Dragon Ball Sparking Zero RECENSIONE
In concomitanza del 40° anniversario del manga di Dragon Ball, che ha cresciuto generazioni di fan in tutto il mondo, l’undici Ottobre Bandai Namco lancerà Dragon Ball Sparking Zero, sviluppato dai ragazzi di Spike Chunsoft, e nelle tv Giapponesi andrà in onda Dragon Ball Daima, nuova serie in arrivo anche in Italia su Crunchyroll e Anime Generation tramite Prime Video, nonché ultimo lavoro che vede coinvolto il compianto Akira Toriyama.
Dopo i passi falsi fatti nella settima generazione di console, con i due Dragon Ball Raging Blast e Ultimate Tenkaichi, Spike Chunsoft si è presa del tempo per riproporre un titolo di Dragon Ball che faccia rivivere ai giocatori lo stesso feeling del picchiaduro a tema Dragon Ball più amato dell’epoca PlayStation 2: Dragon Ball Z Budokai Tenkaichi 3.
Dragon Ball Sparking Zero è l’ultimo arrivo nella serie Budokai Tenkaichi ed è naturale, oltre che giusto, considerarlo un vero quarto capitolo della serie, ma per questa nuova iterazione gli sviluppatori hanno voluto utilizzare il nome usato in Giappone anche per le altre regioni: Sparking!, mentre Zero indica un nuovo inizio.
Possiamo quindi dire che dopo ben quindici anni di attesa, cinque di sviluppo e una miriade di trailer e gameplay di questi ultimi mesi, l’obiettivo finale sarà quello di far rivivere ai giocatori le epiche battaglie tratte da Dragon Ball Z e Dragon Ball Super, grazie anche all’utilizzo dell’Unreal Engine 5 che rende le scene d’azione più cinematografiche e dinamiche. le premesse di avere davanti il gioco definitivo ci sono tutte.
Con questa recensione cercherò di essere il più obbiettivo possibile, mettendo da parte l’amore e l’affetto per l’opera, per darvi una valutazione del gioco più onesta e meno di pancia possibile. Non sarà facile, visto le grandi aspettative, ma ci proviamo, pronti? Si comincia.
Dragon Ball Sparking Zero RECENSIONE | Un nuovo modo di vivere la storia di Goku &co.
Come tutti i giochi di Dragon Ball, la storia che si affronterà sarà sempre la stessa. Dall’arrivo di Raditz sulla Terra al viaggio su Namecc e il risveglio del Super Saiyan di Goku fino alla sconfitta di Majin Bu. Ma Dragon Ball Sparking Zero va oltre, e offre dei contenuti narrativi unici e inediti nella modalità chiamata Episodio Battaglia.
La prima grande novità è l’introduzione degli archi narrativi di Dragon Ball Super con le varie saghe di Beerus, il ritorno di Freezer fino al Torneo del Potere che chiuderà la storia del gioco. Ebbene si, in Dragon Ball Sparking Zero non è presente il finale di Dragon Ball Z, per intenderci quello del 25° Torneo Tenkaichi dove Goku incontra il piccolo Ub.
Questa scelta è data, in primo luogo, per restare fedeli alla coerenza narrativa del nuovo corso di Dragon Ball. Super è ambientato nei dieci anni che legano gli eventi che portano al finale che abbiamo visto e letto. Con questa scelta gli sviluppatori lascia no una porta aperta all’introduzione di nuove saghe con DLC futuri o di un finale riscritto – magari – rispetto a quello originale.
La seconda novità si concentra sul modo in cui le vicende, in Dragon Ball Sparking Zero, vengono raccontate. Ormai la trama di Dragon Ball Z è stata riproposta in diversi media in mille modi diversi e Sparking Zero rende la narrazione molto più interessante, mettendo a disposizione del giocatore sei story line diverse per la precisione di Goku, Vegeta, Gohan, Piccolo, Freezer e Black Goku.
Ognuna di queste storyline può essere intrapresa in due maniere differenti, la prima quella canonica, con i fatti che tutti noi conosciamo, con il problema di portarla a termine in una manciata di ore, affrontando solo i combattimenti più importanti perdendo molti pezzi sul nostro cammino.
