Dragon Ball Xenoverse 2 – Recensione Switch
Fino a qualche anno fa, il brand Dragon Ball sembrava ormai diretto verso la via del tramonto; d’altra parte, il suo enorme successo lo aveva avuto, e sembrava aver detto tutto quello che poteva effettivamente dire. Questo almeno fino all’annuncio di Dragon Ball Super, inedita serie anime che ha dato un deciso colpo di spugna al controverso Dragon Ball GT collocandosi dopo la fine di Dragon Ball Z. Vien da sé che ciò ha portato alla nascita di una nuova ondata di videogiochi che, sorprendentemente, sembrano molto più interessanti del previsto. Tra questi figura senza dubbio Dragon Ball Xenoverse 2, appartenente ad una sotto-serie che possiamo considerare erede spirituale di Budokai Tenkaichi.
Il debutto occidentale di Dragon Ball Xenoverse 2 risale ormai a quasi un anno fa, con un’accoglienza di pubblico e critica fu tutto sommato buona. Il prodotto si propone come un ibrido tra picchiaduro 3D su arene di grandi dimensioni e GdR, con tanto di punti abilità, tecniche selezionabili, equipaggiamento e strumenti di supporto. Un progetto massiccio, che fa della narrazione uno dei suoi principali punti di forza: il team di sviluppo, infatti, ha voluto creare anche contenuti originali, non limitandosi a riproporre unicamente eventi ormai impressi nella memoria degli appassionati. Certo, alcuni difetti già presenti nel primo episodio si erano poi ripresentati anche nel sequel, primi fra tutti una certa ripetitività di alcune quest e un sistema di combattimento un po’ limitato; escluso ciò, però, Dragon Ball Xenoverse 2 si è rivelato un prodotto di buona qualità e ricco di contenuti, che sulle pagine di Gamesource si era meritato un onestissimo 71%.
Cosa ci facciamo qui, allora, se il gioco ha debuttato nei negozi nel 2016? Beh, a settembre arriva finalmente la versione Switch, la quale servirà a Bandai Namco come cartina tornasole per testare l’interesse dell’utenza verso il brand. Oltre a ciò, la possibilità di giocare un titolo così vasto ed articolato direttamente sul palmo delle proprie mani è un’esperienza che in molti stavano aspettando.
Cosa comprende la versione Switch di Dragon Ball Xenoverse 2? Al suo interno troviamo il gioco in versione integrale, inclusa la massiccia componente online, elemento importantissimo di questa produzione poiché dà la possibilità a giocatori sparsi per tutto il globo di organizzarsi ed intraprendere missioni cooperative, un po’ come accade nei più recenti MMO quali Destiny o The Division. L’inclusione del pacchetto completo, senza particolari compromessi o mancanze in termini di quantità, è un elemento estremamente positivo per l’utenza Switch, che in più di qualche occasione si è dimostrata pessimista a causa della natura anche portatile della console.
Ciò che manca effettivamente sono i DLC pubblicati fino ad ora su console e PC, comunque in arrivo a pagamento su eShop; Bandai Namco, però, ha ripagato l’attesa di quasi un anno includendo in Xenoverse 2 anche l’intera modalità avventura del primo capitolo, che potrà essere quindi giocata così da avere una visione più completa ed esaustiva delle vicende narrate.
Ciò a cui si è invece dovuto rinunciare è la qualità grafica vista sulle sorelle maggiori: Switch è una console meno potente anche di Xbox One, e ciò ha avuto un prezzo in termini di pulizia visiva e prestazioni. Sulla console Nintendo il gioco gira ad una risoluzione di 720p in modalità portatile, 900p invece in modalità casalinga, senza però l’ausilio di alcun filtro antialiasing: questo sporca notevolmente l’immagine, che sullo schermo di una TV si dimostra spesso ricca di scalettature; c’è da dire, però, che Dragon Ball Xenoverse 2 deve molto del suo fascino agli effetti speciali, alla cura per i dettagli dei personaggi e alla vastità delle arene di battaglia, conservati nella versione per Switch.
Parlando di frame rate, invece, la situazione è più critica: durante i combattimenti, la console Nintendo si è dovuta accontentare di 30 fotogrammi al secondo anziché 60, una rinuncia più che comprensibile ma che potrebbe non essere gradita da una certa fetta di utenza. Decisamente più scattosa la location di Conton City, l’hub che farà da punto di partenza per tutte le missioni e dove si troveranno anche negozi e maestri di arti marziali. D’altra parte, qui non si combatte, quindi un frame rate poco ottimizzato è un compromesso accettabile.
Il primo anno di Nintendo Switch si sta rivelando ricco di sorprese: numerose aziende hanno infatti annunciato versioni apposite dei loro titoli multipiattaforma, e questo non può che giovare alla neonata console ibrida. Dragon Ball Xenoverse 2 è uno di questi, ed il lavoro svolto da Bandai Namco e Dimps è assai soddisfacente. Certo, il gioco non è tecnicamente all’altezza delle versioni Xbox One, PlayStation 4 e PC, ma su Switch vi è il vantaggio di poter far combattere Goku, Vegeta e compari in ogni luogo vogliate. Un elemento su cui Nintendo sta puntando molto e a cui i giocatori sembrano essere sempre più interessati.
Pro
- Tantissimi contenuti
- Presente la campagna del primo capitolo
- Comparto tecnico senza eccessive rinunce
Contro
- DLC non inclusi
- Alla lunga ripetitivo