Dreamfall Chapters – Recensione

Recensito su PlayStation 4

Più di dieci anni fa uscì Dreamfall: The Longest Journey, sequel dell’ottima avventura grafica The Longest Journey di Funcom. Il gioco convinse pubblico e critica, ma la presenza di cliffhanger e plot hole rese necessario un sequel, annunciato nel 2007 con il nome di Dreamfall Chapters: The Longest Journey ma rimasto ai box fino al 2012, quando numerosi elementi di Funcom confluirono nel neonato studio Red Thread Games e iniziarono la fase di pre-produzione. L’anno successivo fu inaugurata una campagna su Kickstarter, che si concluse in modo trionfale, consentendo agli sviluppatori di realizzare il gioco, che uscì in forma episodica tra il 2014 e il 2016.

Da oggi Dreamfall Chapters (questo il titolo definitivo dell’opera) è disponibile anche su PlayStation 4 (versione testata) e Xbox One grazie a Deep Silver, che ha curato la pubblicazione dell’edizione Final Cut, a breve disponibile anche su PC.

Dreamfall Chapters

La fine di una trilogia?

L’opera prima di Red Thread Games potrebbe essere il capitolo conclusivo della saga, dal momento che la campagna Kickstarter non è giunta a finanziare anche The Longest Journey Home, la cui realizzazione è sempre meno probabile, stando alle dichiarazioni degli sviluppatori stessi. Il gioco si collega a entrambi i precedenti episodi, in particolar modo a Dreamfall: The Longest Journey (mentre The Longest Journey Home avrebbe dovuto seguire le vicende di April, unica protagonista di The Longest Journey), come abbiamo anticipato in apertura, quindi è altamente consigliabile aver portato a termine quantomeno quest’ultimo prima di approcciarsi a Dreamfall Chapters, il quale comunque offre ad eventuali neofiti un succinto resoconto dei fatti principali della saga.

Dreamfall Chapters

Svolte queste considerazioni, non ha molto senso soffermarsi ulteriormente sulla trama, dal momento che è piuttosto intricata (anche in virtù delle scelte che il giocatore sarà chiamato a compiere) ed è difficile non incorrere in qualche spoiler, senza contare il fatto che il gioco è indirizzato principalmente ai fan, i quali non si faranno certo mancare questo epilogo. Forse non è stata chiusa ogni questione – il compito probabilmente sarebbe spettato a The Longest Journey Home, il quale avrebbe dovuto coprire anche un arco temporale successivo a Dreamfall Chapters – e non tutti i cinque “libri” godono della stessa intensità, ma nel complesso il gioco di Red Thread Games convince sotto questo punto di vista.

Genere?

The Longest Journey è un’avventura grafica; il sequel aveva aggiunto discutibili sequenze di combattimento e stealth. Dreamfall Chapters si sviluppa in un modo assimilabile a quello delle avventure grafiche di Telltale Games, non solo per via della sua struttura episodica (di minore impatto in questa versione Final Cut), ma anche per il peso che assumono le scelte: esse non influiscono sul finale, ma su molti altri snodi, con notevoli conseguenze, soprattutto a partire da Book Three: Realms. I puzzle sono comunque presenti, ma deluderanno i veterani per la loro semplicità, e i dialoghi sono senz’altro preponderanti. Fa capolino in qualche modo anche lo stealth, che anche questa volta lascia l’amaro in bocca, mentre i combattimenti non sono stati inclusi.

Dreamfall Chapters

Rispetto alle opere di Telltale Games, vi è un maggior focus sull’esplorazione delle ambientazioni, che possono raggiungere dimensioni generose – forse si cammina pure troppo… – e la durata media dei capitoli (chiamati Book) è più elevata, per una longevità complessiva che supera le venti ore. Le meccaniche legate ai dialoghi appaiono simili, ma, a parere di chi scrive, Dreamfall Chapters invita il giocatore a una maggiore riflessione.

Suggestioni

Come abbiamo visto poc’anzi, il gameplay non svolge la parte del leone, anzi, potremmo ritenerlo la componente maggiormente sacrificata, a meno che non si voglia valorizzare all’interno dello stesso i dialoghi, che brillano per la qualità sia del writing, sia del doppiaggio. Evidenziamo che non solo non è presente un doppiaggio italiano (forse nemmeno auspicabile…, NdR), ma nemmeno i sottotitoli sono nella lingua del Bel paese; dal momento che il gioco punta precipuamente sulla trama e sui dialoghi per coinvolgere, più di qualcuno avrebbe beneficiato di una traduzione.

Dreamfall Chapters

Ma Dreamfall Chapters è un’opera suggestiva non solo grazie a trama, lore e personaggi: anche grafica e colonna sonora danno il loro contributo. La prima non è mostruosa da un punto di vista tecnico, anche perché il gioco non è più una primizia: esso, addirittura, nacque su Unity 4, per essere portato su Unity 5 solo successivamente. Ciò non toglie nulla al character design, alle ambientazioni, alle scelte cromatiche e a una direzione artistica che sanno affascinare. Completa il quadro un’ottima colonna sonora, della durata complessiva di un paio d’ore, in grado di affiancarsi alle atmosfere oniriche e a momenti drammatici, senza mai farsi troppo invadente. Forse pecca proprio in questo, contando meno brani di impatto rispetto alle OST dei giochi precedenti.

Dreamfall Chapters

I fan della serie The Longest Journey lo aspettavano dal 2006, e alla fine è arrivato. Dreamfall Chapters riesce a concludere degnamente una saga complessa e affascinante, nonostante Dreamfall: The Longest Journey avesse lasciato parecchie castagne sul fuoco. La struttura e il gameplay si avvicinano agli stilemi dettati dalle avventure grafiche moderne: una scelta che potrebbe scontentare qualche fan, che troverà buona parte dei puzzle semplicistica, ma che non penalizza troppo l’opera di Red Thread Games.

8

Pro

  • Un degno epilogo per la saga di The Longest Journey
  • Writing, direzione artistica e colonna sonora di qualità

Contro

  • Assenza dei sottotitoli in italiano
  • Non il migliore della serie
  • Gameplay semplicistico
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