Dragon Ball Z: Battle of Z – Dragon Ball Z: Battle of Z

Dragon Ball, molto probabilmente, è il franchise all’interno del mondo dei manga più diffuso e conosciuto. L’universo partorito dalla mente creativa di Akira Toriyama ha infatti negli anni mietuto una pletora infinita di successi sia di critica che di pubblico. Il franchise inoltre ha indubbiamente conosciuto una grande diffusione anche grazie alle trasposizioni videoludiche che si sono susseguite negli anni; il titolo forse più riuscito in tutti questi anni fin dai tempi del NES è stato Budokai Tenkaichi 3 e poi, da allora, solo parecchie delusioni per tutti i fan di Goku e soci. L’ultimo passo falso è stato rappresentato dal pessimo Dragonball Kinect che molto probabilmente ha perfino toccato il punto più basso della serie. Dopo quasi un anno da questa catastrofica esperienza, Namco Bandai ci riprova con questo titolo sviluppato da Artdink, studio giapponese famoso per titoli legati a Macross e Gundam, scommettendo tutto sul multiplayer cooperativo e un comparto grafico migliorato e rivisto. Scopriamo assieme se la scommessa è stata vinta oppure no.


 
Battaglia globale

Il titolo in single player si dipana in circa 60 missioni differenti che si collocano grossomodo, all’interno della saga, dalla discesa sulla Terra dei Sayan Nappa e Vegeta fino a ben oltre gli eventi raccontati nell’era di Majin Bu. È interessante notare infatti come nel titolo sono stati inclusi anche gli eventi dell’ultimo film uscito in Giappone nello scorso marzo e intitolato Dragonball Z Kami to Kami e che arriverà probabilmente anche in Italia con il nome di Battle of Gods, sottoforma di spin-off. Questo lungometraggio vede come nemesi di Goku e compagni il namecciano Birusu, una divinità dall’aspetto egizio volta alla completa distruzione dell’universo. Molti di voi staranno storcendo già il naso al pensiero di riaffrontare per l’ennesima volta tutte le battaglie della serie Z ma l’approccio questa volta sarà leggermente differente. Questo Battle of Z, come abbiamo già evidenziato nell’introduzione, è infatti tutto basato sugli scontri tra team. Avremo a disposizione a questo proposito un roster di ben 70 personaggi e quindi saranno presenti praticamente tutti i personaggi della serie. Potremo assistere però in questo senso ad alcune storture, come team composti da ben quattro Goku ad esempio. I personaggi appartengono a quattro classi principali ossia i fighting style che infliggeranno i danni maggiori, i ki blast molto potenti negli attacchi a distanza, i support specializzati nell’ausilio dei compagni di team e infine gli interference abili nell’interrompere gli attacchi avversari appunto. 


 
Le prime missioni fungeranno da tutorial per quanto riguarda il sistema di combattimento e saranno esclusivamente uno contro uno mentre tutta la restante campagna sarà basata su scontri tra parecchi guerrieri, quattro contro quattro. Questo elemento soddisferà in maniera importante tutti gli ortodossi del manga che potranno finalmente quindi rivivere quelle ammucchiate leggendarie come i terrestri contro Nappa e Vegeta, Goku e soci contro il team Jinew o ancora Goku, Trunks, Vegeta e Crilin contro i cyborg di Gelo. Gli scontri multipli saranno perciò incastonati in questo filone narrativo classico e le meccaniche di gameplay favoriranno al meglio questo tipo di impostazione. Gli sviluppatori hanno infatti introdotto il sistema del Meteor Chain, che consentirà al giocatore di incanalare l’energia di tutto il proprio team verso un solo guerriero o quello del Revive Soul, che vi servirà per riportare in vita qualcuno caduto. Il multiplayer è basato proprio su questa forte cooperazione tra elementi del team e sarà un vero spasso affrontare le varie missioni con i vostri amici. Potremo giocare fino a 8 giocatori contemporaneamente e il gioco esprime tutto il suo potenziale proprio in questa modalità. Negli scontri si può riscontrare fin dalle prime battute anche un incremento sensibile dell’intelligenza artificiale dei nemici. Il matchmaking è ancora agli albori per esprimere un giudizio completo anche se le prime esperienze in questo senso ci hanno colpito in maniera positiva. Potremo in ogni caso affrontare tutte le varie missioni in compagnia di quattro avversari umani così come cimentarsi in scontri quattro contro quattro in una delle vastissime arene messe a disposizione. 


