Dragon Quest Builders – Recensione
Il fenomeno Minecraft è sicuramento stato importante per il mondo recente dei videogiochi, riuscendo a creare un vero e proprio genere, amato da grandi e piccini. Nonostante la creatura di Mojang soffra tutt’ora di importanti limiti, le meccaniche di gameplay di questo titolo si sono diffuse a macchia d’olio e possiamo ritrovarle in parte anche nei grandi giochi come il discusso No Man’s Sky, dove la ricerca e la raccolta di risorse svolge un ruolo basilare.
Quando Square Enix annunciò Dragon Quest Builders ci fu una reazione particolare nel pubblico. Chi è fortemente legato al brand di Dragon Quest, serie di JRPG ideata nel lontano 1985, non riuscì a comprendere appieno i motivi che hanno spinto la compagnia nipponica a integrare una sorta di “Minecraft” in un titolo come il sopracitato, andando letteralmente a rivoluzionare il gameplay. Com’è ovvio che sia, Dragon Quest Builders non si vuole certamente sovrapporre ai capitoli principali della saga ma integrare un nuovo aspetto in questo universo. Quindi, mano agli attrezzi prodi Costruttori e spazio alla vostra fantasia!
La leggenda del Costruttore
Dragon Quest Builders non è solamente una ricerca incessante di risorse o un sand-box da arricchire con belle e imponenti costruzioni, ma vi è una vera e propria trama che fa da sfondo alle nostre imprese. Il terribile Dragonlord (nemico principale del primo storico Dragon Quest) ha trasformato Alefgard in una terra ostile e pericolosa, colma di mostri e demoni. La poca popolazione rimasta si nasconde ed è stata privata di un importante abilità, ossia la capacità di costruire.
Ma la leggenda narra di un prode Costruttore, che ridarà luce e vita a Alefgard, grazie alla propria abilità di costruire e creare. Questo personaggio, ovviamente, siamo noi e sarà nostro compito principale ricostruire e ripopolare le città distrutte dai mostri. La narrativa in Dragon Quest Builders è un interessante sottofondo, ma non rappresenta in realtà il vero fulcro del titolo e risulta essere anche banale e scontata in certi frangenti. Nonostante ciò, i vari personaggi che incontreremo durante le nostre avvenute risultano essere divertenti e ben caratterizzati.
Comunque sia, il centro nevralgico del gioco è rappresentato dalle meccaniche di costruzione e la ricerca delle risorse. Vi sono un enorme numero di oggetti che possiamo trovare nel mondo di gioco: dai materiali come legno, ferro, acciaio alle decorazioni vere e proprie come tavoli o sedie, oppure varie dosi di cibo che dobbiamo continuamente sfruttare per non morire di fame. I materiali grezzi che riusciamo a scovare nel mondo di gioco vengono elaborati, e utilizzati per costruire oggetti sempre più complessi, in speciali strutture come fucine, fornaci o banchi da lavoro, anch’essi da costruire.
Durante la storia principale del titolo, avremo a che fare con quattro differenti città, che dovremo ricostruire e ripopolare da cima a fondo, e ognuna di essa presenta una sorta di “tema” principale. A esempio, in una sarà indispensabile erigere importanti strutture di difesa mentre in un’altra sarà fondamentale la continua produzione di antidoti per le persone colpite da un misterioso virus. Questi differenti approcci alle città cercano di rendere la storia di Dragon Quest Builders meno ripetitiva possibile provando a offrire per ogni città delle strategie differenti, e si scontra con ambienti reiterati e quasi sempre molto simili.
La longevità della modalità storia di Dragon Quest Builders è ottima, considerando che per ogni città almeno 5-6 ore saranno indispensabili per raggiungere tutti gli obiettivi. Per i più impavidi e coraggiosi inoltre sarà possibile rigiocare ai vari livelli ma avendo degli obiettivi prestabiliti da soddisfare (sfide), come ad esempio riuscire a finire la città entro un tot di giorni, oppure raggiungere un “livello città” stabilito.
Una durata così corposa per la ricostruzione di ogni città è spiegata dal fatto che passando da una all’altra, perderemo completamente tutte le nostre abilità e le nostre conoscenze dei vari progetti architettonici. Questa è una delle cose che ci ha più spiazzati la prima volta, e dopo aver passato molte ore per capire come costruire una forte armatura o un’arma d’acciaio, ci ritroveremo sempre al punto di partenza tra un capitolo e l’altro.