Per allungare la longevità e aggiungere un pizzico di originalità, i ragazzi di Spike Chunsoft hanno deciso di dare la possibilità di cambiare la storia in Dragon Ball Sparking Zero.
Tutti noi ci siamo chiesti cosa potrebbe succedere se Goku dovesse decidere di non andare a salvare il figlio Gohan insieme a Piccolo e scegliere, invece, di andare con Crilin e Muten, oppure se fosse avesse schivato il colpo finale del Namecciano facendo uccidere il malvagio fratello.
Ebbene la mia run della storia di Sparking Zero si è concentrata su queste nuove diramazioni alternative che, per evitare grossi spoiler, vi racconterò in breve e il resto lo lascio scoprire a voi.
Soddisfacendo alcuni obiettivi speciali durante il combattimento, come ad esempio battere Raditz con Crilin durante il combattimento anziché resistere fino alla fine del tempo, si attiverà una cut-scene alternativa chiamata “Episodio Sparking” che proseguirà fino ad un finale diverso rispetto a quello che tutti noi conosciamo, facendo proseguire la storia in modo inedito.
Goku si allena con i suoi amici anziché nell’aldilà, affrontando l’arrivo di Nappa e Vegeta sulla Terra. Tutti questi eventi innescheranno un finale di saga completamente differente, arrivando alla fatidica trasformazione di Goku prima del previsto, con la conseguente invidia di Vegeta che cambierà anche gli eventi della saga di Namecc.
Diramazioni che possono essere anche molteplici un una sola saga. Per esempio nella saga dei Saiyan possono esserci ben due tipi di what if che porteranno a ben due finali differenti, saltando addirittura la saga di Namecc portando Freezer e i suoi soldati ad attaccare la Terra con l’alleanza tra Goku e i suoi compagni con Vegeta.
Avrete insomma un Dragon Ball tutto nuovo, basta fare la scelta giusta e seguire la narrazione che gli sviluppatori hanno scritto per finire completare gli Episodi battaglia al cento per cento, e potete starne certi che alcune idee vi sorprenderanno.
Ogni saga che affronteremo avrà un momento chiave dov’è possibile cambiare la storia. Una novità che ho apprezzato molto, che fa leva sulla curiosità del giocatore nello scoprire dei what if che, anche se non brillano di originalità narrativa, sanno intrattenere e divertire.
Creare la propria storia di Dragon Ball
Oltre l’episodio battaglia, che racchiude la trama principale di Dragon Ball Sparking Zero, il gioco ha una nuova modalità creata ad hoc dagli sviluppatori per i fan degli editor: la battaglia personalizzata.
Questa modalità permette di creare, condividere e giocare i propri scenari di combattimento di Dragon Ball in completa libertà, con tanto di opzioni per creare cutscene introduttive, titoli degli episodi, trigger a metà partita e cutscene finali che descrivono cosa succede quando si vince e quando si perde.
Una sorta di Dragon Ball Maker che, se sfruttata come si deve, vedrà la nascita di nuove storie create e condivise dai giocatori più ispirati. Modalità che non è esente di difetti, per lo più dal punto di vista dell’accessibilità e la quality of life nel gestire i vari menù e sotto menù della modalità creazione.
Gli sviluppatori hanno dato molte possibilità di personalizzazione con frasi pre impostate, più di 500 da poter combinare, ma la poca facilità del creare qualcosa di sensato e la complessità nella parte di creazione, probabilmente, se non si è pratici di montaggio attraverso menù e sotto menù, ci ritroveremo storie base con poca originalità.
Un vero peccato che queste battaglie personalizzate siano poco intuitive nella gestione dei menù, in alternativa però ci sono molte storie originali create dagli sviluppatori, con battaglie molto più impegnative rispetto a quelle della modalità storia classica, con bonus e malus che modificheranno l’andamento degli scontri, come per esempio battere Muten con Goku bambino con una Kamehameha finale.
Scaldate i vostri controller
Oltre alle modalità Battaglia personalizzata e Battaglia a episodi, ci sono anche i Tornei – il plurale è d’obbligo – ognuno di questi tornei ha regole diverse di approccio e di gameplay.