 
Novità reali?

Per quanto concerne il sistema di combattimento il titolo è del tutto simile a quanto visto negli ultimi picchiaduro su licenza legati al mondo di Dragon Ball. Le combinazioni di tasti sono piuttosto semplici e risicate, con attacchi corpo a corpo base e sfere di energia a distanza, per una curva di apprendimento molto poco ripida. Tolte le meccaniche di energy sharing raccontate in precedenza, quello che ha colpito positivamente in questo titolo è in primo luogo la vastità e l’altissimo grado di distruttibilità delle varie arene e successivamente l’attenzione e l’enfasi posta nella rappresentazione degli scontri aerei che vi porteranno a praticamente dimenticarvi del suolo. Torna anche il sistema di carte per assegnare particolari statistiche ai nostri avatar in campo. Tramite comodi sticker infatti potremo regolare le statistiche dei nostri personaggi e assegnare a ognuno bonus che possono riguardare attacco, difesa o numero di punti guadagnati sul campo. Scampoli di titolo strategico molto rudimentale insomma che comunque insaporiscono il gameplay a livello generale. Saranno presenti anche i soliti attacchi combinati, sempre molto potenti e spettacolari. Avremo a disposizione anche un sistema di editing in grado di personalizzare gli attacchi che potremo sbloccare mano a mano che progrediremo con l’avventura. La barra vitale è quella di sempre, con l’aggiunta della cosiddetta barra Genki che ci permetterà di generare poderosi attacchi finali. 


 
Dal punto di vista tecnico il gioco vede come sempre l’utilizzo del cell shading che si dimostra parecchio fedele ai colori e alle animazioni della serie su piccolo e grande schermo. La mole poligonale e la qualità delle texture è di tutto rispetto. Ottimo anche il framerate in ogni circostanza che non calerà mai, anche nelle situazioni più concitate con svariati personaggi a schermo in azione. La colonna sonora è come sempre basata su una scelta di brani rock-pop giapponesi in pieno stile anime. Una nota negativa nell’aspetto generale del titolo è sicuramente la difficile navigabilità dei menù che risultano, almeno di primo acchito, piuttosto ostici. 


 
Collectables

Importante e non trascurabile elemento di un titolo targato Namco Bandai è il volume di memorabilia e bonus, aspetto che può fare la differenza o meno di un titolo di successo. È stato previsto il costume di Naruto Sage, incluso solamente nelle prime copie vendute, un po’ come accadde in maniera speculare con il costume di Naruto Ultimate Ninja Storm 3 mentre, per tutti coloro che hanno prenotato il titolo con largo anticipo, sono stati previsti Super Vegeta e Super Sayan Bardock. La Goku Edition, in esclusiva per Playstation 3 e Xbox 360 poi, include un’action figure di Goku da 25 centimetri e un ottimo art book di pregevole fattura. 


 
Concludendo

È vero. Battle of Z è l’ennesimo picchiaduro dell’universo di Dragon Ball e per molti questo può voler dire solo deja vu. Questa nuova incarnazione del franchise legata a Goku e ai Sayan però ha qualcosa di diverso, e ciò è legato al fatto soprattutto di poter affrontare la saga con frenetici combattimenti di gruppo. Le caotiche e divertenti situazioni che si verranno a creare saranno un ottimo incentivo ad affrontare per l’ennesima volta Freezer e Cell e quindi se siete appassionati della serie ci permettiamo di consigliarlo senza remore, soprattutto dopo gli ultimi fallimenti del brand.    
 
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