Dragon Quest – Recensione Nintendo Switch

Recensito su Nintendo Switch

In un’industria molto movimentata come quella videoludica moderna, è difficile fermarsi e contemplare il passato. Tra le decine di uscite, per tutti i gusti, previste ogni mese, però compaiono spesso piccoli remaster o remake di perle del passato, che danno l’occasione di poter assaporare qualcosa di diverso, figlio di un mondo ormai dimenticato. Uno di questi titoli è Dragon Quest, remaster del primo titolo della storica saga Square Enix, pubblicato su Nintendo Switch in concomitanza con l’undicesimo capitolo.

Un titolo che, a 30 anni distanza ormai, riesce ancora a inebriare con una magia grezza, ma di una purezza rara.

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Prima di poter raccontare quanto preziosa sia come esperienza, il giocare Dragon Quest, mettiamo subito in evidenza le note dolenti, esclusive della remaster. Questa remaster, come tante altre firmate Square Enix, soffre di un problema abbastanza grave al comparto estetico. Mentre le ambientazioni rimangono fedeli all’originale pixel art, i modelli dei personaggi sono stati sostituiti da dei nuovi artefatti… che purtroppo non solo stonano con l’ambientazione, ma risultano persino inferiori agli asset originali.

In un modo simile son stati integrati dei disegni ad alta risoluzione dei nemici all’interno della finestra di combattimento. Questa aggiunta è invece molto gradevole e azzeccata, il che mette ancora più in evidenza quanto tremendi siano i modelli dei personaggi.

Dragon Quest Recensione

Al di fuori di questo fastidio, Dragon Quest è un’esperienza unica che trova una inaspettata nuova vita grazie alla portabilità di Switch. Per chi non fosse avvezzo col titolo, Dragon Quest è un JRPG con combattimento a turni che non da vere indicazioni al giocatore. Dopo un breve e improvviso dialogo con il re, l’eroe è libero di andare dove vuole, armato solo di un ramo di cipresso e 100 G. Avvicinarsi a un titolo simile nel 2019 è spiazzante, specie ora che il JRPG è un genere noto per le lunghe esposizioni e le miriadi di tutorial. Eppure non troviamo questo sia un difetto, anzi, crea una maggiore soddisfazione quando si riesce a proseguire in questo titolo. Difatti Dragon Quest è un gioco anziano, non un gioco vecchio. Si, sente il peso degli anni su alcune scelte, e sull’equilibrio del leveling, ma non ha particolari squilibri o meccanismi anti-giocatore tipici dei giochi dell’epoca.

La mancanza di indicazioni e vincoli rende tutto una scoperta, il che si sposa benissimo con il senso di avventura che porta avanti il gioco. Il sistema di combattimento è estremamente semplice, ma ha un carisma tutto proprio, e la sua immediatezza rende leggero anche il farming. Non tutto è rosa e fiori, dopotutto nonostante abbiamo esaltato il valore di questa avventura, non pensiamo sia per tutti. Il gioco richiede farming e pazienza, cose che vengono tranquillamente agevolate dall’immersione, ma che possono costituire un muro per dei giocatori di JRPG più moderni. Da sottolineare anche la colonna sonora, che non ha resistito agli anni, li ha sfruttati a suo vantaggio , tanto da risultare più gradevole anche delle tracce della versione PS4 di Dragon Quest XI. Non nascondiamo come sia sempre una magnifica emozione accendere un titolo della saga per essere accolti dalla magnifica ouverture.

Dragon Quest Recensione

Generalmente, la longevità del titolo è esimia. Non si tratta di un JRPG da 40-50 ore come il più moderno Dragon Questi XI, ma di un titolo che, affrontato in completa libertà, riuscirà a prendervi una quindicina d’ore tranquillamente. Il contenuto in generale non è molto, ma grazie a questo il titolo non sembra mai prolungarsi inutilmente, e ogni azione acquisisce un proprio senso. Per adeguare il titolo all’epoca moderna son stati introdotte alcune piccole migliorie, in particolare il testo è più veloce e leggibile durante le battaglie ed è stata introdotta una funzione di “quick save” che va a colmare un grosso difetto del titolo.

Difatti originariamente in Dragon Quest è possibile salvare solo tramite il re o le chiese, fortunatamente il quick save alleggerisce questa meccanica. Rimane però assente la funzione di auto-save, e in generale il sentimento è che Square avrebbe potuto mettere più impegno in questa remaster

Dragon Quest Recensione


In definitiva, Dragon Quest su Nintendo Switch è un’esperienza preziosa. Consigliata a chiunque ami il senso dell’avventura, del superare ostacoli in completa autonomia o anche solo a chiunque sia curioso di scoprire come sia nata questa leggenda. Avvicinarsi a un titolo simile può non essere semplice, ma una volta superato lo scoglio iniziale, ci troverete un gioco che non vi dimenticherete.

8

Pro

  • Una perla che mantiene un certo fascino
  • Musica eccezionale
  • Qualche miglioria gradevole...

Contro

  • ...Ma poteva esser fatto di più
  • Modelli dei personaggi da rivedere
  • Alcuni aspetti sentono il peso del tempo
Vai alla scheda di Dragon Quest
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