Dragon Quest Builders 2 – Recensione Nintendo Switch

Come sapientemente declamato dall’ottimo Donato Marchisiello in sede di recensione della versione PlayStation 4, Dragon Quest Builders 2 rappresenta de facto un’ottima espansione, rispetto all’originale idea alla base del titolo primigenio. Evidentemente, tuttavia, al codice del gioco è mancato qualcosa affinché potesse venire annoverato fra le migliori creazioni all’interno del suo genere di riferimento.

Le innovazioni proposte, alcune ottime, altre un po’ meno, un gameplay dal respiro più ampio e la solo lievemente ammodernata veste grafica costituiscono un bagaglio migliorativo importante, eppure il videogiocatore prosegue a esplorare ogni meandro del gioco, nella vana speranza di riuscire a trovare qualcosa in grado di fargli esclamare di aver rintracciato, in Dragon Quest Builders 2, qualche caratteristica che lo elevi a suprema divinità del Dio dei sandbox.

Lungi dal voler rianalizzare nel dettaglio tutte le feature della produzione Square Enix, ci limiteremo ad analizzare la versione Nintendo Switch, soffermandoci maggiormente a sottolineare le differenze che dividono questa versione dalla SKU PlayStation 4. Precisiamo subito: ce ne sono, ma non sono così tante e comunque non inficiano in alcun modo l’esperienza ludica.

Cominciamo dall’inevitabile downgrade grafico: supportati da un hardware nettamente meno performante di PlayStation 4, in grado di non scendere mai – o quasi – sotto i 60 fps, gli sviluppatori hanno ben pensato di fissare la frequenza di aggiornamento video della versione Nintendo Switch a 30 quadri al secondo. Fortunatamente sono pochissime escursioni sotto questa soglia, se non nelle situazioni con più ciccia al fuoco.

In generale, anche l’aspetto del gioco ne ha risentito in maniera abbastanza sensibile, offrendo uno spettacolo visivo inferiore tanto per definizione, quanto per gli effetti speciali (le routine che gestiscono il sistema di illuminazione in tempo reale, soprattutto).

Data la natura ibrida di Switch, Dragon Quest Builders 2 tecnicamente non delude, comunque sia, riuscendo in definitiva a mantenersi su buoni livelli di dettaglio e su di un frame rate abbastanza costante.

Proprio il fatto di poter fruire del prodotto anche on the go rappresenta molto probabilmente il miglior pregio di questa versione rispetto a quella PlayStation 4. Dopotutto, cosa c’è di meglio che stare in spiaggia, sdraiati come una pelle di daino, beatamente prodighi a giocare Dragon Quest Builders 2?

Sebbene figlia di un sistema di controllo ben pensato ma non proprio comodissimo, l’esperienza videoludica fruita in modalità portatile non delude, aiutata da un ritmo di gioco certamente molto più compassato rispetto alla stragrande maggioranza delle opere disponibili sulla piattaforma del colosso con sede a Kyoto. Quì non vige la regola del più rapido a sparare, o del più abile a saltare da una piattaforma all’altra: gli unici requisiti richiesti sono un buon grado di fantasia e tanta, tanta pazienza mentre ci si barcamena tra una sub-quest e un’altra.

Attenzione, però: Dragon Quest Builders 2 ciuccia via tantissima batteria da Nintendo Switch: Siamo sui livelli di The Legend Of Zelda: Breath Of The Wild!

Se proprio dovessimo trovare qualche altro difettuccio, sicuramente lo individueremmo ancor prima di entrare in gioco: il caricamento iniziale è infatti abbastanza lungo. Niente di trascendentale, intendiamoci, ma meno loading time sarebbe certamente stato un miglior biglietto da visita.

Dragon Quest Builders 2 per Nintendo Switch conferma tutto quanto di buono proposto nella versione PlayStation 4, arricchendo la già buona ricetta base con un ingrediente in grado, per molti, di fare la differenza: la portatilità. Difetti minori quali un leggero downgrade grafico e comandi non proprio comodissimi se esperiti in modalità on the go non riescono a scalfire il buon valore videoludico dell’ultima produzione minecraftiana targata Square Enix.