutano a calarsi nei panni di un distruttore di eserciti. La longevità non è male, ognuna delle 4 storie è formata da una ventina di missioni, più tutte quelle disponibili nella Conquista. Se poi decideremo di puntare al trofeo di platino, il tutto ci porterà via circa un’ottantina di ore di gioco.
Scegliere un’arma affine al personaggio che la userà, aumenterà le nostre prestazioni in battaglia.
In conclusione
Dynasty Warriors 7 è un capitolo che, nonostante mantenga le solite meccaniche, tenta di inserire qualche novità per dare una nuova esperienza di gioco ai veterani. Quel che è certo è che, essenzialmente, il gioco è rimasto lo stesso. Lo consigliamo quindi caldamente ai fan della saga o a coloro che non ne hanno ancora mai provato uno, mentre se avete già giocato a un titolo precedente della serie e non ci ha messo molto a stufarvi, questo farà di certo velocemente la stessa fine.