Il Torneo del Potere, ad esempio, prevede che si gareggi in un’arena con il volo disattivato e le eliminazioni come condizione di vittoria alternativa; il Cell Game è una sfida rigorosamente 1 contro 1 senza regole, ma si recupera solo il 20% della vita tra un combattimento e l’altro.
Ciliegina sulla torta, abbiamo il Torneo di Yamcha. Un vero e proprio caos, con regole casuali e selezione casuale dei personaggi. È anche possibile creare il proprio torneo e personalizzare il proprio set di regole e ovviamente è possibile partecipare ai tornei anche online per giocare contro altri giocatori e non solo contro l’IA.
Sfidare gli amici a colpi energetici sul divano di casa
Avevo molti dubbi a riguardo alla modalità multiplayer in locale, inizialmente non prevista e aggiunta in corso d’opera – a detta del producer Jun Furutani – per accogliere le richieste dei fan, per lo più dal punto di vista tecnico e strutturale.
Sarò sincero, giocare in split screen non è poi così male, al netto di alcuni piccoli difettucci lievi ma migliorabili nel tempo. Il frame rate e la stabilità grafica reggono, dando ai giocatori delle battaglie fluide, grazie anche ai pochi elementi a schermo e i modelli dei personaggi son ben riprodotti, anche se con una definizione minore, rispetto la single player, questo dovuto alla gestione della CPU di due telecamere non sempre precise.
Ed è proprio la telecamera uno degli elementi migliorabili, non solo nel multiplayer a due giocatori (poi ne riparleremo) che in alcuni frangenti crea molta confusione e una divisione dello schermo poco netta, rendendo confusionario il combattimento.
Speriamo che con il passare del tempo gli sviluppatori possano introdurre nuove location e sistemare i piccoli difetti per migliorare la qualità dello schermo diviso, ma potete stare tranquilli e invitare i vostri amici a casa per serate esplosive proprio come ai tempi di Budokai Tenkaichi 3.
È presente anche la modalità online classica e classificata, in modo tale da sfidare i giocatori di tutto il mondo con battaglie a squadre o, addirittura, di creare dei tornei o eventi speciali. Inoltre è possibile condividere i propri replay dei combattimenti per condividerli con la community.
Tra collezionismo e personalizzazione
Dragon Ball Sparking Zero non è solo combattimenti a non finire senza una minima ricompensa. Il gioco presenta diverse modalità “passive” e missioni da portare a temine mentre si combatte. Abbiamo quindi gli Ordini di Zen’o e la raccolta dei timbri di Whis.
Nella prima bisognerà solo portare a termine dei piccoli obiettivi come, per esempio, aumentare la maestria di un personaggio preciso utilizzandolo spesso, finire un combattimento con attacchi speciali o ultimate per ricevere dei premi speciali come personaggi, Zeni o capsule.
Raccogliere i timbri di Whis sono solo la conseguenza del portare a termine gli ordini di Zen’o. Questi timbri ci ricompenseranno con premi rari tra cui le sfere del drago per evocare Shenlong, Polunga o Super Shenlong nel menù apposito.
Più soldi, più collezionabili
Più scontri farete, sia online che offline, più soldi potete raccogliere e spendere nel negozio presente dove potrete acquistare – senza nessuna micro transazione, tranquilli – personaggi extra per completare il roster del gioco.
Ovviamente non tutti i 182 personaggi sono acquistabili, ma alcuni di loro si, e una volta ottenuto il personaggio si avranno anche le varie trasformazioni e forme alternative, ma non solo, è possibile acquistare i vari costumi alternativi, canzoni, capsule per la personalizzazione e tag per l’online.
Personalizzare i personaggi permetterà di modificare i parametri dei protagonisti del gioco in modo tale di avere eroi unici da utilizzare nelle battaglie e avere una vita facile nelle fasi più avanzate dello story mode o online contro altri giocatori.
Una manna dal cielo, soprattutto per chi ama collezionare e avere tutto sbloccato come avveniva in passato, peccato che alcuni personaggi si acquistano e non si sbloccano durante la storia o portando a termine i what if.
La difesa è il miglior attacco
È arrivato ora il momento di parlare del cuore di Dragon Ball Sparking Zero: Il combat system, che per l’occasione, cerca di rinnovarsi restando ancorato al passato, nel bene e nel male.
