Dragon Quest Monsters: Joker – Recensione Dragon Quest Monsters: Joker
Enix-Toriyama colpisce ancora.
Circa due decadi fa, dalla famosa casa Enix venne pubblicato un JRPG che muoveva i primi passi ispirandosi a giochi occidentali quali Ultima e Wizardry: Dragon Quest. Questo nuovo gioco colpì subito gli appassionati di videogames anche grazie al fantastico character design generato dalla matita di Akira Toriyama, creatore del celebre Dragon Ball, e col tempo con i suoi successori diventò parte di una saga dall’incontestabile successo, che continua ad appassionare milioni di persone. Dopo vent’anni, la collaborazione tra Enix (ormai fusa con Square) e Toriyama non cessa di esistere, continuando a sfornare giochi più o meno degni che si accaparrano sempre e comunque centinaia di migliaia di vendite. Non da meno è stato Dragon Quest Monster: Joker, sviluppato su DS, che con le sue influenze “Pokémoniane” ha spopolato ancora, mantenendo intatto il successo che caratterizza la serie di cui fa parte.
Il Torneo
Sono già passati dieci giorni da quando vostro padre vi ha fatti rinchiudere in una cella. Dopo aver cercato di fuggire per partecipare al famoso torneo di domatori di mostri il vostro alterego è stato sbattuto al fresco per impedire che questo accadesse di nuovo. Ma qualcosa si sta muovendo all’interno di CELL, l’organizzazione della quale vostro padre è a capo, e così venite liberati da una guardia e accompagnati al cospetto del vostro tanto amato genitore. Per motivi ignoti, però, vi verrà affidata una missione che implicherà la partecipazione al torneo Monster Scout come copertura, e finalmente, anche se sarete in missione, potrete provare a realizzare il vostro sogno di diventare il miglior domatore di mostri. Tutto questo fa da sfondo agli avvenimenti successivi che vi spingeranno a capire cosa si sta architettando alle vostre spalle.
Un Combattimento, nello schermo touch screen
lo schema della strategia
Sulla “scia guida” dei Pokémon
Come anticipato qualche riga sopra, DQM: Joker è fortemente ispirato ai Pokémon per quanto riguarda il gameplay, anche se sono presenti alcune sostanziali differenze. Il fulcro però rimane lo stesso: catturare e allenare mostri sarà infatti la principale attività, proprio come accade nella saga Nintendo. Si presenta quindi con il più classico dei gameplay, con mondi, anzi isole, da esplorare, combattimenti a turni e quant’altro. Ma analizziamo meglio il cosiddetto “quant’altro”.
La trama si sviluppa sulle varie isole che compongono il mondo di DQM, ognuna delle quali è diversa dall’altra, e soprattutto i mostri si differenziano proprio in base alla località in cui si trovano. I combattimenti, rigorosamente a turni, prevedono diversi comandi da utilizzare in base allo stratagemma che si vuole adottare per uscire vincitori dal combattimento; potremo decidere di attaccare, di impartire ordini per far utilizzare ai mostri abilità o per farli mettere in guardia, o decidere di utilizzare tattiche preesistenti e stabilite dal gioco, ognuna delle quali farà svolgere ai vostri “guerrieri” determinate azioni. Se una volta con i Pokémon utilizzavamo le sfere poké, adesso per far sì che un nemico entri a far parte della squadra dovremo convincerlo della nostra forza, indebolendolo e utilizzando il comando “Recluta”. Anche se non vi farà onore, nei casi più critici potrete selezionare “Fuggi” per darvela a gambe levate. Tra i mostri presenti, non mancheranno i vecchi “amici” che accompagnano la saga dagli albori, come ad esempio i buffi Slime. Come da tradizione saranno utilizzabili diversi oggetti, come ad esempio quelli utili al recupero di HP. Spariscono gli incontri casuali, per fare spazio a un sistema più consono al gioco che permette di vedere i mostri che popolano le isole, in modo da potere decidere di fuggire o di combattere, anche se a volte lo scontro sarà inevitabile.
Un Anime su DS
DQM offre una grafica strabiliante, che utilizza ottimamente le proprietà tecniche della console Nintendo, per presentarsi con uno cell shading molto ben realizzato. I colori sono sgargianti e i paesaggi, anche se un pò spogli, sono comunque apprezzabili. Il characters design, curato da Akira Toriyama, colpisce subito l’occhio del giocatore per lo stile e per la fantasia con cui personaggi e mostri sono stilizzati. Non si notano rallentamenti, ma le telecamere rappresentano a volte un fastidioso problema a casa della loro instabilità in determinate situazioni. Il comparto audio rientra nella media, ma presenta comunque una colonna sonora all’altezza del titolo, che accompagna degnamente l’allegria generale del gioco.
Conclusioni
Dragon Quest Monster: Joker, nonostante a prima vista possa sembrare una copia bella e buona di Pokémon, riprende da esso solo i fondamenti, per arricchirli con caratteristiche proprie e renderlo un videogame dalla giocabilità profonda. Gli oltre 200 mostri presenti arricchiscono poi il tutto, dando al giocatore la possibilità di crearsi una squadra fatta su misura, con le creature che preferisce. Buona la longevità, con una modalità storia che si aggira attorno alle 20 ore, il che fa onore al gioco essendo sviluppato per DS, anche se sicuramente, con una trama più consistente (mentre nel gioco fa solo da sfondo), sarebbe notevolmente aumentata. Si va quindi ad aggiungere un nuovo degno capitolo all’esilarante saga, che sin dai suoi primi passi colpì i giocatori grazie alla fantasia e all’allegria che la caratterizzava.