Dragon Ball FighterZ – Recensione Nintendo Switch
Senza dubbio la vita e le gesta del piccolo Goku sono parte di una delle storie più raccontate e vissute da generazioni di fan sparsi per tutto il mondo. Complice una narrazione d’eccezione e una crescita del personaggio senza eguali – sia dal punto di vista del carattere che dal punto di vista tecnico – la storia del valoroso popolo dei Sayan e degli amici costruiti nel sudore di mille battaglie ha commosso e commuove milioni di persone nel mondo. Pochi sono stati i fenomeni mediatici di tale portata e durata e il creatore, Akira Toriyama, ha sempre creduto e appoggiato tutti coloro che hanno voluto partecipare al suo progetto, dando quindi vita a centinaia e centinaia di media accessori (oltre al manga che ha venduto oltre 250 milioni di copie nel mondo): pensate che soltanto i videogame ispirati alla saga sono oltre 100, senza contare DLC e Spin Off.
Ma il 2018 è l’anno che ha visto uno dei migliori picchiaduro ispirati alla saga, grazie al lavoro di Arc System Works e Bandai Namco, prendere vita e sbarcare su PlayStation 4, Xbox One, PC e ora anche su Nintendo Switch. Parliamo di Dragon Ball FighterZ.
La nostra recensione ha già ampiamente sviscerato il titolo in sé ma ci sembra doveroso accennare comunque trama e gameplay dato che sono entrambi punti di forza di questo piccolo capolavoro. Akira Toriyama supporta una sceneggiatura che non solo regge, ma rimane in linea con la storia e i caratteri dei personaggi creando un filone a sé, come se semplicemente fosse una nuova avventura dei nostri beniamini. Protagonista malvagio è l’androide n. 21 che, dopo aver assimilato la caratteristica di Majin Bu che la rende in grado di mangiare i nemici dopo averli trasformati in dolcetti, la utilizza per assimilarne i poteri e il livello di combattimento.
Facile intuire a questo punto che il nostro avversario sarà un osso veramente duro in grado di darci non poco filo da torcere, soprattutto visto che è riuscita a clonare praticamente tutti i più grandi guerrieri della saga e a indebolire le controparti umane. Per fortuna il cuore d’oro e l’animo puro dell’androide n. 16 hanno permesso a un’anima (avatar di noi giocatori) di entrare nel corpo del guerriero di turno per fornirgli l’energia e la capacità di combattere al meglio.
Dragon Ball FighterZ incorpora in sé la tipologia di combattimenti di Marvel Vs, con combo e attacchi a più personaggi, e soprattutto con le spettacolari mosse speciali e supreme. Il team di sviluppo però riesce ad assorbire il combat system semplificandolo e, concatenando attacchi speciali e colpi dell’aura, ci rende in grado di creare combo devastanti e altamente spettacolari. Spezzadifese e teletrasporto si integrano con le combinazioni dei tre attacchi (debole, medio e forte) e con i colpi dell’aura semplici e speciali, quasi tutti effettuabili con una semplice mezzaluna avanti o indietro, dando vita a uno dei più riusciti picchiaduro di tutti i tempi.
Attenzione però, perchè se pensate che semplificare i comandi tolga spessore al titolo vi sbagliate di grosso: le possibilità di combattimento spaziano con una varietà impressionante e rendono Dragon Ball FighterZ un titolo tecnico e preciso, che vi vedrà protagonisti di battaglie epiche e devastanti. Il porting su Nintendo Switch, poi, rende il tutto ancora più spettacolare: solo su questa piattaforma è stata aggiunta un feature per semplificare alcuni comandi in concatenazione. Il suo utilizzo si rende pratico solo quando si gioca dividendo i Joy-Con in multiplayer locale, data la necessita di avere due dorsali posteriori per lato.
Alcuni hanno sollevato dubbi sulla capacità della neonata di casa Nintendo di gestire il titolo: dopo averlo a lungo provato ci sentiamo di rassicurare tutti sul risultato finale, che non solo regge il confronto con le ammiraglie Sony e Microsoft ma riesce persino a offrire una marcia in più grazie alla portabilità di Nintendo Switch. Con un leggero (e sottolineiamo leggero) downgrade degli sfondi Bandai Namco riesce a garantire 1080p e 60 FPS quasi mai incerti in tutti i frangenti, sia su portatile sia sul grande schermo. Un risultato che stupisce e rende un titolo come questo fruibile al 100% in mobilità con grande soddisfazione di tutti i Nintendari.
Durante le nostre prove il comparto online non ha presentato il minimo accenno d’incertezza, né durante gli scontri né durante il matchmacking, che ha un tempo di attesa accettabile e una buona proposta di utilizzatori. Due sono le feature esclusive della versione Nintendo Switch: Multiplayer apposito effettuabile con due console (e due copie del gioco) e la possibilità di giocare fino a 6 giocatori in modalità offline Party Match. Unico neo del porting, ma che riteniamo comunque accettabile, è che mandando la portatile in stand-by si è costretti a uscire completamente dal gioco e a riavviarlo da zero quando si vuole riprendere la partita.
Per quanto questo risulti normale, se si sta giocando con la console online alla modalità Storia – che di per sé non ha bisogno di connessione – mandando la console in stand-by (o anche nel caso in cui cada la linea), si perdono i progressi salvati e si viene rimandati alla schermata del titolo.
In questo porting è da subito presente un roster completo di base, senza naturalmente gli sbloccabili che si andranno a ottenere proseguendo dell’avventura, come l’androide 21 che otterrete per esempio dopo aver completato i tre archi della storia principale. Purtroppo i lottatori a pagamento, tutti racchiusi volendo nel Season Pass, non sono compresi nell’acquisto del titolo base: sono invece presenti tutti nella Complete Edition. L’ottima notizia per tutti gli acquirenti del gioco su Switch è il bonus di benvenuto preparato dagli sviluppatori: ben 200000 Zeni, utili per raggiungere in fretta i 300000 necessari a sbloccare Vegeta SSGSS e per portarsi avanti nel raggiungimento dei 500000 necessari per Goku SSGSS.
Dragon Ball FighterZ ha già stupito favorevolmente i possessori di PlayStation 4, Xbox One e PC, ma Arc System Works e Bandai Namco portano a segno una combo micidiale dando la possibilità di fruire del titolo anche ai possessori di Nintendo Switch. Peccato per la mancata possibilità dell’online cross platform, che avrebbe regalato quel punto in più che avrebbe reso il titolo quasi perfetto. In ogni caso la caratteristica peculiare di Switch di rendere fruibile in mobilità qualsiasi titolo dona a Dragon Ball un paio di punti in più sulla nostra valutazione finale rispetto alle controparti Sony e Microsoft.
Pro
- Trama all'altezza delle aspettative
- Grafica perfettamente omogenea al manga
- Ottimo gameplay
- Porting ottimamente realizzato
- Componente portatile in combo con Switch sublime
Contro
- Online multi piattaforma non disponibile
- Leggero downgrade grafico