Sguainate le spade
L’esperienza di Dragon Quest Builders non è solamente legata alla costruzione, ma il temibile Dragonlord ha anche piazzato nel vasto mondo di gioco una moltitudine di mostri e strane creature. Ne risulta quindi un importante comparto legato ai combattimenti, che però non brilla per diversi motivi. Difatti gli scontri contro queste creature sono molto semplici, e si basano su un semplice colpo con la nostra arma, senza nulla che approfondisca il gameplay, se non l’utilizzo di bombe per golem o altre creature più robuste.
Un combattimento così banale finirà per annoiare, e spesso e volentieri si vorrà evitare lo scontro più che andare all’assalto delle creature. Lo stesso vale per le armi che, a differenza degli oggetti e dei materiali, sono veramente esigue e poco caratterizzate. Un maggiore approfondimento di questo comparto sarebbe stato gradito, considerato che le varie “isole” di gioco sono costellate da mostri. Un interessante spunto di gameplay legato alle creature è il fattore giorno-notte. Infatti si imparerà a evitare di girare a zonzo durante le ore notturne poiché il mondo si popola di mostri più forti e più pericolosi. Non dimentichiamoci delle boss-fight, sparse sia per il mondo di gioco, sia alla fine di ogni ricostruzione cittadina e che seppur molto semplici risultano essere divertenti.
Costruzioni condivise
L’esperienza di Dragon Quest Builders però non si basa solamente sulla storia single-player, ma dopo aver completato la prima città sarà possibile sbloccare la modalità “Terra Ignota”. Di cosa si tratta? Non è altro che la vera e propria modalità online, e consente di condividere le proprie creazioni, e evocare invece quelle degli altri giocatori per poi utilizzarle nelle nostre città. Terra Ignota è una landa più o meno grande, priva di mostri, nel quale costruire in serenità le nostre città, ed è costellata da portali che ci conducono a terre colme di risorse, ma stavolta anche di nemici.
Dopo 2-3 ore passate a raccogliere le più disparate risorse nei portali, avremo tutto quello che ci serve per costruire ogni struttura o oggetto, e la nostra fantasia può finalmente scatenarsi. Ne consegue che il successo o meno di Dragon Quest Builders si baserà principalmente sulla community, che dovrà arricchire la modalità online di edifici sempre più belli e complessi. Anche la stessa Square Enix dovrà periodicamente rilasciare qualche nuovo materiale e oggetto, per aumentare sempre la già folta varietà.
Il lato tecnico di Dragon Quest Builders soffre di qualche sbavatura, con un tearing evidente mente si ruota la telecamera per guardare l’ambienti che ci circonda. Non è sicuramente un problema enorme ma speriamo venga presto corretto con qualche patch.
Qualche calo di frame-rate avviene anche durante sezioni poco caotiche, sottolineando quindi qualche problema diffuso. A proposito della telecamera vi è da aggiungere che si comporta in maniera sempre ottimale tranne che all’interno delle grotte, dove invece risulta ben difficile da controllare. La colonna sonora è invece di ottima qualità, e accompagnerà per tutta l’avventura le nostre imprese con un ottimo sottofondo musicale. Un elogio al design dei personaggi, che anche se non rivoluzionario, riesce ad essere sempre molto apprezzabile.
Siamo giunti quindi al commento finale di Dragon Quest Builders. Questo spin-off della saga principale è una piacevolissima deviazione dal genere JRPG classico, e offre al giocatore la possibilità di esprimere al massimo la propria creatività. Il numero enorme di materiali e oggetti, aggiunto a divertenti meccaniche di progettazione e costruzione, si scontra con una narrativa più o meno banale, un sistema di combattimento elementare e qualche problema tecnico che speriamo venga presto risolto. La modalità online sarà il paradiso dei costruttori, e con un pizzico di fantasia potremo presto vedere delle costruzioni straordinarie. Ci prendiamo quindi la libertà di riprovare il titolo qualche settimana dopo l’uscita, per osservarne i contenuti multiplayer. Nel complesso, siamo di fronte a un titolo particolare e, secondo noi, riuscito in larga parte.
Pro
- Tantissimi oggetti e materiali
- Meccaniche di costruzione divertenti
- Ottima longevità della modalità Storia
- Modalità Online promettente
Contro
- Qualche sbavatura tecnica
- Combattimento elementare
- Narrativa non eccellente