Una volta avviato il gioco verremo messi davanti ad una scelta dei comandi, Standard o Classica, la prima introduce alcuni tasti con dei comandi rinnovati rispetto alla scelta classica che prevede la stessa identica mappatura di Dragon Ball Z: Budokai Tenkaichi 3
Potete scegliere, anche, di mappare il controller in maniera libera, anche se la scelta consigliata degli sviluppatori è quella standard per via di una nuova meccanica introdotta con questo nuovo titolo.
Il gioco si apre dunque su un combattimento che funge come tutorial introduttivo con una sequenza animata che vede Goku e Vegeta intenti ad allenarsi. In questo scontro potrete prendere dimestichezza con il nuovo sistema di controllo molto più fluido e libero rispetto al passato.
Le cose più importanti da tenere sotto controllo sono ovviamente l’energia, o Ki, e il contatore delle abilità, chiamato Skill Point. Una volta caricato il Ki è possibile eseguire gli attacchi speciali che sono due, uno per il tasto dell’attacco leggero e l’altro sull’attacco d’aura.
Ovviamente il consumo di energia varierà a seconda dell’attacco lanciato, ed è qui che entrano in gioco gli Skill Point. Questa barra situata sotto l’immagine del personaggio si caricherà autonomamente e salirà di livello fino a un massimo di sei punti.
Questa risorsa permetterà di attivare i contrattacchi, power up momentanei – come ad esempio il Kaioken – effettuare la fusione e infine attivare la modalità Sparking, un po’ come avveniva nei vecchi Budokai. La modalità Sparking vi darà un boost di velocità e forza e la possibilità di effettuare gli attacchi Ultimate con animazioni uniche ed effetti devastanti.
Di base il combat System di Dragon Ball Sparking Zero non si allontana molto da quello del tiolo precedente, gli sviluppatori sono riusciti a svecchiare un sistema di combattimento che trovava nella mobilità libera, e fluida, il suo tallone d’Achille.
Ora è possibile muoversi ancor più liberamente e arrivare nei pressi dell’avversario in un batter d’occhio in arene ancora più ampie rispetto al passato.
Gli attacchi a disposizione sono molto semplici con la combinazione di due tasti è possibile avviare una combo e concluderla sbalzando lontano l’avversario e finirlo con un’attacco energetico a distanza o con un’attacco concatenato, il tutto con una velocità mai vista prima.
L’aspetto che è stato notevolmente migliorato è quello riferito alla difesa e ai contrattacchi che si possono effettuare in Sparking Zero, rispetto a Budokai Tenkaichi 3.
Grazie al tasto della Concentrazione, sarà possibile stoppare l’attacco avversario non appena quest’ultimo inizierà a colpirci, col giusto tempismo lo sbilanceremo per ottenere un’apertura con la quale iniziare il nostro contrattacco.
Ma non c’è solo la concentrazione a venire in soccorso nelle situazioni più disperate, premendo la levetta destra è possibile effettuare un contrattacco veloce, una sorta di parry che non consuma nè skill point nè Ki, che ci permetterà di attaccare subito senza subire tutta la combo avversaria.
Entrambi i nuovi tipi di parata si potranno combinare con la parata classica che, con il giusto utilizzo del Ki, ci permetterà di schivare gli attacchi e apparire alle spalle del nemico, concatenando tutto col giusto tempismo si potranno dare vita a combattimenti simili alla controparte animata.
Un combat system così frenetico comporta anche dei piccoli problemini soprattutto quando, a difficoltà più alte, cercare di combattere in maniera tecnica e fluida potrà risultare frustrante.
Mettere a segno queste nuove meccaniche difensive non è sempre facile, vista la velocità dell’azione, ma il passo avanti fatto dagli sviluppatori è molto apprezzabile visto che la difesa, in Budokai Tenkaichi 3, era un grosso problema.
C’è però un’aspetto negativo che è rimasto dal titolo del 2004, ed è l’assenza di un lock-on fisso e costante sull’avversario. Il gioco presenta un focus sul nemico, ma il problema di muoversi in arene 3D così grandi risulta grave per quanto riguarda il colpire l’avversario da lontano o avvicinarsi con uno slancio.
