Dungeon Encounters – Recensione
Dungeon Encounters è un titolo che, sin dalla presentazione, non fa molti giri di parole. Dal semplice menù iniziale, si viene immediatamente buttati in gioco con un obiettivo solo: conquistare i 100 piani dell’enorme dungeon. Questo brusco e minimale tuffo nel gioco forma la perfetta introduzione per quello che è un gioco sorprendente nel suo minimalismo. Il titolo di Square Enix porta la struttura del JRPG fino alle sue ossa, usando i tabletop come ispirazione.
Il risultato è un titolo basilare, privo di meccaniche complesse, ma che col poco che ha scelto di fare riesce a creare un loop di gameplay soddisfacente e che può facilmente creare assuefazione.
Nato come un progetto dedicato al volere essere un gioco minimalista, diretto ai fan dei tabletop RPG, Dungeon Encounters ci porta in un dungeon privo di qualsivoglia asset. Siamo su una griglia, ogni tassello è una parte del dungeon, ogni numero sulla griglia rappresenta un evento. Ciò che possiamo fare è muoversi da tassello a tassello, dirigerci verso gli scontri (numeri neri) o verso gli aiuti (numeri bianchi) cercando di sopravvivere fino al piano 100 del dungeon. In caso di sconfitta, si ricomincia, e così via. Descrivere come faccia questo titolo a essere tanto divertente è allo stesso tempo difficile, ma semplice.
Privando il JRPG e il dungeon crawling di ogni sfarzo, Dungeon Encounters mette il giocatore davanti a un prodotto estremamente “puro”. Non vuole piacere a tutti, ma se siete fan dei giochi a turni e dei dungeon crawler è difficile non apprezzarlo.
Il sistema di combattimento si basa sulla classica ATB dei Final Fantasy dal IV al IX, la quale decide i turni di party e nemici. Anche qua, le opzioni sono portate all’osso. Ci sono attacchi fisici, magici e poche, ma preazione, abilità. L’arma bianca equipaggiata permetterà di fare danno all’armatura fisica dei nemici, le magie all’armatura magica e una volta distrutte, si potrà mirare ai loro HP. In base al tipo di arma cambia l’attacco, può essere a target singolo o ad area, a danno fisso o casuale. Tutto ciò sembra poco, ma basta a dare al giocatore un forte senso di potere decidere come approcciarsi a ogni situazione.
Non ci sono elementi o buff, ma Dungeon Encounters rende ogni piano una sfida simile a un enorme scontro casuale. La programmazione non è solo a corto termine, pensando a come sconfiggere il nemico dinnanzi a te, a lungo, in quanto dovrai sopravvivere piano dopo piano.
A rendere l’esperienza divertente e non frustrante, ci pensa l’ottimo equilibrio di gioco. I tuoi personaggi, come i nemici, hanno delle armature magiche e fisiche. Queste si rigenereranno dopo ogni scontro, facendo si che esplorare non sia tedioso o troppo punitivo. I nemici non sono mai troppo tosti e quando cominciano a sembrare ostacoli insormontabili, cominciano sempre a droppare equipaggiamento migliore per portarti a un livello al quale puoi affrontarli, senza però renderti troppo forte. Al contempo, la morte non è troppo punitiva, in quanto sarà possibile reclutare vari avventurieri lungo il dungeon da usare come “riserva” nel caso quelli in squadra muoiano. Ognuna delle poche meccaniche di Dungeon Encounters si legano alla perfezione, dando vita a un prodotto strano, minimale, ma estremamente divertente per i fan dei giochi a turni.
Sfortunatamente però, ci sono dei buchi nel tessuto di questo prodotto tanto ben pensato. Questi riguardano principalmente delle funzioni di Quality of Life e il comparto musicale. Nonostante sosteniamo che i vari pezzi che compongono il ciclo di gameplay di Dungeon Encounters siano ben pensati e ben collegati, a volte alcune implementazioni sono troppo tediose. Ad esempio, per reclutare i vari avventurieri, bisognerà trovarli su un tassello specifico…per poi metterlo nel proprio team al posto di uno dei personaggi già presenti, tornare al primissimo piano e lasciarlo giù all’Accademia. Dopo ciò, bisognerà tornare al tassello nel quale lo si è trovato, con un membro del party in meno, e re-inserirlo manualmente nella formazione. Questo, unito al fatto che il posizionamento degli scontri si resetta a ogni cambio piano, è piuttosto tedioso.
Ci sono inoltre anche varie abilità molto carine legate alla tua coordinata sulla mappa. Concettualmente, sono idee interessanti, che abbiamo anche usato a nostro vantaggio…ma la mancante possibilità di vedere velocemente la mappa dei piani rende l’utilizzare questa parte del gameplay noioso e inutilmente lungo. Infine, parliamo delle musiche. Essendo Dungeon Encounters un titolo minimale, ci aspettavamo toni “vecchio stile” ed è esattamente ciò che abbiamo trovato. Tuttavia il problema sorge con la qualità audio di alcuni di questi. Ogni 10 piani il tema di battaglia cambia, mentre alcuni sono piacevolmente retrò, altri graffiano le orecchie con tutto ciò che può esserci di negativo in un file audio di bassissima qualità.
Dungeon Encounters è un titolo minimale, con p0che meccaniche implementate bene, ma che si incespica su qualche funzione di comodità. Il gameplay crea dipendenza e riesce a risucchiare per ore e ore con poco nulla, tuttavia alcune abilità tediose all’utilizzo e una colonna sonora alle volte fastidiosa ne ledono il potenziale. Un gioco sicuramente consigliato a chiunque ami il combattimento a turni, armatevi semplicemente di pazienza.
Pro
- Gameplay divertente
- Poche meccaniche in ottima armonia
Contro
- Alle volte tedioso
- Qualità audio altalenante