Dopo tanti sequel, reboot e spin-off di ogni sorta, una nuova IP che si affaccia sul mercato è sempre un fatto positivo, soprattutto se il nuovo titolo in questione è curato da una software house vincente e di successo come Capcom. Questo Dragon’s Dogma è un nuovo action rpg che mischia dinamiche da Dark Souls a quelle di azione pura un po’ come visto in Monster Hunter.
Il gioco, per sua natura, si propone come un gigantesco sandbox a sfondo fantasy e ne risulta che la trama, oltre ad essere piuttosto stereotipata è anche abbastanza abbozzata. Il gioco vede il suo inizio con un preludio alla vicenda principale in cui viene descritto il mondo in cui ci ritroveremo a vivere, un mondo dominato dalla lotta fra i Draghi e l’Arisen, ossia il prescelto che un giorno libererà il mondo dal pericoli rappresentato da questi mostri. Inutile dire che questo prologo fungerà da tutorial per apprendere le dinamiche di gioco principali. Una volta creato il nostro personaggio tramite l’editor piuttosto limitato, avremo modo di approfondire ulteriormente il plot. Un drago distruggerà il nostro povero villaggio e quindi noi, nei panni del guerriero indomito, tenteremo in tutti i modi di fermarlo e così ci verrà strappato il cuore, dando luogo a un legame magico che ci terrà legati al mondo terreno. Ci risveglieremo quindi, in seguito alla strenua lotta, con una profonda cicatrice sul petto e con la voglia di andare alla ricerca del nostro destino. Questa sorta di maledizione ci consentirà inoltre di controllare le cosiddette “pedine”, ovvero delle sorte di ombre che si mettono al servizio dei prescelti. Un fantasy a tinte forti questo di Dragon’s Dogma che ancora una volta porta alla luce le influenze del titolo rpg targato Namco. Importante mettere in evidenza come la trama principale si diluisca ben presto nelle varie sidequest che ci ritroveremo ad affrontare.
Tutta l’esperienza di gioco sarà basata sulla libertà del giocatore di scegliere quale side quest intraprendere. Tra le quest alcune sono piuttosto standard, altre leggermente più fantasiose, ma comunque sviluppate in modo da dare l’impressione al giocatore di avere la massima libertà. Il gioco verrà portato avanti non tanto per scoprire nuovi dettagli sulla trama, bensì per rafforzare sempre di più il proprio guerriero e creare così un party sempre più potente. Il gameplay del gioco non è per nulla scontato ed è anzi abbastanza difficile da gestire almeno nei primi momenti di gioco. Potremo sguainare le nostre armi bianche con il dorsale sinistro e successivamente utilizzare i pulsanti frontali per sferrare attacchi forti o deboli. I due pulsanti frontali poi saranno adibiti a gestire l’arma secondaria e le funzioni speciali della prima arma. Potremo in ogni caso mappare le nostre sequenze di mosse preferite. Ci saranno inoltre delle abilità che potranno essere acquistate attraverso i punti personaggio. Tali skill potranno andare dalla pioggia di frecce, alle palle di fuoco, fino alle scivolate che ci consentiranno di coprire grandissime distanze. Le caratteristiche base cresceranno di default a ogni level up, quindi dovremo selezionare le varie caratteristiche dei vari personaggi per costruire il guerriero perfetto. È necessario dire però che sbloccare le skill più potenti o le classi più forti richiederà parecchio tempo. Le classi di base sono tre ossia guerriero, arciere e mago, poi avremo tre classi ibride e tre classi cosiddette di prestigio. Ogni classe avrà armi e abilità particolari che con il progresso del gioco potranno essere potenziate. Per ottenere le armi migliori inoltre sarà necessario vendere le materie prime che troveremo sul campo.
Durante il gioco dovremo anche prenderci cura della nostra cosiddetta pedina, ovvero l’alleato etereo che ci darà una grande mano in battaglia. Potremo unire al nostro party altre due pedine che potranno essere reclutate sia durante il gioco che nella Faglia, ovvero un luogo sovradimensionale in cui potremo aggiungere al nostro gruppo anche le pedine dei nostri amici o di altri giocatori umani. Il gioco ha una natura smaccatamente single player e quindi questa sarà l’unica componente online che ci ritroveremo a poter provare all’interno dell’esperienza di gioco. Meglio così direi: gli scontri infatti saranno sempre estremamente caotici e quindi giocare con altri giocatori umani in queste mischie infernali sarebbe risultato estremamente difficile. Dragon’s Dogma, nei combattimenti, presenta features che ricordano molto da vicino un altro titolo che ha fatto storia: Shadow of the Colossus. Anche in questo caso infatti potremo aggrapparci al corpo dei nemici più grossi e colpire così i loro punti deboli. Ad ogni nemico inoltre dovrà essere applicata una strategia differente per cui questo renderà i combattimenti piuttosto variegati.
Questo Dragon’s Dogma è un titolo di base divertente e anche piuttosto longevo, anche se l’esperienza potrebbe essere rovinata dalla mancanza di piccoli dettagli che fanno la differenza. Il sistema di crafting per esempio è parecchio farraginoso e il lore non è per nulla approfondito. Anche nel caso del level design si sarebbe potuto fare molto di più. Gli appassionati del genere comunque, fatti salvi questi piccoli difetti potrebbero trovare in questo esordiente Dragon’s Dogma un titolo divertente che potrebbe tenerli impiegati per parecchie ore.
Il gioco poteva essere leggermente più curato anche sotto il profilo tecnico. I modelli poligonali non sono molto dettagliati e anche le texture soffrono di una mancanza di cura. Anche le animazioni sono abbastanza semplici così come pessima è la gestione della telecamera e le compenetrazioni poligonali durante i combattimenti. A tutto questo vanno aggiunti un framerate ballerino e un aliasing marcato. Gli scenari al contrario sono molto estesi e realizzati con una cura artistica molto elevata, regalando al giocatori degli scorci mozzafiato. Il comparto sonoro si difende con musiche d’atmosfera basate su marcette medievali e un doppiaggio in inglese credibile.
Dragon’s Dogma è un action rpg che presenta un sacco di ottimi spunti rovinati da qualche errore tecnico di troppo. L’approccio open world è divertente, ma la trama andava molto probabilmente approfondita maggiormente. Gli scontri sono divertenti, anche se la realizzazione tecnica a volte li penalizza un po’ troppo. Un buon primo tentativo questo che sicuramente può essere perfezionato in un futuro sequel.