Molte volte ci si trova a mancare completamente l’obiettivo viaggiando metri lontano dopo essere passati a fianco al proprio nemico, penalizzando i giocatori più esperti, sprecando così skill ponti e Ki, rompendo completamente l’assalto che, con un lock-on migliore, sarebbe andato a segno.
Tecnicamente bello ma non brilla
Dragon Ball Sparking Zero ha avuto un’evoluzione tecnica in crescita nel corso del suo sviluppo, ad ogni trailer si potevano vedere minimi miglioramenti per quanto riguarda la resa visiva dei modelli dei personaggi che qui presentano una realizzazione migliore rispetto al passato, ma non perfettamente al passo con i tempi.
I personaggi sono riprodotti in un buon cell shading generale con i visi ed espressioni molto simili alla controparte animata, con movimenti meno legnosi e più fluidi, ma un difetto che si può imputare è sulla realizzazione di alcuni personaggi minori, non perfettamente centrati e definiti e un’illuminazione non proprio azzeccata in alcuni frangenti.
Per quanto riguarda le arene di gioco sono decisamente ampie il doppio rispetto al passato grazie a un buon lavoro svolto con l’Unreal Engine 5, con elementi distruttibili quasi per qualsiasi cosa mostrando addirittura gli interni degli edifici, ma che risultano vuote e con texture di basso livello rispetto ai personaggi.
A colpo d’occhio gli scenari hanno un buon impatto visivo, ma resta per lo più estetico che un level design pensato per gli scontri, la maggior parte delle volte gli elementi distrutti sono un grosso ostacolo per il movimento della telecamera, vero e grosso problema del gioco.
La camera sembra avere una certa schizofrenia per lo più quando gli scontri sono frenetici, con schivate continue e con i movimenti dei personaggi dietro i vari elementi esterni.
In questo caso i cambi di inquadrature continui influiscono sul posizionamento della visuale potando, a volte, i personaggi a incastrarsi dietro a qualche angolo in basso nella mappa, soprattutto nei paesaggi montani o città.
Speriamo che con qualche patch vengano risolte queste piccole sbavature, sia a livello di dettaglio visivo e glitch che per gli scenari, in modo tale da rendere l’esperienza la più frenetica e dinamica possibile.
Bene il sound design dei colpi e degli effetti sonori, molto simili all’anime, in particolar modo quando vengono effettuare le parate perfette, l’esplosione ovattata è davvero bella da sentire e da soddisfazione. Per quanto riguarda i particellari, siamo a livelli molto alti, con alcuni impact frame che fomentano i colpi più forti.
Peccato per una colonna sonora non di livello, con tracce sottotono, lontane dalle vecchie tracce presenti nei vecchi giochi che avevano una vena più rock e tamarra. Anche per l’intro iniziale, avere una canzone originale cantata, sarebbe stata ancor più memorabile.
Conclusioni
Dragon Ball Sparking Zero presenta una struttura di gioco soddisfacente per tutti i fan che ricordano con nostalgia i pomeriggi a giocare a Dragon Ball Z: Budokai Tenkaichi 3. Spike Chunsoft è riuscita a svecchiare quasi completamente un gameplay che necessitava un miglioramento con l’introduzione del nuovo sistema di parata, sicuramente creerà profondità anche per i veterani.
Anche se il lato tecnico può far storcere il naso per alcuni problemi legati alla camera e alla presenza di alcuni problemi di compenetrazione, glitch grafici, il gioco risulta un notevole passo avanti e il nuovo motore grafico ha aggiunto quella spettacolarità in più che mancava nelle vecchie produzioni.
L’attesa è finita, Dragon Ball Sparking Zero è tutto quello che i fan stavano aspettando, con tante modalità nuove e personaggi che tanto hanno fomentato l’attesa di questi mesi, fate esplodere le vostre auree potentissime e ci vediamo online.
Imperdibile per i fan di Dragon Ball
Pro
- Introduzione dei what if nello story mode interessante
- Sistema di parata migliorato
- Combattimenti fluidi e dinamici
Contro
- La telecamera in alcuni momenti presenta dei problemi
- Texture degli sfondi non definite
- Problemi di clipping e glitch nelle fasi più concitate degli scontri