Dragon Quest II – Recensione
Dopo aver già trattato il primo e terzo capitolo di Dragon Quest nelle scorse settimane, rimane solamente da discutere Dragon Quest II, per chiudere il cerchio su questa riscoperta della trilogia classica. Tuttavia, Dragon Quest II ha molto meno al suo arco rispetto agli altri due titoli. Questo è dovuto alla natura stessa del gioco, che sembra più un gioco intermedio tra l’esperienza unica del primo e la maturità nelle meccaniche del terzo. Andiamo quindi ad analizzare esattamente cosa può offrire Dragon Quest II: Luminaries of the Legendary Line.
Dragon Quest II racconta la storia di un discendente del leggendario eroe Erdrick, alle prese con il ritorno dell’oscurità, centinaia di anni dopo gli eventi del terzo capitolo. In quanto a narrativa, questo secondo Dragon Quest aggiunge qualche elemento più moderno rispetto al primo, senza però fare il passo necessario per poter offrire una narrazione vera e propria. L’eroe dovrà affrontare qualche peripezia più particolare, e avrà con sè dei fidi alleati, ma a grandi linee l’avventura rimane molto basilare. Questo mette il gioco in una posizione sfavorevole all’interno della trilogia; peccando in unicità. E su questa falsa riga possiamo descrivere in generale tutta l’avventura.
Il gameplay viene arricchito dalla presenza dei compagni e la possibilità di affrontare mostri multipli, tuttavia le limitazioni enormi date ai personaggi non risaltano nel miglior modo il sistema di combattimento. Mentre nel primo titolo l’avventura era solitaria e l’eroe doveva destreggiarsi tra diverse magie e armi, in Dragon Quest II avremo diversi personaggi che, sommati, equivalgono all’eroe solitario della prima avventura. In questo modo la presenza di multipli nemici e personaggi diventa non tanto un punto di forza del gioco quanto un possibile fastidio, dato che le battaglie non sono più profonde rispetto a Dragon Quest, ma semplicemente più lunghe.
A livello di bilanciamento, il titolo è piuttosto onesto. Non ci saranno ostacoli esagerati, superabili solo con immenso farming, tuttavia abbiamo notato come il sistema di level-up sembri molto più lento rispetto al già non velocissimo Dragon Quest. Nonostante ciò, l’avventura fila con pochi fastidi, e sa regalare l’immersione e le piccole soddisfazioni che un giocatore di JRPG cerca nel genere. Per quanto riguarda gli aspetti più tecnici del gioco, come ad esempio la qualità della remaster o le musiche, vi indirizziamo verso la recensione del primo Dragon Quest, in quanto Dragon Quest II porta con sè gli stessi pro e contro del primo titolo.
In definitiva Dragon Quest II è un titolo che soffre a causa del suo essere l’anello che unisce le origini della serie al primo titolo storico di Dragon Quest, cioè il III. Rimane un’avventura assolutamente valida, per quanto con qualche elemento da dover sopportare a causa della sua anzianità, tuttavia lo consigliamo solo agli appassionati della saga, e avrebbe giovato dall’essere incluso nell’acquisto degli altri due titoli della trilogia. Come titolo singolo, Dragon Quest II è il più debole della trilogia classica.
Pro
- Musiche sempre eccezionali
- Sistema di combattimento semplice, ma funzionale
Contro
- Le aggiunte rispetto al primo non risplendono
- I combattimenti sembrano spesso annacquati
- Manca il fascino di primo e terzo capitolo