Dragon Ball Z: Budokai Tenkaichi 2 – Recensione Dragon Ball Z: Budokai Tenkaichi 2
Un altro Dragon Ball?? No…
La licenza Dragon Ball, oramai usata e riusata fino allo sfinimento, viene ripresa e migliorata dalla Bandai che ben ne conosce le potenzialità, avendola sfruttata meglio di chiunque altro. Stanca di portare sul mercato un DB basato su noiosi incontri stile picchiaduro, la Bandai ha voluto, giustamente, inserire nel suo gioco le spettacolarità che resero la saga di Toriyama una serie amatissima e, dopo venti anni, ancora seguita. Bisognava quindi inserire la carica dei personaggi, inserire la spettacolarità di alcuni colpi, come ad esempio la cara Kamehameha (Onda energetica), la velocità negli spostamenti, la possibilità di librarsi in aria fino a volare e, infine, la possibilità di distruggere interi campi di battaglia spaziando in modalità 3D. Esperimento riuscito e il risultato si chiama Dragon Ball Z Budokai Tenkaichi 2: sicuramente il miglior gioco su Dragon Ball mai fatto.
… un Dragon Ball come non l’avevate mai visto
Partendo dalle novità, la prima cosa da menzionare è l’Avventura del Drago. Di primo acchito una banale story mode ma, calandosi di più nelle sottigliezze, una ben elaborata avventura stile gdr. L’avventura inizia dalla serie Z, con l’attacco del Sayan Radish, per finire con la GT, l’arrivo di Li Sceron, seguendo tutti gli episodi in maniera rigorosamente cronologica e minuziosamente dettagliata, inserendo anche alcuni riferimenti alle storie rappresentate negli OAV. Ad esempio, dopo la fine della saga dei sayan, la storia procederà con un’altra intitolata "l’albero della vita", nella quale impersoneremo Tarles, il fratello gemello di Goku, e ci immedesimeremo nella sua storia, poi, ancora, nei panni di Barduk, il padre di Goku, che dovremo aiutare nella battaglia contro Dodoria, Zaborn e il malvagio Freezer, e questo è solo uno dei tanti "speciali" inseriti nel bel mezzo della trama principale. Durante la storia, inoltre, sarà possibile sviluppare i propri guerrieri grazie all’evoluzione Z, che compare prima di ogni battaglia, grazie alla quale è possibile equipaggiare i vostri alleati con determinate sfere dalle caratteristiche come "Attacco +1", "Difesa +2" e così via, permettendovi di rendere invincibili i vostri guerrieri. Un altro modo per aumentare l’esperienza dei vostri personaggi sarà quello di poter andare di città in città a cercare missioni secondarie aumentando così il vostro livello di combattimento: quindi, gli elementi da GDR non mancano di certo. L’unica pecca è che qualunque sia l’esito della vostra battaglia dovrete sempre seguire la storia: ad esempio potrete anche riuscire a battere Vegeta Scimmione, nel primo attacco alla terra, impersonando il Maestro Muten, il Genio delle Tartarughe, e senza subire nemmeno un graffio, ma, a fine battaglia, vi comparirà sempre la schermata che narra di un Goku messo alle strette e un Vegeta prossimo alla vittoria, un’ ovvia pecca che risolvere sarebbe estremamente esagerato.
Oltre all’Avventura del drago, sarà giocabile anche la Battaglia Z Suprema, scontri di sopravvivenza in sequenza che vi vedrà contro guerrieri che aumenteranno sempre più la loro potenza con il procedere degli incontri, per soddisfare chi vuole sempre mettersi alla prova. Il Torneo del Drago è la ben conosciuta modalità torneo, che vi permetterà di sbloccare anche non pochi segreti e oggetti, acquistabili nel negozio oggetti amministrato dalla strega Baba; sempre presente la modalità Duello, che vi permetterà di duellare sia col COM che con un amico umano, l’Allenamento Supremo, per prendere dimestichezza con i tasti e le azioni dei personaggi, svariate e mai state così numerose; per finire, avremo la Biblioteca del Drago, sezione dedicata a tutti i grandi appassionati della saga, per sapere di tutto e di più sulla saga. Dopo aver esaminato le modalità di gioco, consideriamo anche il sistema: estremamente bello e sofisticato, potrete scattare addosso al vostro avversario da una posizione lontanissima, caricare al massimo la vostra aura per lanciare un colpo devastante, colpire con potenza il vostro avversario e scaraventarlo contro una collinetta che si sfracellerà all’impatto col corpo del vostro bersaglio, bombardare il nemico di turno con scariche di colpi a distanza evitando anche di farlo muovere di un sol passo e, ancora, tempestarlo di combo di vastissima scelta. Insomma potrete fare tutto quello che volete e non dovrete nemmeno preoccuparvi di limiti: infatti l’unico è rapprensentato da un muro invisibile che limita il campo da combattimento, già di per sè abbastanza ampio.
Ora anche tu puoi distruggere le città
La grafica, per quanto riguarda la caratterizzazione dei personaggi, non è proprio quella che ci aspettavamo, infatti presentano ancora effetti troppo da cartone animato che rendono banale il tutto, ma a compensare ciò ci sono dei buoni sistemi di danneggiamento progressivo, infatti sarà all’ordine di battaglia vedere l’armatura e il corpo, vostri o del nemico, danneggiarsi, per la prima, rovinarsi e sanguinare, per il secondo, a seconda di quanto sia basso l’indicatore di salute. Cambiare l’aspetto del vostro personaggio sarà la cosa basilare e potrete assistere ad un cambiamento anche solo portando alla massima potenza la vostra aura facendo diventare il vostro personaggio, che si rivestirà di un’aura blu, ad una potenza maggiore per un limite di tempo, per poi provare la trasformazione in Super Sayan attraverso i vari livelli. Cavallo di battaglia del sistema grafico di Budokai Tenkaichi 2 è l’ambientazione: come già detto estremamente grande e variabile, potrete distruggerla come meglio credete. La luce, caratterizzata soprattutto nell’aura dei personaggi, è la caratteristica più presente per quanto concerne la grafica e gli svariati colori che la rappresentano sono davvero ben mossi: insomma, un sistema invidiabilissimo. Per quanto riguarda il sonoro, come in quasi tutti i picchiaduro, non c’è bisogno di spendere troppe parole: le musiche non sono memorabili e il doppiaggio, se non usato in Giapponese, perde spessore.
"Progressus in ludo regressus non est"
La storia di Dragon Ball oramai la conoscono tutti e chi non saprebbe riconoscere Goku anche a settanta miglia di distanza? Ma, per fortuna, la Bandai non fa passare la voglia di continuare a fantasticare sulla saga di Akira Toriyama, inserendo nel suo capolavoro anche alcune fuori uscite dalla trama principale rendendo più emozionante e varia la modalità storia. Un lavoro più che eccellente per la grafica, che però ancora presenta modelli poco sviluppati nei personaggi. Certamente il miglior gioco mai fatto su Dragon Ball, ed è, verrebbe quasi da dire, più che ovvio data la legge del progresso, che, per fortuna, nel mercato videoludico, diversamente da ciò che ci circonda, non è regresso.